Paolo Hutter, il venerdì di Repubblica 27/4/2012, 27 aprile 2012
PER PIATTI E BICCHIERI UN PASSO AVANTI VERSO IL RICICLO
Dal 1° maggio piatti e bicchieri usa e getta si potranno mettere nella raccolta differenziata, insieme alla plastica. Una novità di cui i più non si accorgeranno nemmeno, avendolo fatto fino ad ora senza sapere di essere in errore. Nella raccolta della plastica, in realtà, finora vanno conferiti esclusivamente gli imballaggi, quindi niente oggetti e nemmeno stoviglie usa e getta, che per regolamento devono finire nell’indifferenziato. Tutto è definito e regolato dal pagamento del Contributo Ambientale Conai, un’imposta che devono versare al Consorzio Nazionale Imballaggi le imprese che li producono. Di fatto le stoviglie erano sostanzialmente esonerate dal contributo. E per questo motivo, economico, le stoviglie usa e getta che venivano messe nei cassonetti della plastica e recuperate dal consorzio di raccolta (il Corepla) venivano considerate «frazione estranea», vale a dire delle impurità, in grado di abbassare il livello qualitativo del carico raccolto, e dunque il suo valore economico. Ora i consorzi hanno deciso che dal 1° maggio le cose cambieranno: i produttori verseranno il contributo per intero e le stoviglie di plastica – ricatalogate come imballaggi già da una direttiva europea – potranno entrare a pieno titolo nella raccolta. Ma attenzione, questo non significa che verranno da subito riciclate per davvero. Anzi – come ha dichiarato l’ assessore all’ambiente della Provincia di Torino, Roberto Ronco – allo stato attuale, mentre i vituperati sacchetti e le vituperate bottiglie hanno delle filiere di recupero e perciò torneranno a essere plastica, piatti e bicchieri finiranno invece tutti, o quasi tutti, piuttosto male: le stoviglie usa e getta di plastica rientrano infatti nella famiglia delle «plastiche eterogenee », per le quali non esiste ancora una filiera di recupero su scala nazionale, e dunque per ora verranno per lo più incenerite. Il che – secondo il consorzio – rappresenta comunque una forma parziale di recupero (recupero «energetico», produrre energia con gli inceneritori). Corepla rassicura: prima o poi il problema di riciclare piatti e bicchieri verrà risolto del tutto. Intanto occorre ricordare a chi usa stoviglie usa e getta di assicurarsi che non ci siano troppe tracce di cibo prima di buttarle e anche che le posate continuano ad andare nell’indifferenziato. Per quanto simili a piatti e bicchieri per materiali e uso, non sono infatti ancora considerate imballaggi. Nemmeno dalle direttive europee.
Paolo Hutter