Dom Serafini, CorrierEconomia 30/04/2012, 30 aprile 2012
GRANDI IMPORTATORI DI FICTION. MA TV RIPAGATE DAGLI «SPOT»
Nel 2011 l’Italia si è distinta come primo mercato tv europeo per l’importazione di fiction americane. Questo primato è stato rivelato da un recente studio di tre società londinesi: Essential Television Statistics, Madigan Cluff e Digital Tv Research, pubblicato in un rapporto intitolato Imported Drama Series in Europe.
Nel 2011 gli americani hanno fornito all’Italia il 63% (o 1.192 ore) della fiction in prima serata. Al secondo posto figura la Germania con 588 ore. Lo scorso anno abbiamo importato un totale di 10.668 ore di fiction. Lo studio ha anche rilevato che il primato italiano è stato raggiunto nonostante un taglio del 5,1% delle ore importate, rispetto al 2010.
Con 479 ore, Cbs Studio International (Cbssi) è stato il primo fornitore di fiction in Italia per la prima serata, seguito da Warner Bros. con 187 ore. Ma il 42% di fiction importata in Italia non proviene dagli otto principali distributori internazionali (Cbssi, Wb, Disney, Fox, Nbc-Uni, Mgm, Sony e Bbc).
Per quanto riguarda le reti, durante il 2011, Rai1 ha tagliato il numero di fiction importate, mentre Rai2 le ha aumentate di molto. Per Mediaset, sia Canale5 che Italia1 e Rete4 hanno diminuito la programmazione complessiva di fiction straniere. Così ha fatto anche La 7.
Gli autori dello studio hanno calcolato che l’anno scorso in Italia le entrate pubblicitarie generate dalla fiction importata sono arrivate a 873 milioni di euro: con un incremento di 31 milioni rispetto all’anno precedente.
In rapporto ai costi d’acquisto per la fiction, stimati a 550 milioni di euro l’anno, le reti tv italiane hanno quindi ricavato profitti di 323 milioni. Quest’ultima analisi non è indicata nel rapporto delle ricerche inglesi, ma fornita indipendentemente. In pratica, con un costo medio di 52 mila euro per ora, le reti hanno generato in media entrate di quasi 82 mila euro, sempre per ora.
In confronto, la produzione di fiction nazionale — in base a un studio di qualche anno fa della Fondazione Rosselli — ha un valore di 700 milioni di euro l’anno per circa 2.200 ore: quindi una media di 318 mila euro per ora. In queste condizioni, le reti avrebbero perdite medie dell’ordine di 150 mila euro per ora (assumendo che queste riescano ad attirare il doppio del pubblico delle fiction importate). Da tener presente comunque, che i costi forniti dalla Fondazione Rosselli contrastano sia con il rapporto 100 Autori (illustrato su Corriere Economia del 12 marzo scorso) dove alla produzione nazionale vengono assegnati 335 milioni di euro l’anno, che con l’analisi su TvTalk di Fabrizio Del Noce di Rai Fiction, che valuta per la fiction costi minimi di 1,1 milioni di euro/ora, per una fornitura annuale di solamente 305 ore e non 2.200, come indicato dalla Fondazione Rosselli.
100 Autori calcola inoltre il costo per le importazioni di fiction a 400 milioni di euro, ottenendo — con un listino di prezzi medi già scontato a 52 mila euro per ora — solamente 7.700 ore e non le 10.668, come indicato sia dalla ricerca inglese che dalla Fondazione Rosselli.
DOM SERAFINI