Diego Gabutti, ItaliaOggi 25/4/2012, 25 aprile 2012
Morta la Lega se ne fa un’altra. Ecco a voi Beppe Grillo Morta la Lega, se ne fa un’altra: il Movimento cinque stelle di Beppe Grillo
Morta la Lega se ne fa un’altra. Ecco a voi Beppe Grillo Morta la Lega, se ne fa un’altra: il Movimento cinque stelle di Beppe Grillo. Cambia il nome in cartellone, ma è lo stesso cabaret. * * * «Nel lungo periodo l’umanità è destinata a risolvere tutti i problemi di carattere economico. Mi spingo a prevedere che di qui a cent’anni il tenore di vita nei paesi avanzati sarà tra le quattro e le otto volte superiore a quello attuale. Alla luce delle nostre conoscenze attuali è il meno che si possa dire. E immaginare una crescita ancora più significativa non sarebbe un azzardo» (John Maynard Keynes, 1928, Possibilità economiche per i nostri nipoti, Adelphi 2009). * * * Umberto Bossi, con i suoi grugniti e il suo dito medio alzato, aveva in testa almeno una mezza idea (se non dell’Italia, poiché in tal caso sarebbe stata un’idea intera) almeno della Padania, qualunque cosa sia. Beppe Grillo, tra un orecchio e l’altro, non ha che qualche astratto furore e, nelle notti di luna piena, la predisposizione a ululare e coprirsi d’una fitta pelliccia. * * * Qualche sera fa, ospite di Piazzapulita su La7, l’economista e storico Edward Luttvak, consulente del Centro internazionale per gli studi strategici di Washington, ha spiegato che in politica ci sono fondamentalmente due posizioni: la destra, che vuole ridurre tasse e spese sociali, e la sinistra, che al contrario vuole aumentare spese sociali e tasse. Poi c’è il populismo, ha detto ancora Luttvak, «come il vostro Movimento a cinque stelle di Beppe Grillo», che vuole ridurre le tasse e aumentare le spese sociali. * * * Sì, è vero, non posso negarlo, ha confidato la Buonanima ai giornalisti durante una pausa del processo milanese per il bunga bunga, talvolta le ragazze ospiti delle cene in villa San Martino si travestivano da Babbo Natale, da poliziotta, da coccinella, da giocatrice di calcio, «ma soltanto per gare burlesque», e mai (dicesi mai) si sono travestite da suora. Un passatempo alto, il burlesque! «Una forma di spettacolo universalmente riconosciuto, molto meno estrema di quel che si vede oggi in tv e nei teatri pubblici...» Riprenderei a fare delle tonificanti gare di burlesque anche domani, ha sospirato l’illustre trapassato, che ha poi aggiunto: «Molti degli abiti usati per i travestimenti erano dono di Gheddafi». Che infatti aveva un po’ l’aria del travestito. * * * «Burlesque», si legge su Wikipedia, «è il termine che definisce un genere di spettacolo parodistico nato nella seconda metà dell’ottocento nell’Inghilterra vittoriana e importato successivamente negli Stati Uniti, dove riscosse grande successo soprattutto fra gli strati di società meno abbienti (per questo veniva anche chiamato the poor man’s follies, le “follies” dei poveri)». Arcimiliardario «a paccate», per citare Elsa Fornero, ma vero democratico e amico del popolo, in particolare delle popolane, il Caro Estinto si trastulla con questi party osè per nullatenenti e sfigati. Svaghi ai quali non si rassegnano nemmeno più i poveri, che trovano di meglio, per tre soldi, in un filmino porno. * * * Anche noi economizziamo. Cerchiamo le definizioni in Wikipedia anziché nella Britannica o nella Treccani, che sono enciclopedie da sciur. * * * «Mr. Smith va a Washington fu presentato nell’ottobre del 1939, poche settimane dopo che in Europa era scoppiato l’inferno. Il primo settembre Hitler avreva invaso la Polonia, due giorni dopo Francia e Inghilterra avevano dichiarato guerra alla Germania. Il 17 settembre la Russia sovietica s’era fatta avanti a reclamare la metà della carcassa della Polonia. In meno d’un mese Hitler aveva distrutto l’esercito pollacco e ridotta Varsavia in macerie. (_) La velocità e la potenza dei blitz hitleriani terrorizzarono tutto il mondo libero. (_) Nel bel mezzo di questo pandemonio vien fuori dagli schermi Mr. Smith, in lotta non contro Hitler e i suoi panzer ma contro la corruzione nelle nostre alte sfere» (Frank Capra, Il nome sopra il titolo, Lucarini 1989). * * * Angelino Alfano annuncia clamorose novità per l’intervallo tra i due turni elettorali delle prossime amministrative. Elettori, cittadini, non riconoscerete più il Popolo delle libertà! Ne vedrete delle belle! Non dico altro per non guastarvi la sorpresa! Avanzo un’ipotesi: che a Villa San Martino sia avanzato qualche abito donato dal Colonnello Gheddafi ad usum serate rilassanti? Che stia per cominciare una nuova stagione di travestitismo? * * * «Noi ci scrocchiamo l’un l’altro le sigarette e correggiamo le nostre astruserie cifrando in formule d’animalesca codardia la grande, possente nozione di classe. La paura animalesca picchia sui tasti delle macchine da scrivere, fa correzioni arzigogolate su fogli di carta igienica, stende delazioni, infierisce su chi è già riverso a terra, chiede la pena di morte per i prigionieri» (Osip Mandel’tam, Il rumore del tempo e altri scritti, Adelphi 2012).