Claudia Bortolato, la Repubblica 24/4/2012, 24 aprile 2012
Pelle giovane dalla tavola alla cosmesi – C´è un rapporto causa-effetto tra quello che mangiamo e l´estetica del nostro corpo
Pelle giovane dalla tavola alla cosmesi – C´è un rapporto causa-effetto tra quello che mangiamo e l´estetica del nostro corpo. Tra tutti i nutrienti con azione antiage spiccano le vitamine. «Sono indispensabili per il buon funzionamento dell´organismo e il metabolismo cellulare - osserva Corinna Rigoni, presidente dell´Associazione donne dermatologhe d´Italia - inoltre, proprio tra le vitamine, troviamo le maggiori "spazzine" dei radicali liberi. Dal punto di vista dermatologico, sono interessanti le vitamine A, C ed E, soprattutto associate. Una combinazione che, oltre ad avere ottima capacità antinfiammatoria, interviene nella regolazione del turnover cellulare, stimola la produzione del collagene e foto-protegge dai raggi Uv». In particolare, è nota l´azione anti-età della vitamina A, presente nei cibi sotto forma di retinolo di origine animale e di carotenoidi di origine vegetale (in tonno, uova, latticini; vegetali color arancio). «Il retinolo è tra gli attivi più utilizzati nei cosmetici per il viso - continua Rigoni - Regola la cheratizzazione, frena la moltiplicazione cellulare incontrollata, stimola la produzione delle fibre di sostegno del derma e contrasta la degradazione del collagene da parte degli enzimi che causa l´invecchiamento della cute. Inoltre mentre attenua le rughe sottili, aumenta anche il turgore della pelle». Il retinolo è anche seboregolatore, utile per controllare l´antiestetico l´effetto lucido delle pelli grasse o miste. Della vitamina C (che stimola la produzione di collagene) ed E sono note le proprietà antiossidanti, tanto che la loro eventuale carenza favorisce un invecchiamento precoce. Meno conosciuto il compito della vitamina E di favorire l´assorbimento della A. Altro "extranutriente" interessante è l´acido alfalipoico, un antiossidante e tonificante generale conosciuto anche come vitamina N. «È prodotto naturalmente dall´organismo - osserva il dermatologo Carlo Di Stanislao, membro della Sasme (Scuola abruzzese di scienze mediche) - ma non sempre in misura sufficiente, soprattutto in condizioni di forte stress ossidativo, come in caso di diabete o di disturbi infiammatori ricorrenti». Seppure in quantità insufficienti per il nostro organismo, l´acido alfalipoico è contenuto anche in alimenti come fegato, olio di oliva e patate, carote, barbabietole e carne rossa. «Per le sue caratteristiche chimiche, l´acido alfalipoico è molto versatile, perché è sia idro che liposolubile, ed è attivo contro numerose specie di radicali liberi. Importante dunque un´alimentazione bilanciata e mai eccessiva (le "grandi abbuffate" incentivano la produzione di radicali liberi), e mangiare cinque porzioni al giorno tra verdura e frutta di stagione di vari colori, per assicurare tutta la gamma di vitamine e minerali necessari. Ricorrere agli integratori al massimo per cicli di 2-3 mesi e solo in caso di carenze». Con questi accorgimenti si raggiunge la quota di antiossidanti consigliata, 5.000 unità Orac (Oxygen radical absorbance capacity, capacità di assorbimento dei radicali dell´ossigeno) al giorno. Claudia Bortolato