M. Val., Il Sole 24 Ore 25/4/2012, 25 aprile 2012
APPLE, ANCORA UN BOOM DI PROFITTI
Apple continua a crescere e a sorprendere. La prima società al mondo per capitalizzazione di Borsa ieri sera, dopo la chiusura di Wall Street ha reso pubblici i risultati del secondo trimestre fiscale, che risultano decisamente superiori alle attese degli analisti. Il giro d’affari, trainato dalle vendite boom di iPhone e iPad, è balzato del 59% a 39,2 miliardi di dollari, in rialzo anche rispetto alle attese indicate in media a 36,8 miliardi. Ancora più evidente l’accelerazione degli utili: 11,6 miliardi, quasi raddoppianti rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (battute di quasi il 23% le stime di mercato).
Apple (con un solo modello, l’iPhone) è impegnata in un duello sul mercato globale degli smart-phone, che spartisce con la coreana Samsung e dovrebbe quest’anno raggiungere i 219 miliardi di dollari. Entrambe, lasciandosi alle spalle rivali quali Nokia e Rim, controllano quote vicine al 25% e assieme rastrellano oltre il 90% dei profitti operativi. L’azienda degli iPhone è tuttavia al centro di un dibattito sulle sue prospettive dopo essere diventata l’azienda con la maggior capitalizzazione di Borsa al mondo: il titolo è in rialzo di quasi il 40% da inizio d’anno, ma è reduce da ripetute flessioni. E si trova ormai in territorio di correzione, in calo di oltre l’11% dal 9 aprile. Le oscillazioni hanno penalizzato anche i grandi indici di Wall Street, visto che rappresenta il 12% del Nasdaq e il 4% dello S&P 500. Però, ancira una volta, Apple ha sorpreso tutti e il titolo che ieri nella sessione ufficiale era sceso a a 560 dollari, nel dopo Borsa ha ripreso velocemente a salire per superare di slancio la soglia dei 600 dollari.
Altri protagonisti americani di tecnologia e comunicazioni hanno ieri fatto notizia. Ibm, nonostante timori che la debolezza economica freni la spesa informatica, ha aumentato del 13% il dividendo trimestrale e gonfiato di sette miliardi un piano di riacquisto di azioni proprie, portandolo a 12,7 miliardi. Per Big Blue, il cui business è oggi legato a servizi hi-tech, l’aumento della cedola a 85 centesimi, pari a 117,4 milioni a trimestre, è un appuntamento difficile da mancare: il 2012 è il 17esimo anno di incrementi consecutivi. At&T, da parte sua, ha riportato un incremento degli utili del 5,2%, a 3,58 miliardi, sostenuta dagli abbonamenti per gli ultimi iPhone di Apple, 4,3 milioni nel trimestre anche se in calo dai 7,6 milioni dei tre mesi finali del 2011.
È stata però anzitutto Facebook, accanto ad Apple, ad attirare l’attenzione. In vista di un collocamento record in Borsa – che potrebbe valutare il social network cento miliardi – ha sofferto pressioni sui conti, comunicati lunedì sera alla Sec. L’esercito di utenti è sempre più folto: 901 milioni, in crescita del 33% dallo stesso periodo dell’anno scorso e con 488 milioni di “user” sugli smart-phone. Ma i risultati sono stati condizionati da un raddoppio delle spese a 677 milioni volto a rafforzare il gruppo. Il giro d’affari è sceso del 6% rispetto ai tre mesi immediatamente precedenti, anche se è lievitato del 45% dai primi tre mesi dell’anno scorso.
I profitti, 205 milioni, sono scesi del 32% dal quarto trimestre e del 12% dal primo trimestre 2011. Un esempio della nuova scommessa strategica per potenziare l’azienda è di questi giorni: Facebook ha comprato Instagram per circa un miliardo e poi brevetti da Microsoft per 550 milioni. Nell’intero 2011 aveva deciso acquisizioni per 68 milioni. La necessità di completare queste manovre, secondo indiscrezioni della rete Tv Cnbc, potrebbe far slittare la stessa Ipo da maggio a giugno.