Filippo Facci, Libero 1/5/2012, 1 maggio 2012
STREGATI DA HOLLANDE I PARTITI PERDONO LE ELEZIONI
Ammaliati da Hollande, stiamo dimenticando le amministrative. L’Europa sta prendendo a mazzate persino quel nostro storico struggerci per le comunali di Foggia – per dire – vissute come se l’Occidente non attendesse altro.
Sembra quasi che non gliene freghi a nessuno: c’è chi ha parlato di votare a ottobre solo perché sbalestrato da un primo turno francese (tutto da verificare) e quasi si snobba che il 6 e 7 maggio si vota in un sacco di comuni e capoluoghi di provincia che, pure, riproporranno sperimentazioni delle quali ci si limita a straparlare nei talkshow: ora finalmente vedremo esiti concreti e non solo proiezioni, e peseremo l’astensione e Beppe Grillo, insomma capiremo che aria tira – fatta salva la specifica irripetibilità di ogni localismo eccetera – e potremo struggerci come ai bei tempi.
Sesto San Giovanni – È una storica – si dice – roccaforte della sinistra che non ha mai avuto un sindaco di centrodestra negli ultimi 65 anni. Qui il centrosinistra potrà valutare se una vera questione morale l’abbia investita oppure no. L’assessore al Bilancio e all’Edilizia privata è stato arrestato proprio mentre emergevano le più note accuse contro Filippo Penati, uno che è stato tutto: presidente della Provincia di Milano, assessore all’urbanistica e poi sindaco a Sesto San Giovanni, vicepresidente del Consiglio regionale e soprattutto capo di gabinetto di un certo Pier Luigi Bersani. L’hanno accusato di aver chiesto tangenti per la riqualificazione dell’area dove sorgevano le siderurgie Falck, la più grande zona industriale dismessa d’Europa, e questo mentre il sindaco uscente, Giorgio Oldrini, ha puntato tutto proprio sulla riqualificazione dell’area. Il centrosinistra ha candidato Monica Chittò del Pd (49 anni, buona donna, assessore uscente alla Cultura) e il Pdl per contro un’altra donna, Franca Landucci, docente universitaria d’ispirazione ciellina.
Verona – Il 42enne Flavio Tosi, archetipo del leghista sapiens, ha litigato coi vertici del partito per la sua volontà di presentare (anche) una lista civica che lo appoggiasse. Alla fine ha vinto lui. Così, oltre alla Lega, ci saranno anche «Tosi sindaco» e altre cinque liste a suo favore. Tosi è considerato un maroniano stretto ma al posto di spaccare la Lega alla fine ha spaccato il Pdl, che presenta un suo candidato sostenuto anche da Fli e Udc (un bel banchiere, vicepresidente vicario di Unicredit e membro del cda dell’Abi) mentre un’altra parte del Pdl appoggerà la rielezione di Tosi, cosa che ha imbufalito Angelino Alfano. Il candidato del centrosinistra è Michele Bertucco, 48 anni, altro dipendente bancario. Non ci si attendono sfracelli da Gianni Benciolini, docente universitario candidato del Movimento 5 stelle. Se Tosi non vincesse al primo turno sarebbe un terremoto.
Genova – Marta Vincenzi non si è ricandidata (ha perso le primarie) e al suo posto Pd e Sel e varie liste civiche sosterranno Marco Doria, docente universitario e consigliere comunale. La Lega candida Edoardo Rixi, il Movimento 5 Stelle candida Paolo Putti (un movimentista) mentre il Pdl è inguaiato perché non ha trovato di meglio che candidare l’ex democristiano Pierluigi Vinai, uno vicino a Scajola e all’Opus Dei. Ha poche speranze anche Enrico Musso (senatore del Pdl già perdente nel 2007 contro Marta Vincenzi, ora sostenuto dal Terzo Polo) e in generale la campagna genovese resta una delle più movimentate. A scuotere gli animi resta una moschea la cui costruzione è contestata dal centrodestra ma anche da un’Italia dei Valori in versione Zelig.
Lucca – Lo scenario è surreale, perché abbiamo una città democristiana e benestante, grazie al tessuto delle sue molte piccole imprese ora bastonate dalla crisi, ma anche un centrodestra ammuffito che non ha trovato di meglio che ricandidare il sindaco uscente Mauro Favilla, 78 anni, senatore per quasi dieci anni, già sindaco Dc per tre mandati dal 1972 al 1985, poi brevemente nel 1988 e poi di nuovo dal 2007. Dalle rilevazioni che circolano, forse, il centrodestra lucchese dovrebbe farcela a perdere: il candidato di centrosinistra Alessandro Tambellini (solo 56 anni) è dato per favorito.
Parma – Qui la corruzione dovrebbe stendere una gran passatoia alla sinistra, almeno in teoria. Due sindaci di centrodestra in dieci anni sono sfociati nelle dimissioni del primo cittadino Pietro Vignali per vari scandali che hanno sconvolto la città e trascinato con sé assessori e dipendenti comunali. Parma è commissariata e finisce che vincerà Vincenzo Bernazzoli, presidente della provincia di Parma ex sindacalista Cgil: l’unico sfidante decente è l’ex democristiano Elvio Ubaldi, 64 anni, già sindaco dal 1998 al 2007. I candidati della Lega Nord e del Pdl (dati per un 10% di voti ciascuno) tuttavia potrebbero ricompattare il centrodestra attorno a Ubaldi, e probabilmente si andrà al ballottaggio sul filo di lana.
Palermo – La città più incasinata di tutte. Il sindaco uscente di centrodestra, Diego Cammarata, si è dimesso dopo due mandati considerati disastrosi. Troppo facile per il centrosinistra: per compensare ha scatenato un bailamme conclusosi con primarie contestate e vinte da Fabrizio Ferrandelli (ex capogruppo dell’Idv, sostenuto da Pd, Sel e liste civiche) ma non dal suo ex partito, l’Idv, che lo ha espulso e sostiene invece l’ex sindaco Leoluca Orlando, che a sua volta si è candidato dopo la sconfitta di Rita Borsellino alle primarie: questo nonostante avesse giurato di fare il contrario. Il Pdl candida un giovane – miracolo – che si chiama Massimo Costa e ha 34 anni, presidente regionale del Coni e sostenuto da Udc e Grande Sud e liste civiche. Gli altri candidati rilevanti sono Alessandro Aricò (Api, Fli e Mpa) la fondamentale Rossella Accardo del Movimento dei Forconi.
Filippo Facci