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 2012  aprile 28 Sabato calendario

LIBRO IN GOCCE

Numero 27 (Licia Granello, «Il gusto delle donne»)


Ricette tutte al femminile


Abbona Anna Produce il vino Marchese di Barolo. Il padre Giovanni era camionista, portava i vasetti di Cremalba (antenato della Nutella) da Alba ai magazzini di stoccaggio di Napoli.

De Colò Jolanda Detta Alana e con la madre che si chiamava Lenizia. Primi produttori in Italia del foie gras. Per le marmellate usa pentole basse e larghe, frutta al massimo della maturazione, pochissima acqua, solo il 30% di zucchero. Per la pasta impiega 28 tuorli e tre albumi per ogni chilo di farina. Niente acqua, tutto a forza di braccia. L’impastatrice esiste, ma è ancora nella confezione regalo.

Gennari Rosangela Caseificio Gennari, parmigiano reggiano. I genitori (anno 1953) fecero un viaggio di nozze di un solo giorno perché la sera bisognava mungere le mucche per il parmigiano del giorno dopo (il parmigiano si fa con due mungiture, una della sera e una del mattino). Milletrecento mucche di cui 100 reggiane rosse, resa bassa qualità altissima. Per fare un chilo di parmigiano ci vogliono 16 litri di latte. Ricetta: latte della sera lasciato a far affiorare la panna, scremato, aggiunto a quello della mungitura mattutina lasciata intera. Poi caglio, che è il quarto stomaco del vitello essiccato, siero innesto, cioè il latte della cagliata precedente, e sale. Poi le mani del casaro. Suo preferito: lo stagionato di 36 mesi.

Imparato Silvia Cantina Montevetrano (Salerno). Famiglia di imprenditori, madre nella ceramica, padre nell’importazione del legno. La madre la prende a schiaffi perché ha scambiato la sua brioche con il buono mensa della compagna di banco. Arriva vergine al matrimonio. Fa la fotografa, mestiere che poi molla per creare questo Montevetrano ritenuto uno dei più grandi vini italiani (oggi 32 mila bottiglie, dice che comincerà a guadagnare a 40 mila). Ha smesso di fumare il sigaro alla nascita del nipote.

Latini Carla «La pasta è la prostituta della tavola» (Gualtiero Marchesi). Voce di Radio Luna a Pescara, poi sposa con cappello di paglia e ballerine ai piedi (il marito in tight), quindi scrittrice rosa per «Confidenze», infine produttrice dal 1990 della pasta Senatore Cappelli (stesso nome di una pasta messa in giro da Nazareno Strampelli nel 1915 in cui si incrociavano una varietà Rieti e una varietà tunisina, il senatore Cappelli aveva promosso poco prima una riforma agraria che distingueva tra grani duri e grani teneri).

Levoni Marella Salumi. Il nonno Ezechiello affumicava i salami con una procedura imparata da Peck, medaglia d’oro alla Modern Art and Industry Fair di Londra, 1913 (i concorrenti gli dicevano: «Vincerai quando ai maiali spunteranno le ali»).

Lunelli Camilla I Lunelli sono quelli che hanno comprato le cantine Ferrari del Gran Spumante. «Una montagna di cambiali». Cane che si chiama Pinot. Puntano alle 100 mila bottiglie (Giulio Ferrari era così altezzoso che alla Costa Crociere che gli aveva chiesto duemila bottiglie ne mandò 48 con la spiegazione «non sono mica un gazzosaio»).

Nonino Gianola Senza sapere il portoghese telefonò a casa di Jorge Amado per invitarlo a Percoto a ritirare il famoso premio. Il pensiero era questo: «Veneto e portoghese magari si capiscono». All’altro capo si sente rispondere: «E mi son Zélia Gattai, la mugèr de Jorge. Son de Pieve de Cadore, e te digo che venemo!». Ha scritto per anni tutte le etichette a mano, firmandole una a una.

Ordine Mimma Panificio «Il Fornaio» di Torino. Rilevato l’esercizio del mitico forno Comba in via San Massimo (Comba era un maestro della lievitazione naturale), Mimma si vede negare l’autorizzazione dalla Camera di Commercio perché «non s’è mai visto una fornaio donna». Era il 1996. La iscrivono alla fine come «panettiere-donna».

Rallo José Azienda vinicola Donnafugata. Marsala = Marsa Allah, porto di Dio.

Santini Nadia Ristorante «Dal Pescatore», Canneto sull’Oglio (Mantova). Infanzia con la nonna Emilia. Chiamava i genitori, sempre assenti per badare alla campagna di San Pietro Mussolino, zii. Nonna Emilia, vedendo per la prima volta il suo futuro marito, esclama: «Casso, che bel toso!». Il martedì, giorno di riposo, va a mangiare nei ristoranti dei colleghi.

Valazza Luisa Ristorante «Al Sorriso» di Soriso (Novara). Le capita per maestra la madre. «Pretendeva di essere chiamata signora maestra e che le dessi del lei. Stessa cosa con mio fratello. Una volta mi ha dato una sventola tale che ha fatto volare l’album da disegno in fondo alla classe, e poi mi ha messo contro i cappotti in corridoio per il resto della lezione».

Notizie tratte da: Licia Granello, «Il gusto delle donne», Rizzoli, 16 euro.