il Giornale 27/4/2012, 27 aprile 2012
L’attrice iraniana cacciata per una foto osé Nel suo Paese è la più cliccata su internet - La ricerca su internet con il tasso di più rapida crescita in Iran nel corso di quest’anno è il nome di un’attrice iraniana in esilio perché è stata fotografata in topless
L’attrice iraniana cacciata per una foto osé Nel suo Paese è la più cliccata su internet - La ricerca su internet con il tasso di più rapida crescita in Iran nel corso di quest’anno è il nome di un’attrice iraniana in esilio perché è stata fotografata in topless. Lo segnala la rivista americana Foreign Policy in un lungo articolo dedi cato al tema della sessualità in Iran. La giovane attrice protagonista delle ricerche secondo «Google Insight» è Golshifteh Farahani, il cui caso aveva fatto clamore in gennaio quando era stato annunciato che non potrà più rientrare in patria dalla Francia, dove risiede, dopo aver posato per il settimanale Madame Le Figaro «nuda» (su internet circola però soprattutto una sua posa relativamente casta con le mani sull’esile seno). La rivista fra l’altro cita un recente scritto della Premio Nobel per la Pace iraniana Shirin Ebadi secondo cui quella del 1979 è stata «una rivoluzione degli uomini contro le donne» e gli estensori del Codice penale islamico «ci hanno riportato indietro di 1.400 anni». L’attuale Guida suprema iraniana Ali Khamenei, sostiene Foreign Policy , «è rimasto fedele alla visione di Khomeini» inclusa la sua «timoratezza circa le questioni della carne», e considera l’esposizione delle bellezze femminili «come una minaccia esistenziale allo stesso regime». Regime che ha volutamente usato toni sprezzanti nei confronti di Golshifteh Farahani quando decise di impedirle il rientro in patria. I funzionari del governo di Teheran, secondo quanto scrisse in gennaio il quotidiano inglese Daily Telegraph , le si rivolsero con queste parole: «L’Iran non ha bisogno né di attori né di artisti. Può andare a offrire i suoi servigi artistici da qualche altra parte». L’attrice ventinovenne, da parte sua,ha detto di non considerarsi un’attivista politica: «Dico quello che sento di dover dire attraverso l’arte».