Andrea Tarquini, la Repubblica 26/4/2012, 26 aprile 2012
Per la prima volta Berlino si consulta con Roma – BERLINO - «Abbiamo bisogno di crescita, non solo di rigore, il presidente Giorgio Napolitano e Mario Draghi hanno ragione
Per la prima volta Berlino si consulta con Roma – BERLINO - «Abbiamo bisogno di crescita, non solo di rigore, il presidente Giorgio Napolitano e Mario Draghi hanno ragione. Ma una crescita sostenibile con interventi strutturali e grandi riforme di fondo, come propongono loro, non con programmi di congiuntura che aumentano il debito». La frase lanciata ieri da Angela Merkel è sembrata un primo accenno di ripensamento. Negli stessi minuti il suo portavoce Steffen Seibert ha reso noti contatti riservati tra i massimi collaboratori di "Angie" e di Mario Monti su come sbloccare l´economia europea: insomma, per la prima volta Berlino cerca un´intesa con Roma per trovare intese sulla crescita in vista del vertice europeo di giugno. Prime, piccole crepe nel Muro stile Bundesbank dell´ortodossia berlinese. I no tedeschi agli eurobond, l´insistenza sul rigore restano confermati. Ma Angela Merkel, messa alle strette dal voto francese, dalla crisi di governo causata persino nella ricchissima Olanda, dai no ai tagli a oltranza, e dalle notizie di recessione sempre più allarmanti che vengono dall´Europa meridionale, forse comincia a pensarci su. Anche in vista di possibili, importanti cambiamenti nei rapporti di forza nella politica interna tedesca. Il voto nella Quinta Repubblica, la crisi all´Aja, le notizie di recessione che da Madrid e Roma scuotono anche la Borsa di Francoforte. Angela Merkel rischia di perdere il terreno delle sue alleanze sotto i piedi, ammonivano ieri due dei media più autorevoli, sia la liberal Sueddeutsche Zeitung sia la conservatrice e filogovernativa Die Welt. Guai se non avremo altro da offrire che prediche di rigore e bilanci in pareggio, ammoniva la Sueddeutsche. Media cartacei, siti web e telegiornali elencano la reazione a catena di no al rigore alla tedesca: dalla Spagna ai Paesi Bassi, fino a Praga. «Abbiamo parlato con l´entourage di Monti di iniziative concrete comuni per la crescita di qui al vertice di giugno», ha spiegato Seibert. La cancelliera ha precisato: «Abbiamo bisogno di crescita sotto forma d´iniziative sostenibili, non con programmi di stimolo che aumentano il debito, ma crescita con riforme strutturali, come Napolitano e Draghi dicono, siamo pronti a ogni sforzo comune con i partner europei per uscire dalla crisi». Il terremoto europeo lambisce Berlino. Il rigore Bundesbank si mostra inadeguato. Siemens, il gigante globale dell´elettronica, ha annunciato ieri un crollo degli utili, causato in buona parte dalla recessione a sud delle Alpi. E per le stesse ragioni la Ford di Colonia ha introdotto mesi di cassa integrazione. Non è tutto. Con difficili elezioni in due Stati (Nordreno-Westfalia e Schleswig-Holstein) a maggio, Merkel rischia il crollo del debole alleato liberale, la Fdp. Secondo l´attenta Bild, la cancelliera si tiene pronta a scaricare i liberali, e puntando sui suoi record storici di popolarità nei sondaggi a indire elezioni anticipate. Ma dopo, una grosse Koalition con gli amici degli eurobond e delle richieste di Hollande e Monti, cioè la Spd, sarebbe l´unica via per restare al potere. Se Parigi val bene una messa, domani Berlino può ben valere un eurobond.