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 2012  aprile 25 Mercoledì calendario

TUTTE LE LINGUE DELLA MINETTI

Ci sono la zoccola, la sudamericana e l’amica Chips. La messalina, la pazza e la ricattatrice. Il bunga bunga di Berlusconi era già una barzelletta mal scritta prima di conoscere in dettaglio le intercettazioni. Figurarsi adesso, che Repubblica le sta pubblicando le versioni audio a puntate. Pillole a loro modo imperdibili per avere uno spaccato fenomenologico della Olgettina tipo. Negli anni Sessanta le ragazze erano disposte a tutto per Jim Morrison. Fino all’altro ieri, per un Silvio Berlusconi qualsiasi: anche le groupies invecchiano. E non proprio bene.
Money, money, money.
L’unica cosa che conta sono i soldi. Se li hai – e 47mila euro a settimana sono una paghetta che qualsiasi minorenne accetterebbe dal Papi - hai tutto. “Perché anche la salute ce l’hai solo se hai i soldi”. Così parlò Ruby.
Briffami nella stescion per desperescion
Berlusconi ha sempre tratteggiato Nicole Minetti come una morigerata, satolla di scibile. Ovviamente ha detto il vero. Il consigliere regionale non solo conosce tante lingue: le reinventa pure. L’interlocutrice (Melania Tumini) diventa “amica Chip(s)” (ora singolare e ora plurale maiestatis), le cene eleganti “una desperation”. Also Spracht Minetti: “Amica lì si mangia pastasciutta ai tre colori, quindi scegli in bianco pomodoro o pesto, non ti aspettare cruditè o nouvelle cousine (..) Ma infatti ti volevo un po’ briffare sulla cosa, nel senso giurami che non ti prende male, nel senso cioè... Cioè tu ti fai i cazzi tuoi ed io mi faccio i cazzi miei”. E soprattutto: “Cioè voglio dire nel senso, capito? Ah son gasata dura, non vedo l’ora. Ascolta amica Chips, ma tu a che ora arrivi in station?” Nicole Minetti parla come un Jerry Calà sott’acido. Doppia libidine.
I have a dream
Martin Luther King sognava un mondo migliore, Marystelle Polanco sogna Pingitore. Berlusconi la chiama “tesoro”, chiede quante saranno a cena (“Cinque? Eh la Madonna! Aggiungi un posto a tavola!”). La Polanco, disseminando “ammmore”, lo tempesta di richieste. Soprattutto una. Dialogo del 15 settembre 2000. Lei: “Ti volevo dire una cosa, ammmore”. Lui: “Dimmi tesoro”. E qui immagini Berlusconi infoiatissimo. E invece: “E’ vero che lo rifanno il Bagaglino?”. Una richiesta in grado di stroncare qualsiasi pompetta. Devastante anche la spiegazione: “Sì è vero, perché essendo che io me sto preparando ballando (testuale, ndr) sono più slanciata di quello che sono (..) Farei la Obama, balletti con più carica, perché alla gente io gli piaccio tanto”. Silvio riattacca. Mestissimo.
I Have a dream (2)
La Polanco non ha pietà. Non chiede solo una casa più grande. Non si limita a definire Fede “una spia”. No: ha proprio la fissa di Pingitore. Così, cinque giorni dopo, richiama Berlusconi. “Ammmore, ho fatto un sogno bello stanotte”. Anche qui, va da sé, Berlusconi si illumina di testosterone contraffatto. Macché: “Ho sognato che ti dicevo di Pingitore, così non ti dimentichi”. Papi è inconsolabile.
Colorado Cafè dreaming
É una Polanco inarrestabile. L’ex premier le chiede se verrà alla festa. Marystelle risponde che arriverà in anticipo. Tanta voglia di lui? Non esattamente. “Arrivo lì per le nove per vedere Colorado stasera”. Povero Silvio.
Boss of the boss
Nicole Minetti è la maestra. Nel senso che si veste così (“Però mi porto dietro gli occhiali da vista e il reggicalze, così poi quando mi tolgo tutto, ho sotto l’intimo sexy”) e nel senso (“cioè”) che è lei a rapportarsi con Berlusconi.
Il Padrone va abbindolato, da qui epiteti para-mocciani: “Boss of the Boss”, “Love of my love”.
Squarci di filosofia
Quando una Olgettina si lamenta, la Minetti dispensa scibile: “Sì ma tu devi stare tranquilla, sbattitene il cazzo (..) Ma che te frega (..) che te fotte”. Oltre a parlare come Calà, la Minetti ama il turpiloquio come i camionisti i poster.
Scorci di sociologia
La Minetti, con due frasi, ti fotografa un mondo. “C’è la zoccola, la sudamericana che non parla italiano e viene dalle favelas , c’è quella un po’ più seria, c’è la via di mezzo tipo la Faggioli. E poi ci sono io che faccio quel che faccio”.
Ciò che non si fa
La kryptonite di una olgettina sono la cultura (chi ha la “doppia laurea” è un ufo) e l’anonimato. Dal Vangelo secondo la Minetti: “Non ti confondere nella massa, non essere timida e sbattitene il cazzo”. Perché?: “No no, era giusto per nel senso”. Ah.
Titoli di coda
Le olgettine sono disposte a stare “cinque giorni in novanta” per lui e si odiano. Katarina Knezevic, ex Miss Montenegro e “fidanzata di Silvio”, beve troppo ed “è pazza pericolosa”. Il 5 settembre 2010 la Knezevic sembra ingestibile. Quella sera c’era anche Emilio Fede. Terrorizzato dalla violenza della montenegrina, rivela a Imane Fadil, oggi teste dell’accusa: “Io ti assicuro che dormo con due porte chiuse a chiave”. Imane sorride. Per affetto, pietà o perché in quella istantanea c’è l’inizio della fine di un film troppo ridicolo persino per Pingitore. Forse.