Antonella Gullotti, varie, 26 aprile 2012
IO LEGGO L’ETICHETTA, PER VOCE ARANCIO
Il potere della pubblicità. «La maggior parte della pubblicità non fa tanto appello alla ragione quanto all’emozione» (Erich Fromm).
Attirati dalle grandi marche. Quando andiamo a fare la spesa, siamo maggiormente attirati dai cibi di marca e dai brand più pubblicizzati. In realtà, spesso le sottomarche sono prodotte negli stessi stabilimenti delle grandi, hanno gli stessi principi nutritivi, ma un vantaggio: non dovendo pagare le spese di marketing, costano meno.
Leggiamo l’etichetta. Il movimento “Io leggo l’etichetta” (http://ioleggoletichetta.it/) si occupa proprio di questo: guidare il consumatore in un acquisto più consapevole e maturo, risparmiando fino a 1.400 euro l’anno, su una spesa media di 60 prodotti a settimana. Come fare? Basta affidarsi all’etichetta.
Trova le differenze… al supermercato. Il sito è stato creato da Raffaele Brogna, bolognese: «Qualche anno fa stavo facendo la spesa ed ho pensato: esistono migliaia di marche, esistono anche migliaia di stabilimenti o forse uno stabilimento produce per più marche? Così ho cominciato a leggere le etichette, e mi si è aperto un mondo. Con un gioco simile al “Memory” o a “Trova le Differenze” scovavo prodotti simili (ad esempio stesso formato di pasta o stessa tipologia di latte) di marche diverse ma con scritto sull’etichetta lo stesso stabilimento di produzione identificato da via e numero civico, ma soprattutto con costi diversi. Così è nata Io leggo l’etichetta» [fonte: Genitorimagazine.it (http://www.genitorimagazine.it)].
Scoprire l’origine. Per legge, sulle confezioni deve essere sempre indicata la sede dello stabilimento e l’indirizzo. In questo modo, è possibile individuare facilmente i prodotti realizzati nello stesso luogo e dalla stessa azienda, a prescindere dal marchio con il quale essi vengono poi pubblicizzati e messi in commercio.
Alcuni esempi. Ecco alcuni esempi di prodotti segnalati sul sito realizzati nello stesso stabilimento ma con marchio (e prezzo) diverso:
- il latte fresco. La Granarolo è una delle fornitrici di latte fresco Conad. Analizzando le etichette sulle due bottiglie, si nota che tre stabilimenti su cinque coincidono. Anche le tabelle nutrizionali sono simili e riportano solo piccole variazioni. Ciò che cambia è invece il prezzo, con una differenza di 30 centesimi circa tra una marca e l’altra;
- biscotti. I biscotti Realforno della Lidl sono prodotti da Balocco. Il nome dell’azienda non compare in etichetta (questo perché «il decreto legislativo 109/92 dispone di comunicare al consumatore attraverso l’etichetta l’indirizzo dello stabilimento di produzione ma non necessariamente il nome del produttore») però gli indirizzi di produzione sono gli stessi. Come nel caso precedente, ingredienti e tabelle nutrizionali sono quasi uguali. Differenze di prezzo: 66 centesimi circa alla confezione;
- pannolini. I pannolini della Coop e quelli della Huggies vengono fuori dallo stesso stabilimento. In questo caso, però, anche il prezzo è simile;
- fette biscottate. Le fette biscottate della Coop sono prodotte dalla Colussi. Differenze di prezzo: 35 centesimi circa;
- tortellini. I tortellini Conad sono preparati da Rana. Leggendo l’etichetta, il nome del pastificio coincide, così come sono simili gli ingredienti e la tabella nutrizionale. Differenza di prezzo: 1,50 euro alla confezione.
Un forum per confrontarsi. Sul sito è presente anche un forum (http://ioleggoletichetta.it/forum/), suddiviso in sezioni: quella in cui parlare dei prodotti Coop, Conad, Esselunga, Pam, Lidl, Eurospin, LD, Carrefour, Auchan, Despar; inoltre, è possibile fare segnalazione, scambiarsi consigli e affrontare le tematiche legate al mondo dei consumatori.
Uguali in tutto e per tutto? Ma davvero non ci sono differenze tra queste coppie di prodotti? Risponde Brogna: «Come cittadino non posso assicurare niente a nessuno, perché ad esempio nonostante la corrispondenza di dosi e ingredienti potrebbero cambiare le materie prime, oppure l’acidità. Quello che posso dire è che spesso le similitudini sono impressionanti, e che la maggior parte delle volte le differenze di costi sono imputabili alla confezione e al marketing» [fonte: Ilfattoquotidiano.it (http://www.ilfattoquotidiano.it)].
Partecipare attivamente. Al movimento di Io leggo l’etichetta è possibile partecipare anche attivamente: basta individuare una coppia di prodotti fabbricati nello stesso stabilimento, acquistarli e scattare una foto alle due confezioni e una allo scontrino per attestare la differenza di prezzo. A questo punto si può inviare il tutto via mail al sito o ai suoi canali Facebook e Twitter.