Renato Franco, Corriere della Sera 27/04/2012, 27 aprile 2012
FRASSICA E IL WOODY GIRATO: PECCATO SPARIRE DAL SUO FILM —
Il cast dei tagliati è da prima fila: Neri Marcorè, Isabella Ferrari, Nino Frassica. Chiamati da Woody Allen, il sogno di una vita d’attore che si realizza, ma rimasti fuori dal montaggio finale: To Rome senza love.
Allora Frassica, come è andata?
«Capita. È successo che Allen ha tagliato parecchio girato dal montato finale, però per il bene del film ci sta di eliminare una scena intera. Con tanti piccoli ruoli si toglie là dove non fa danno alla storia. Tra i "fortunati" ci sono io».
Quanto ci è rimasto male?
«Sono stato felice di averlo conosciuto, di avere girato con lui. Tra tutte queste felicità, c’è il dispiacere del taglio. Quando faranno il dvd con gli extra, spero che non mi taglino anche dalle scene tagliate».
Ornella Muti compare per 20 secondi, Gianmarco Tognazzi per 10, Giuliano Gemma per 2. Meglio così che niente?
«Conta esserci. Per la medaglietta, così quando fai la lista dei registi con cui hai lavorato puoi mettere anche il suo nome. Per quanto è grande lui, mi bastavano anche due secondi. Magari mi richiamasse, farei anche la comparsa muta».
Peccato, lei era in scena proprio con Allen.
«Un giorno di riprese dedicato a me, non è poco. Il mio ruolo era quello di un idraulico che doveva montare le docce per il tenore. Io facevo il vanitoso, mi spacciavo per il migliore idraulico d’Italia».
Eravate lei, Allen, Judy Davis e due figuranti.
«Io recitavo in italiano, lui in inglese. Vedevo che ridevano tutti, sia alle sue battute sia alle mie. Io non so l’inglese, grosso modo sapevamo di cosa parlavamo, ma mi avevano spiegato che potevamo andare a soggetto. Quando lui improvvisava però non capivo niente».
Domanda banale, le ha dato consigli?
«Ci faceva da interprete l’aiuto regista, Alberto Mangiante. Mi chiedeva come avrei interpretato il ruolo, ascoltava e vedevo che mi sorrideva tutte le volte ed era contento. No, consigli particolari non me ne ha dati».
Ma com’è visto da vicino?
«Allen è Allen, è un’apparizione, se ne rimane abbagliati, sembrava anche bello».
È uscita la voce che non l’abbiano pagata?
«Non è vero, la produzione mi ha pagato».
La critica non è che abbia apprezzato tanto questo «To Rome with Love»
«I critici si aspettano sempre chissà che cosa da uno come lui. Il film è molto divertente, certo se uno fa i paragoni con altri suoi film questo è inferiore. Però è come a scuola: se prendi sempre 10, non è che se prendi 8 sei un asino».
Allen è Allen, però tra le sue medagliette c’è «The Tourist», con Depp e Jolie.
«Il regista, von Donnersmarck, era un ammiratore di Don Matteo, guardava la versione tedesca e mi ha voluto».
Sofia Coppola l’ha presa «per sbaglio» in «Somewhere».
«Mi ha visto su YouTube, cercava un presentatore che desse l’immagine pacchiana della tv a cui lei pensava. Non credo avesse capito che ero uno che recitava il ruolo del bravo presentatore con le giacche colorate».
Non le ha spiegato l’equivoco?
«No, mai, mai spiegare...».
Renato Franco