Andrea Tarquini, la Repubblica 28/4/2012, 28 aprile 2012
BERLINO SALVIAMO
Anita Ekberg! È il grido di battaglia di un gruppo di registi, attori e artisti della giovane Berlino. Vogliono organizzare un party, il prossimo 16 luglio, con un biglietto d’ingresso dal costo non eccessivo ma abbastanza caro per racimolare una bella somma e inviarla all’anziana ex diva.
Così, dopo decenni di dimenticatoio e di silenzio pubblico su di lei, la bionda attrice svedese torna all’attenzione dei media. Non più come star, ma come destinataria di un’opera di bene molto particolare, che vuole essere anche un omaggio alla sua carriera e alla sua leggenda.
Tutti ricorderanno Anita Ekberg per molti film degli anni Cinquanta e Sessanta. I lunghi capelli biondi ondulati, lo sguardo irresistibile, le curve che allora erano un must dell’ideale di bellezza femminile. E soprattutto, il suo ruolo nel mitico La dolce vita di Federico Fellini. "Eccola, la bellissima Sylvia", come la chiamano nei cinegiornali fittizi della pellicola, la diva d’oltre Oceano che scende da un DC-7 a Ciampino accolta da raffiche di scatti col flash delle Rollei e sguardi vogliosi dei reporter, è inseguita ovunque a Via Veneto dai paparazzi, e poi nella notte in compagnia del giornalista invaghito di lei come tutti, impersonato da Marcello Mastroianni, forse un po’ alticcia ma allegra, si getta a fare il bagno nella Fontana di Trevi. "Marcello, come here!", è il suo grido indimenticabile mentre i getti d’acqua le disegnano il corpo col vestito nero bagnato.
Ricordi di ieri, dice il giovane regista berlinese Wolfgang Eissler. Adesso, Anita non solo è dimenticata da tutti. Vive povera e sola in un ospizio non lontano da Roma. Dopo una frattura del femore, è costretta sulla sedia a rotelle, e da alcuni mesi, dopo che alcuni scassinatori hanno rubato nella sua casa dandola alle fiamme, Anita non ha più un soldo. «Sono scosso, per me Anita Ekberg ha sempre incarnato uno stile di vita speciale. Ho letto per caso del suo triste destino, mi sono detto che bisognava fare qualcosa» spiega Eissler.
L’idea è nata così: compassione per un mito travolto dal tempo e dalla sfortuna, schiacciato dalla solitudine.
Insieme ad Anja Joos, agente di molti giovani attori berlinesi, Eissler sta organizzando per il 16 luglio prossimo a Berlino il party intitolato "A tribute to Anita Ekberg". Spettacolo, musica, divertimento, e soprattutto si paga per entrare. Alla fine, Wolfgang Eissler e Anna Joos vogliono andare in Italia per consegnare di persona ad Anita Ekberg tutto il ricavato della serata. Sarà poco o molto, non importa, conta il gesto. Un dettaglio: il dress code particolare del party. Tutti i partecipanti alla festa berlinese in suo onore, signore ma anche signori, dovranno vestirsi come Sylvia, scegliendo tra i suoi vari guardaroba ne La dolce vita. Preferibilmente, ovvio, con un vestito nero che ricordi quello del bagno nella fontana. Vediamo quanti uomini avranno il coraggio di venire indossando tacchi a spillo, un salvataggio speciale ha il suo prezzo, commenta la "Frankfurter Allgemeine".