PAOLO MASTROLILLI, La Stampa 25/4/2012, 25 aprile 2012
“Io, figlio di Woody Allen dai traumi dell’infanzia alla carriera con la Clinton” - A otto anni leggeva Kafka, a undici è entrato all’università, e a quindici si è laureato
“Io, figlio di Woody Allen dai traumi dell’infanzia alla carriera con la Clinton” - A otto anni leggeva Kafka, a undici è entrato all’università, e a quindici si è laureato. Non può sorprendere che oggi, a 24 anni, Ronan Farrow sia il consigliere speciale delsegretariodiStatoHillaryClinton per le questioni dei giovani, in attesa di partire per Oxford, dove passerà un anno a studiare grazie alla borsa Rhodes riservata ai geni americani. Sentirlo parlare sembra un film: i concetti profondi di un adulto, nel corpo di un ragazzo. Uno Yoda di Guerre Stellari al contrario, supersaggio ma con la faccia di Luke Skywalker. «I giovani - ci dice - sono i più marginalizzati al mondo. Patiscono un tasso di disoccupazione tre volte più alto delle persone sopra i trent’anni. Durante le rivoluzioni dell’anno scorso li abbiamo visti prendere posizione, chiedere dignità, domandare il diritto di essere ascoltati, e una politica economica in cui vengano equipaggiati per entrare nel mercato globale del lavoro. Li abbiamo capiti e abbiamo deciso di dare loro un posto al tavolo». L’ufficio governativo dove lo incontriamo ha una magnifica vista sull’East River di Manhattan, e lui, col vestito grigio, la camicia rosa e la cravattaregimental,ricordailprincipe William quando sfoggiava ancora tutti i capelli. Eppure avrebbe avuto ogni ragione per essere uno sbandato, Ronan, che quando era nato si chiamava Satchel in onore di un giocatore nero di baseball. Una delle tante trovate eccentriche di suo padre Woody, perché lui è l’unico figlio biologico di Woody Allen e Mia Farrow. L’unione più scandalosa del secolo scorso, finita peggio di un film horror. Woody e Mia, il maestro e la musa, non si erano mai sposati. Lui viveva nella sua casa dell’Upper East Side, lei nell’enorme appartamento dell’Upper West Side, con tutti i figli adottati nei matrimoni precedenti. Woody le aveva spiegato subito di non avere «alcun interesse per i bambini, solo per il mio lavoro». Eppure insieme avevano messo al mondo lui, Satchel. Quando aveva cinque anni, nel 1992, Mia trovò a casa di Woody le foto nude di Soon-Yi, la bambina coreana che aveva adottato col precedente marito. Cominciò la causa per la custodia dei figli più velenosa della storia. Woody si difese dicendo che al cuor non si comanda: «Non c’è logica, vuole quello che vuole». Mia lo accusò persino di aver molestato la figlioletta Dylan. Finì come sappiamo. Mia si trasferì in Connecticut con tutti i figli, e Woody sposò Soon-Yi. SatchelcambiòilsuonomeinRonan, chiudendo per sempre con Allen: «È mio padre, sposato con mia sorella. Ciò mi rende allo stesso tempo suo figlio e suo cognato. È un’enorme trasgressione morale. Non posso vederlo. Non posso avere un rapporto con lui ed essere moralmente coerente. Sono cresciuto con tutti questi bambini adottati, e quindisonolamiafamiglia.DirecheSoon-Yinonèmiasorellaèuninsultoatutti i figli adottati». Poteva seguire qualunque cosa: depressione, droga. Non per lui. Ronan ha voltato pagina e si è messo a fare il genio. Laureato più giovane nella storia del Bard College, dedicato all’istruzione dei cervelli precoci, poi Yale per la specializzazione in legge, e tutto il resto. Appresso alla madre ha iniziato ad occuparsi di diritti umani: Darfur, Corno d’Africa, portavoce Unicef. Un democratico idealista wilsoniano, ma per nulla molle, capace allo stesso tempo di lavorare per l’Onu e criticarla per quel «cancro» che è il Consiglio per i diritti umani. Così aveva conosciuto Richard Holbrooke, mitico negoziatore della pace nella ex Jugoslavia, che se l’era portato al dipartimento di Stato quando era diventato inviato speciale per l’Afghanistan e il Pakistan. Una collaborazione così stretta che Ronan era una delle poche persone presenti nell’ufficio di Holbrooke, quando nel dicembre del 2010 era stato colpito dall’attacco di cuore che l’aveva ucciso. Hillary allora ha preso Ronan con sé, facendone il suo ambasciatore presso i giovani di tutto il mondo. «So bene scherza lui - quanto siano importanti le donne in diplomazia e per lo sviluppo: sono cresciuto con sette sorelle». Gestisce programmi per oltre 100 milioni di dollari, con cui ha creato consigli di giovani leader in contatto con le ambasciate americane in almeno quaranta paesi. AncheinItalia-«non c’è posto più bello al mondo»- dove lo interessa soprattutto «l’impegno col Vaticano per il dialogo globaleconlasocietà civile e le Ong sui temi della fede, in particolare la libertà religiosa». Yoda, senza la spada: «Ora devo correre a prendereunaereo,maseavetebisogno,scrivetemi pure alla mia mail personale».