Paolo Berizzi, la Repubblica 27/04/2012, 27 aprile 2012
ECCO LA VACANZA AD ANGUILLA. UNA FOTO INCHIODA FORMIGONI
Eccolo, il Formigoni caraibico. Costume slip rosso, fisico in forma, occhiali neri da sole e borsello a tracolla. Passeggia assieme a un amico sulla sabbia bianca di Shoal Bay West, sotto il sole di Anguilla, l’isola da sogno delle vacanze pagate dal faccendiere Pierangelo Daccò. E’ la mattina del 3 gennaio 2009. La foto è stata scattata da un turista che soggiornava in quel periodo nella stessa località e rappresenta il documento che prova per la prima volta con certezza la vacanza del governatore lombardo e cancella le sue amnesie. Il Celeste è sbarcato sulle Piccole Antille sei giorni prima da Parigi con un volo saldato dal gran consulente ciellino che ha incassato decine di milioni di euro per mediare trai colossi della sanità privata e il Pirellone. E’ venuto per festeggiare il Capodanno con una comitiva di amici- trai quali lo stesso Daccò- e il fratello Carlo (volo gratis anche per lui). «Vacanze di gruppo, ognuno pagava qualcosa» dirà Formigoni, salvo poi chiosare: «Le ricevute? Le ho buttate». Nella prima fotografia che lo ritrae nel paradiso balneare - Repubblica la pubblica in esclusiva - il presidente della Lombardia appare rilassato mentre, con look da perfetto vacanziero italiano, percorre a piedi una delle baie più suggestive di Anguilla: due chilometri di spiaggia incontaminata. E’ in questo angolo di pace che sorge l’Altamer Resort, il complesso di villoni extralusso dove per tre San Silvestro consecutivi (2008-2009-2010) Formigoni&Co hanno salutato l’arrivo del nuovo anno. Soggiorni a sette stelle. Per non farsi mancare niente hanno preso in affitto una delle tre dimore già abitate da divi come Brad Pitt e potenti del calibro di Al Gore e Bill Clinton. Una villa per 10-12 persone, cinque camere da letto, sette bagni, ascensore interno, sauna, palestra, piscina e arenile riservato. Un posto vietato agli «sfigati», per dirla con il governatore lombardo, ma soprattuttoa chi non ha 80mila euro da spendere per una settimana tra affitto (45mila euro, comprese otto persone di servizio) e extra (cene, barche, trasferimenti). Chi pagava il conto? Per farsi un’idea basta dare un’occhiata ai movimenti delle carte di credito di Pierluigi Daccò - acquisite dalla Procura di Milano. Vediamo, per esempio, quelli del Capodanno 2008-2009, e cioè la vacanza alla quale si riferisce la foto che pubblichiamo. La comitiva raggiunge Parigi da Malpensa. Il «volo per Formigoni Roberto» costa 2790 euro.
Un altro addebito Air France per «Formigoni» (Carlo?) ammonta a 4088 euro. Dopo la notte trascorsa all’hotel Sheraton di Parigi (1853 euro), il 29 dicembre gli amici ciellini sbarcano a Anguilla. La prima strisciata caraibica della carta di credito, l’uomo dei fondi neri del San Raffaele e della Fondazione Maugeri la fa per il noleggio di un’auto: 1330 euro. Serata inaugurale: in un clima da film dei Vanzina, si cena al Veya Restaurant Anguilla: 1581 dollari. Il 30 dicembre scorpac ciata di aragoste al Blanchard’s restaurant (1.535 dollari). Solo un antipasto in vista del doppio Veglione di San Silvestro: il 31 al Cusinart Resort&Spa (870 dollari) e il primo giorno del 2009 al desco di Straw Hat (1275 euro). Il 2 gennaio - il giorno prima della fotografia che immortala Formigoni in spiaggia - il generosissimo Daccò paga ancora: 1700 dollari al Malliouhana Services, 1330 euro di cena al raffinato Cap Juluca. La comitiva decide di farsi un giro nella vicina isola di Saint Barthélemy: ecco pronto un aereo privato (1375 euro, Anguilla Air Service) e un van (270 euro, Saint Barth Caravan). Ci sono ancora otto giorni prima del rientro in Italia. Dal 4 al 10 gennaio Daccò lascia a Anguilla altri 14.647 euro. La voce di spesa più importante sono gli extra dell’Altamer resort (l’affitto della villa viene anticipato via bonifico): 7.180 euro. In totale, affitto della villa a parte (45mila euro), per il San Silvestro 2008-2009 Daccò tira fuori quasi 34mila euro. Solo di carta di credito. Poi ci sono i contanti. Tra l’11 e il 23 dicembre 2008, alla vigilia della "missione" ai Caraibi con scalo a Parigi, dalla banca Raiffeisen di Lugano - come mostrano i documenti prodotti dal fiduciario svizzero Giancarlo Grenci - si registrano quattro prelievi per un totale di 74mila euro. A partire dai primi giorni di gennaio, altri prelievi: 150 mila euro. A cosa servivano? Che bisogno ne aveva un uomo che con sei carte di credito aveva già coperto la vacanza a Anguilla? E soprattutto: quanto e come ha «conguagliato» - ammesso che abbia diviso, come dice - Roberto Formigoni? Il Celeste che il 3 gennaio 2009 passeggia sulla spiaggia di Shoal Bay West non era affatto nuovo ai viaggi by Daccò: e mica solo alle Antille. Un’altra vacanza - la racconta L’Espresso in edicola oggi - Formigoni e Daccò l’avevano fatta - prima ancora di Anguilla - in Argentina e Brasile. Nel 2007. Un altro Capodanno da sogno, e a organizzare ci pensava sempre lui, il gran lobbista dei 70 milioni di fondi neri. Rio de Janeiro, San Paolo, Patagonia. Un tour de force di soli nove giorni: perché poi Formigoni doveva volare in India per lavoro.