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 2012  aprile 24 Martedì calendario

Marine, il «mostro gentile» prepara già il futuro: prendersi tutta la destra - «Prepariamo il terzo turno», ha dettoieriannunciandounterremo­to persino più forte di quello regi­strato al primo round delle presi­denziali (17,9%, oltre 7 punti per­centuali in più del 2007)

Marine, il «mostro gentile» prepara già il futuro: prendersi tutta la destra - «Prepariamo il terzo turno», ha dettoieriannunciandounterremo­to persino più forte di quello regi­strato al primo round delle presi­denziali (17,9%, oltre 7 punti per­centuali in più del 2007). Marine Le Pen, detta «Casimir» - come il mo­stro gentile eroe di una delle serie tv per bambini più in voga di Francia­guarda già oltre. Oltre al ballottag­gio Hollande-Sarkozy che si terrà fra due settimane e sul quale si pro­nunceràilprimomaggio, probabil­mente non offrendo ai suoi elettori nessuna indicazione di voto, in mo­do da confermare il ruolo di leader anti-sistema e per non sporcarsi le mani con il futuro presidente di Francia. La leader del Front Natio­nal guarda oltre le fosche analisi di chi la considera l’erede ancora più insidiosa dell’«uomo nero» Jean-Marie Le Pen e replica beffarda a Bruxelles che ieri ha messo in guar­diacontroilpopulismo: «Buoneno­tizie. Le critiche della Ue mi entusia­smano ».Perchéorala madame del­l’ultra­ destrafrancesepuntaallel­e­gislative del 10 e 17 giugno, un voto altrettantocrucialeeforseprevedi­bilmente più dirompente per la Francia. È questa la partita che «la bionda» vuole vincere, con un obiettivo: relegare l’Ump di Nico­las Sarkozy a terzo partito, piazzan­dosi in alcune circoscrizioni, se non al primo posto, almeno secon­da nello scontro per l’Assemblea nazionale. « Moi ? Voglio far esplodere il si­stema », aveva dichiarato alla vigi­lia del voto. E ha già piazzato il pri­mo detonatore. Con un bottino di 6,4 milioni di voti - un milione in più rispetto al miglior totale mai re­alizzato dal padre - e nonostante, a differenza del fondatore del Front National, non sia riuscita ad appro­dare al ballottaggio, col voto di do­menica la leader dell’ultra-destra non solo segna un trionfo persona­le e politico, umilia il centro di François Bayrou, neutralizza l’avanzata della gauche «rivoluzio­naria » di Jean-Luc Mélenchon, ma condiziona più di tutti il secondo turno Hollande-Sarkò. «Nulla sarà più come prima» ha detto ai suoi so­stenitori dopo lo spoglio. E in effetti è a causa sua che i due sfidanti del 6 maggio dovranno rivedere tutta la loro strategia. Sarkozy era convin­tochesarebb­ebastatospostarel’as­se a destra al primo turno per poi ri­stabilire la barra al centro al secon­do. Dovrà ora, invece, spostarsi an­cora più a destra. Un imperativo che riguarderà anche Hollande e che gli creerà non poco imbarazzo di fronte all’ala massimalista degli elettori di sinistra. Il miracolo firmato «La » Pen- al­tro soprannome ironico affibbiato alla leader del Front National - è compiuto. Un miracolo che ha alle spalle un lavoro di rebranding , un’operazione di rinnovamento del «marchio» che Marine ha co­minciato nel 2002, quando ha ini­ziato la sua carriera nel «Fronte», è divenuta parlamentare e ha comin­ciato il lavoro di svecchiamento o di «dediabolizzazione» del partito, facendo alzare il sopracciglio alla vecchia guardia. Da allora il Front National comincia ad avere un vol­to più «gentile» e prende posizioni inattese, più morbide rispetto a te­mi centrali, di certo più moderate nella strategia comunicativa. È «la bionda»nel 2003-parecchio prima di arrivare alla guida del partito nel 2011- a rompere un tabù parlando della «necessità di far emergere un islam francese», è lei a mostrare «un buon comportamento repub­blicano », come ha spiegato il socio­logoSylvainCrépon, puntandosul­la laicità dello Stato per continuare labattagliacontrol’islamizzazione di Francia. Per questo alla fine ha raggiunto l’obiettivo:è riuscita a to­gliere di dosso al «Fronte»l’immagi­ne di partito «tossico», composto e votato solo da brutti e cattivi xenofo­bi. La prova dell’impresa è nel suc­cesso fra operai (29%, un punto in più di Hollande) e giovani (20%). Così, nonostante «le buone vec­chie ricette» del partito siano sem­pre quelle: lotta all’immigrazione e difesa dell’identità nazionale (il la­voro e la casa ai francesi, prima di tutto),alla fine Le Pen è riuscita ne­l­l’impresa che non fu nemmeno del padre, quella di presentare il risul­tato del primo turno di domenica comeilgridodiunasocietàinaffan­no più che l’urlo barbaro e xenofo­bo della Francia cattiva. La crisi eco­nomic­a e la proclamata lotta all’eu­ro hanno giocato la loro parte. E ora Sarkozy annuncia che bisogna da­re una «risposta»al voto per l’estre­ma destra e Hollande spiega che «non c’è solo collera» in quell’elet­torato. Les jeux sont faits. «Il mo­strogentile » hacolpitoalcuoredel­la Repubblica.