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 2012  aprile 24 Martedì calendario

PERISCOPIO


Magari Pisanu, Dini e il Partito della Nazione non avranno elettori ma i leader abbondano: ne abbiamo contati ben 13. Fra gli altri spiccavano l’astuto Bocchino, quello che si fece beccare con la Began a Capri e con un trans in albergo («mi aveva chiesto un’intervista, era iscritto all’Ordine dei giornalisti»). Il sagace Rutelli (quello derubato di 13 milioni su 20 da Lusi, ma a sua insaputa). L’onesto Cesa (quello che, nel ’93, finito a Regina Coeli, mise a verbale: «Ho deciso di vuotare il sacco» e confessò tredici tangenti). E il coerente La Malfa (che in vent’anni è riuscito a militare nel centrosinistra, nel centrodestra, e ora nel Terzo Polo; gli restano solo Rifondazione e Forza Nuova). Marco Travaglio. Il Fatto.

Formigoni andava in vacanza a sua insaputa. Jena. La Stampa.

Nel 2013 non andremo a votare! Troveranno il modo per rinviare le elezioni. E sapete perché? Perché stanno studiando uno sbarramento altissimo per tenere fuori il M5S (il Movimento cinque stelle) Ma più alzano lo sbarramento e più rischiano di rimanere fuori loro dal Parlamento. Ma andranno fino in fondo. E se nel 2013 non si voterà sarà guerra civile. Beppe Grillo, Discorso a Palazzolo sull’Oglio. Brescia.

Bossi e Berlusconi avevano una reciproca e inconfessata sudditanza psicologica. Bossi subiva il fatto del Berlusconi uomo riuscito: l’incarnazione stessa del successo. Berlusconi subiva il carisma di Bossi e il fatto che riuscisse a farsi amare pur trattando tutti a pizze in faccia. Irene Pivetti. Sette.

Maroni ha pensato di cavarserla a Bergamo con la mozione degli affetti colma di ipocrisia. È successo quando ha strillato: «Se Bossi si candiderà a segretario federale della Lega, io sono pronto a votarlo!». A quel punto, sulla serata dell’orgoglio, è spirato il vento dell’assurdo. Riportare il Senatùr sul trono? La mummia dell’imperatore al posto del nuovo re? È già accaduto nella storia ma soltanto alla vigilia di un disastro. Giampaolo Pansa. Libero.

Non chiederti mai che cosa il Paese può fare per te, pensa invece che cosa puoi fare tu per fregare lui. Massimo Bucchi. il venerdì.

L’Urss non ha mai ammazzato tanto come quando non era in guerra mentre fu esattamente il contrario per la Germania nazista che si superò durante la seconda guerra mondiale uccidendo più vite umane che qualsiasi altro stato nella storia, prima della Cina maoista. Timothy Snyde, Terres de sangue. L’Europe entre Hitler et Stalin. Gallimard.

Che bella, la stanchezza, la sera. Quell’addormentarsi di colpo: come se quel camminare ostinato sul Camino Inglès per Compostela, avesse rasi al suolo i pensieri inutili, e quella generale sfiducia nella vita e in Dio, che chiamiamo ansia. Era bello, essere pellegrini. Arrivare infine una mattina presto a Santiago, e intravedere da lontano la cattedrale, mentre altri, tanti, da altri sentieri convergevano, e ci si affiancavano, come un popolo in cammino, le pietre della cattedrale su cui il muschio si è aggrappato, come a volerla assimilare alla terra, alla roccia. Le porte spalancate, ad accogliere chi viene da lontano. Marina Corradi. Tempi.

Il direttore del Fondo monetario internazionale, Dominique Strauss-Kahn, bianco e ricco, appartenente alla casta dei dominatori, fa i suoi comodi con una donna umile, nera e immigrata, Nafissatou Diallo, nata in Guinea in una capanna di fango, fuggita dal suo paese e arrivata nel Bronx, lavoratrice, vedova, con una figlia a carico. Che cos’è, se non il Capitale rapace che si avventa sul Terzo Mondo, libera volpe in libero pollaio? Rebecca Solnit, New Yorker.

La tesi che gli israeliani fanno con i palestinesi quello che i nazisti hanno fatto con gli ebrei è così diffusa e accettata, che Gaza e il Ghetto di Varsavia sono diventati sinonimi. Ma viene da chiedersi, si tratta di una paragone che vuole drammatizzare la situazione dei palestinesi o minimizzare quella del Ghetto di Varsavia? Entrambe le posizioni sono valide, e in questo sta la perfidia. Heryk M. Broder in «Vergesset Auschwitz!» (Dimenticate Auschwitz!). Knaus Vlg.

La principale differenza fra la tv di Bernabei e quella di oggi è che oggi non si capisce più che cos’è la Rai e che cos’è Mediaset. Pippo Baudo, presentatore tv. Oggi.