Stefano Montefiori per il Corriere della Sera rilanciato da dagospia 29-04-2012, 30 aprile 2012
GHEDDAFI FINANZIÒ LA CAMPAGNA PRESIDENZIALE DI SARKOSY NEL 2007?
Nella lunga guerra dichiarata da anni al presidente della Repubblica Nicolas Sarkozy, il sito Mediapart.fr potrebbe avere sferrato ieri un colpo importante. Il giornale online francese ha pubblicato un documento dei servizi segreti libici che proverebbe «l’accordo di principio» dato dal colonnello Gheddafi a finanziare la precedente campagna presidenziale di Sarkozy, nel 2007.
La nota è firmata dal capo dei servizi libici dell’epoca, Moussa Koussa, e nella traduzione dall’arabo a cura di Mediapart si legge che a partire dal 2006 il governo libico avrebbe deciso di «appoggiare la campagna elettorale» di Nicolas Sarkozy «per un totale di 50 milioni di euro».
Stando al documento prodotto da Mediapart, la scelta pro Sarkozy non sembrerebbe un’iniziativa unilaterale: Moussa Koussa cita il verbale di una riunione tenuta il 6 ottobre 2006, alla quale parteciparono «per la nostra parte il direttore dei servizi di intelligence libici (Abdallah Senoussi) e il presidente del Fondo libico di investimenti africani (Bechir Saleh), e da parte francese i signori Brice Hortefeux e Ziad Takieddine».
Brice Hortefeux è un fedelissimo di Sarkozy, ex ministro dell’Interno e suo braccio destro sin dall’inizio della carriera politica del presidente; Ziad Takieddine, oggi in carcere, è un faccendiere libanese dai passati legami con importanti esponenti del partito Ump (come il suo segretario Jean-François Copé), coinvolto anche nell’affare Karachi (le tangenti pagate a mediatori per la vendita di sottomarini al Pakistan).
A una settimana dal ballottaggio per le elezioni presidenziali di domenica prossima, per il presidente uscente si tratta di un’accusa pesante, anche se è difficile dimostrare l’autenticità del documento. La portavoce di Sarkozy, Nathalie Kosciusko-Morizet, ha parlato di una «grossolana manovra diversiva della squadra di François Hollande, infastidito dal ritorno di Dominique Strauss-Kahn».
A dire il vero, è Sarkozy a fare le spese dell’intervista - pubblicata ieri dal Corriere della Sera - che l’ex direttore del Fondo monetario internazionale ha rilasciato al giornalista americano Edward Jay Epstein. DSK accusa apertamente l’entourage di Sarkozy di avere organizzato un complotto per rovinarlo ed estrometterlo dalla corsa all’Eliseo, nella quale l’esponente socialista veniva dato come strafavorito. «Strauss-Kahn farebbe meglio a spiegarsi con la giustizia e a risparmiare ai francesi le sue considerazioni», ha detto ieri il presidente durante un comizio a Clermont-Ferrand, evitando di pronunciarsi sulle accuse di Mediapart.
Bernard Cazeneuve, uno dei portavoce di Hollande, chiede invece a Sarkozy di «dare spiegazioni ai francesi» sui suoi passati rapporti con il regime di Gheddafi.
Il 15 marzo 2011, quattro giorni prima del via alle operazioni militari in Libia, il figlio di Gheddafi Saif Al-Islam aveva chiesto a Sarkozy di «rimborsare tutto il denaro che gli abbiamo dato per finanziare la sua campagna elettorale del 2007».
Mediapart ha dichiarato ieri di avere ricevuto il documento da alcuni ex alti dignitari del deposto regime libico, oggi in clandestinità, che vorrebbero così vendicarsi dell’intervento militare in Libia promosso oltre un anno fa dal presidente francese.
Oggi Hollande parlerà a Parigi, Sarkozy a Tolosa. Mentre la campagna elettorale si fa velenosa, il più pacato dei due rafforza il suo vantaggio: 55% contro il 45% secondo i sondaggi.