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 2012  aprile 29 Domenica calendario

LA SPIA NELLA BORSA. IL GIALLO CHE IMBARAZZA I SERVIZI DI SUA MAESTA’

Gli autori di spy stories sanno che per quanto si esercitino, la loro fantasia non potrà mai superare la realtà. Il mondo intero segue da settimane il caso di Bo Xilai, l’alto funzionario cinese caduto in disgrazia per aver coperto la moglie accusata di aver avvelenato un «presunto» agente occidentale con cui era in affari. L’interesse per la vicenda non è dovuto solo a ciò che sembra svelarci sulla lotta politica in atto nel Paese, ma anche perché ogni autore di thriller darebbe qualsiasi cosa per poter dire di averla inventata. Ci sono tutti gli ingredienti necessari: l’intrigo politico, il sesso, gli affari e lo spionaggio internazionale. Il genere ha anche una patria di elezione; con buona pace degli americani, l’intrigo spionistico è inglese. Ciò è vero nella letteratura, da Ian Fleming a John Le Carré a Graham Greene, ma anche nella realtà. Probabilmente non è un caso. Di che nazionalità è il «presunto» agente assassinato in Cina? Inglese, ovviamente. Negli anni della Guerra fredda i sovietici usavano il famoso «ombrello bulgaro» per ammazzare i dissidenti. Dove? A Londra. In tempi più recenti, i russi post-comunisti hanno affinato la tecnica e hanno inventato il tè al plutonio. Dove se non a Londra? Si potrebbe continuare a lungo.
Negli ultimi giorni è esploso un nuovo caso che potrebbe appassionarci a lungo, anche se la vicenda non è recente. Nell’agosto del 2010 Gareth Williams, giovane e brillante agente dell’MI6, fu trovato morto nell’appartamento che il suo servizio gli forniva nell’elegante quartiere londinese di Pimlico. Era nudo nella vasca da bagno vuota, in posizione fetale e chiuso in una grande borsa da viaggio. Williams era un matematico di talento che lavorava sui sistemi informatici antiterrorismo. Immediatamente furono ventilate le possibilità di tutti i complotti possibili: Al Qaeda, i russi, gli stessi servizi britannici; sarebbe stato avvelenato, forse con una dose letale di barbiturici. Invece l’ipotesi, se non proprio la tesi, ufficiale sembra essere un’altra: Williams è stato vittima di un gioco erotico finito male. Gli elementi in questo senso non mancano. Della sua vita privata si sapeva poco, ma nel suo appartamento furono trovati numerosi e costosi travestimenti e scarpe femminili; alcuni erano nuovi e imballati, altri usati. Nel salotto troneggiava una grande parrucca arancione; dalle indagini emerse anche che frequentava siti di travestiti. Anche su questo piano l’Inghilterra ha un non invidiabile primato. Nel 1954 Alan Turing, un genio matematico che fu uno dei padri dell’informatica nonché il capo della squadra che decriptò i codici tedeschi durante la Seconda guerra mondiale, si uccise con una mela al cianuro dopo essere stato condannato per omosessualità; sul suo caso restò tuttavia una doverosa dose di mistero. Anni fa, un giovane e brillante deputato conservatore fu trovato morto, nudo e soffocato da un sacchetto di plastica; anche in quel caso l’inchiesta concluse che si era trattato di un gioco erotico finito tragicamente.
Tuttavia, la vicenda è più complicata. Il corpo fu scoperto dopo una settimana e in avanzato stato di decomposizione; stranamente i suoi superiori non avevano dato l’allarme malgrado diversi giorni di assenza dal lavoro. Lo stato del cadavere non consente di stabilire con certezza la causa della morte: avvelenamento o asfissia. Sulla borsa furono trovate tracce di Dna non appartenenti a Williams, ma troppo piccole per indagini conclusive. La verità è che, contrariamente a quello che ci suggerisce la popolare serie CSI, ma come sanno bene gli italiani appassionati da Cogne, Perugia e Avetrana, le prove di laboratorio sono molto meno «scientifiche» di quanto si pensi. C’è un elemento che sembra accertato. Due abili contorsionisti con una corporatura simile a quella di Williams hanno tentato di entrare da soli in una borsa delle stesse dimensioni e di chiuderla, ma non ci sono riusciti. Quindi, se anche si trattò di gioco erotico la vittima non era sola. Del resto, la polizia pensa che la borsa fu posta nella vasca da bagno dopo la morte di Williams. Tuttavia, non sono state trovate altre impronte digitali.
L’inchiesta ha messo in luce anche un altro problema. L’omosessualità non è più reato in Gran Bretagna e i responsabili dei servizi segreti hanno dichiarato di «non voler dettare regole per la vita privata degli agenti». Tuttavia non sembrano sapere cosa fare per evitare che eventuali comportamenti trasgressivi sottopongano gli agenti a ricatti da parte di elementi ostili. La distanza fra regole ormai permissive e una persistente ostilità culturale verso comportamenti considerati devianti crea un vuoto difficile da gestire.
Questi gli elementi. Tutto lascia pensare che il mistero resterà tale e che la nostra fantasia potrà esercitarsi liberamente. Confessiamolo, la tesi del gioco erotico non ci convince e soprattutto non ci soddisfa. Di gran lunga meglio sarebbe un bel complotto internazionale o, a scelta, un intrigo interno ai servizi di spionaggio. Per esempio, Gareth Williams è stato ucciso perché sapeva troppe cose. Su chi? Su cosa? Le possibilità sono numerose e propongo un concorso. Il premio? Un’elegante confezione con sei monodose di plutonio.
Riccardo Perissich