Aldo Grasso, Corriere della Sera 30/04/2012, 30 aprile 2012
I LAMENTI DI BERNHEIM L’ESODATO (DI LUSSO)
Antoine Bernheim, già al vertice delle Assicurazioni Generali, si sente un esodato. Nonostante una favolosa liquidazione e una rendita vitalizia come presidente onorario che supera il milione e mezzo di euro, ha fatto causa alla società perché pretende un indennizzo per la mancata conferma alla presidenza. Rinuncerebbe se Trieste gli pagasse l’affitto della sua casa a Venezia.
Ci sono esodati ed esodati. Antoine Bernheim è un esodato di lusso. Nonostante una favolosa liquidazione dalle Generali, di cui è stato presidente, e una rendita vitalizia come presidente onorario che supera il milione e mezzo di euro, il nostro arzillo vecchietto vuole altro. Ha infatti fatto causa alle Generali perché pretende un indennizzo per la mancata conferma alla presidenza.
Sono quei traumi che a 88 anni possono stroncare una carriera! «Ho promosso questa azione legale — ha sottolineato il banchiere francese — con l’unico obiettivo di sottolineare l’assurdità della somma pagata come buonuscita all’ex presidente Geronzi». Non solo: «Se vincerò la causa per ogni euro che Geronzi restituirà alle Generali a mia volta investirò un euro nel territorio triestino». Sul compenso ricevuto da Cesare Geronzi non gli si può dare torto, ma anche lui non è uscito a mani vuote. Da quando è andato via da Trieste, non ha fatto altro che avanzare richieste: «Mi hanno privato degli uffici che avevo a Trieste, Milano, Roma e Parigi, delle mie segretarie e di tutti i mezzi di locomozione abitualmente messi a disposizione del presidente di Generali».
Qui ci vuole l’articolo 18. L’esodato di lusso assomiglia molto a quel re cantato da Enzo Jannacci, quello che «piangeva seduto sulla sella, piangeva tante lacrime, ma tante che bagnava anche il cavallo».
L’imperatore gli aveva portato via un castello «di trentadue che lui ne ha» e anche il cavallo e lui, per vendicarsi, si rifaceva sui sudditi, a scendere, fino all’ultimo contadino.
Francamente non si capisce da cosa sia dettata l’assurda richiesta di Bernheim: invidia nei confronti di Geronzi? Offesa per la perdita della presidenza? Taccagneria? Mancanza di vergogna? Perdita del senso di realtà? Per fortuna è intervenuto suo genero, Domenico Napoleone Orsini. Ha detto che Bernheim rinuncia alla causa contro le Generali se Trieste gli paga l’affitto della sua casa a Venezia. E magari una segretaria, una gondola, la radio a transistor, i dischi di Little Tony.
«Guai a voi che aggiungete casa a casa e unite campo a campo, sino a non lasciare più posto agli altri» (Isaia, 5,8).
Aldo Grasso