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 2012  aprile 27 Venerdì calendario

IL GOVERNO E IL CASO AUTO BLU: «NESSUN ACQUISTO NEL 2012» — I

IL GOVERNO E IL CASO AUTO BLU: «NESSUN ACQUISTO NEL 2012» — I costi della politica costituiscono un banco di prova permanente per il Parlamento, che ora accelera sul dimezzamento dei rimborsi elettorali concessi ai partiti, con un testo in arrivo in aula alla Camera il 14 maggio. Ma il pressing della Rete costringe anche il governo a fare quotidiane precisazioni sulle spese messe in cantiere. E l’ultima puntualizzazione riguarda la gara di fornitura per 400 auto di servizio di media cilindrata (1600cc) destinate soprattutto alle forze di polizia per una spesa stimata di 10 milioni di euro.
Così Palazzo Chigi ha voluto precisare che «il governo non acquisterà nuove auto blu nel 2012 e auspica, per le amministrazioni territoriali, l’adozione di una analoga impostazione». Tanta premura nel mettere le mani avanti deriva dal grande risalto avuto dalla notizia su una «pre-asta» della Consip, la società per azioni del ministero dell’Economia e delle Finanze: ma «il bando della gara della Consip — puntualizza il governo — non determina automaticamente l’acquisto di nuove autovetture. Con l’aggiudicazione della convenzione, Consip stipula solo un accordo quadro che può essere utilizzato dalle pubbliche amministrazioni per soddisfare le necessità di spostamento sul territorio».
In altre parole, il governo cerca di razionalizzare gli acquisti futuri: «Il bando è pensato soprattutto per le esigenze delle forze dell’ordine e di quelle che svolgono servizi di utilità sociale. Attualmente, infatti, il 61% del parco auto ha tra 5 e oltre 10 anni. Gli elevati e continui costi di manutenzione rendono l’utilizzo di queste vetture, oltre che inquinante per l’ambiente, particolarmente diseconomico». Tuttavia c’è altro: sventato l’acquisto per il 2012, il Sole 24 Ore online scova sul sito dell’Economia un altro bando di gara (scadenza 14 giugno) per il noleggio a lungo termine di «autoveicoli senza conducente»: quattro lotti per 4.350 autovetture. Totale 84 milioni.
E questo succede proprio nelle ore in cui la conferenza dei capigruppo della Camera decide di accelerare e di calendarizzare in Aula per il 14 maggio il provvedimento che dovrebbe dimezzare il livello dei rimborsi elettorali concessi ai partiti. Così i relatori del testo Alfano, Bersani, Casini (quello sui controlli per i bilanci dei partiti) si sono già incontrati per mettere a punto gli articoli aggiuntivi che taglieranno di netto i rimborsi: se il punto di caduta è quello proposto da Bersani, la cura dimagrante consisterà nel ridurre da 0,90 a 0,45 il contributo corrisposto ai partiti per ogni cittadino iscritto nelle liste elettorali della Camera.
Resta da vedere se per il 3 maggio, termine ultimo fissato dal presidente della commissione Donato Bruno, i relatori Bressa (Pd) e Calderisi (Pdl) saranno in grado di presentare un testo condiviso anche nei dettagli: si lavora a un’intesa sull’entità del taglio e sulla riduzione della platea considerando per i rimborsi «solo» i voti effettivamente espressi e non gli aventi diritto. Altri ostacoli riguardano i controlli (da affidare alla Corte dei Conti, insiste il Pd) e la proposta di congelare l’ultima tranche relativa alle elezioni 2008 in pagamento il 31 luglio: «È difficile toccare quella somma», osserva il presidente Bruno riferendosi al fatto che in alcuni casi si tratta di soldi già «scontati» dalle banche. «Ridimensionare e tagliare sono cose serie, cancellare è demagogia» risponde Pier Ferdinando Casini, mandando un messaggio anche al Pdl che ha avuto e forse ha ancora la tentazione di cavalcare la campagna per cancellare del tutto il finanziamento pubblico. Nel Partito di Alfano, però, molti sono convinti che dopo i ballottaggi si troverà un’intesa con Pd e Udc per il dimezzamento dei rimborsi. Ieri in Transatlantico erano di questo avviso anche Antonio Mazzocchi, Osvaldo Napoli e lo stesso Bruno.
M.Antonietta Calabrò
Dino Martirano