M. Antonietta Calabrò, Corriere della Sera 25/04/2012, 25 aprile 2012
CONTO BASE IN BANCA SENZA SPESE PER PENSIONATI A REDDITI BASSI —
Arriva un conto zero-costi per i pensionati meno abbienti. Un servizio semplice, di base, ma garantito dal sistema bancario, che permetterà «l’inclusione finanziaria» delle fasce più deboli della popolazione. Perché potranno accedere a due strumenti: «Basic A» e «Basic B», il primo totalmente gratuito (sotto i 7.500 euro di reddito Isee annui), il secondo per i pensionati sotto i 1.500 euro mensili, per cui non si pagheranno i servizi ma solo l’imposta di bollo di 34,2 euro l’anno. In pratica due tipologie di «conto base» che partiranno da giugno (il primo è previsto dal «salva Italia»). Pensionati e fasce deboli, così, potranno limitare l’uso del contante, pur avendo accesso illimitato ai prelievi ai Bancomat, e rischiare meno, vittime come sono di rapine e scippi. Le banche, pur non guadagnando nulla da questi nuovi conti, avranno il vantaggio di ridurre «il costo enorme della gestione del contante», come ha detto ieri il presidente dell’Abi, Giuseppe Mussari. Il «sistema Italia» nel suo complesso si avvantaggerà dalla «lotta all’uso del contante».
Secondo il viceministro dell’Economia, Vittorio Grilli, il governo «ha ora gli strumenti per combattere la lotta al contante il cui uso eccessivo in Italia crea problemi di evasione fiscale e attività illecite, assegna al Paese il primato delle rapine oltre che generare costi per il sistema bancario e i cittadini».
Ma l’accordo Banca d’Italia, ministero economico, Abi e Poste Italiane aggiunge un’importante novità: Mussari ha spiegato che chiunque voglia, può aprire il «conto base», chiudendo il precedente, o in aggiunta ad esso, e questo potenzialmente, — soprattutto in un periodo di crisi in cui c’è la necessità di risparmiare sui costi dei servizi — riguarderà moltissimi italiani. Il «basic per tutti» (cioè senza limiti di reddito) avrà infatti un costo che varierà da banca a banca, ma che in ogni caso, fornendo servizi essenziali, sarà «moderato».
Inoltre sarà possibile avere più conti in famiglia: uno «basic» per le funzioni essenziali e magari «un conto titoli» per gestire il risparmio. «Noi speriamo — ha aggiunto Mussari — che i conti base avvicinino clientela alle banche, anche per le loro successive necessità».
In ogni caso la platea dei pensionati che ancora non hanno un conto bancario o postale è di 850 mila persone. Per i «nuovi» correntisti molto anziani o impossibilitati a recarsi in banca, Mussari ha assicurato la disponibilità dei funzionari a recarsi presso gli interessati per attivare i conti. «Sono certo che ora — ha spiegato — le banche potranno farsi concorrenza per offrire le migliori condizioni e per agevolare i clienti, magari infermi o nelle case di cura. Anche i pensionati protestati potranno accedere al conto base perché questo non consente di andare a debito».
Il direttore generale della Banca d’Italia, Fabrizio Saccomanni, ha evidenziato come l’Italia sia fanalino di coda nell’uso della moneta elettronica: «Nel 2011 in Italia le operazioni procapite alternative all’uso del contante sono state 69 contro una media europea di 181, cifra che scende, al netto delle operazioni effettuate tramite assegno o bollettini, a 50 procapite in Italia contro una media europea di 168 euro». Intanto è stato dato il primo «via libera», dalla commissione Industria del Senato all’emendamento che prevede lo stop alle commissioni bancarie per famiglie e consumatori in caso di uno scoperto di 500 euro per una sola volta a trimestre, per un massimo di sette giorni consecutivi.
M.Antonietta Calabrò