Federico Rampini, la Repubblica 23/4/2012, 23 aprile 2012
Borsa, gli scambi super veloci fanno ricchi gli speculatori – NEW YORK - Il più recente cavo sottomarino installato nell’Atlantico, per collegare New York e Londra, costruito dalla Hibernian Atlantic, è riservato alle transazioni finanziarie
Borsa, gli scambi super veloci fanno ricchi gli speculatori – NEW YORK - Il più recente cavo sottomarino installato nell’Atlantico, per collegare New York e Londra, costruito dalla Hibernian Atlantic, è riservato alle transazioni finanziarie. Servirà a far guadagnare «ben» cinque milli-secondi ai trader delle due principali piazze finanziarie del globo. L’inaugurazione è avvenuta proprio mentre sono nel mirino dei governi le transazioni super-veloci e automatizzate, programmate attraverso appositi software informatici, e note come «high-frequency»o «high-speed» trading. Stati Uniti, Unione europea, Canada: sulle due sponde dell’Atlantico gli organi di vigilanza e le autorità di controllo sospettano che ci sia qualcosa di marcio nel mondo delle transazioni ad alta frequenza (Hft). La vittima inconsapevole dell’alta frequenza, infatti, siamo tutti noi: ovvero i risparmiatori che affidano in gestione i propri soldi a banche, fondi comuni, assicurazioni, le cui strategie d’investimento vengono travolta dai predatori dell’Hft. Dagli Usa all’Europa diversi trader sono stati già puniti per manipolazione illegale dei prezzi. Il trucco più frequente, il più facile e meno rischioso: approfittando proprio dei milli-secondi di vantaggio che hanno sugli investitori normali (ivi compresi i grossi investitori istituzionali come i fondi comuni, le banche), gli operatori dell’Hft piazzano i propri ordini in anticipo sull’arrivo di grosse transazioni, e così lucrano il vantaggio di chi conosce in anticipo la direzione in cui si muoveranno la domanda e l’offerta, l’aumento o la discesa dei prezzi. Gli operatori di Wall Street e della City di Londra naturalmente respingono le accuse, ribattono che la stragrande maggioranza delle transazioni sono perfettamente legittime, difendono l’Hft come un fattore di efficienza dei mercati, che li rende più liquidi e quindi abbassa il costo del singolo investimento. Ma un’analisi compiuta sull’indice delle 500 maggiori società quotate negli Usa (Standard & Poor’s 500 Index) ha dimostrato una formidabile crescita della volatilità, con oscillazioni sempre più alte all’insù e all’ingiù da quando esiste l’Hft elettronico. Tutto questo in coincidenza con un potenziamento tecnologico che ha ridotto nell’angolo l’elemento «umano» che opera sui mercati. L’aumento dell’incidenza dell’Hft è tale che oggi due azioni su tre vengono scambiate attraverso quei programmi ad alta velocità, in America. E sempre più spesso ciò avviene anche in altre Borse del mondo, a cominciare da quella di Londra. I casi di flagranza di reato sono ancora pochi, perché gli strumenti per indagare sono rudimentali. E’ un classico esempio in cui la caccia guardie e ladri si svolge in modo asimmetrico: è sempre il ladro ad avere una lunghezza di vantaggio in termini di know how tecnologico. Ma in alcuni casi le punizioni sono scattate. A Londra le autorità di vigilanza hanno multato per 8 milioni di sterline una società di trading canadese, la Swift Trade, per l’uso di una tecnica chiamata «layering». Si tratta dell’emissione di massicci ordini di acquisto o vendita, che poi vengono cancellati una frazione di secondo prima che vengano effettivamente eseguiti. La tecnica è molto in voga, si direbbe, perché poco dopo il caso londinese anche a New York la Financial Industry Regulatory Authority ha incastrato un reprobo. In quel caso si trattava della Trillium Brokerage Services, multata per 2,3 milioni di dollari. Stessa tecnica di «layering» anche per lei. La pratica della cancellazione repentina di migliaia di ordini poco prima che vengano eseguiti, è molto diffusa. E’ chiaro a cosa serve: prima i trader dell’Hft «sparano» sul mercato questi ordi ni voluminosi, sapendo che avranno l’effetto di spostare i prezzi, poi li cancellano e piazzano altre transazioni per lucrare sui movimenti di prezzi che loro stessi hanno provocato. Tutto questo è molto più raffinato e sottile dell’aggiotaggio vecchio stile, ed è possibile solo grazie alla tecnologia. Negli Stati Uniti la Securities and Exchange Commission (Sec) ha varato requisiti di trasparenza più severi su tutti i trader di larghe dimensioni, chiedendo in particolare informazioni dettagliatissime sulle transazioni elettroniche ad alta velocità. In Europa la Commissione di Bruxelles la direttiva «Mifid II» che va nella stessa direzione. Il commissario europeo al mercato unico, Michel Barnier, ha preso di mira in particolarei «dark pool»o «bacini oscuri», vere e proprie Borse parallele dove si stanno spostando molte transazioni Hft per sfuggire alla curiosità degli organi di vigilanza. L’insider sembra superato, nascono nuovi trucchi tecnologici usati dagli operatori per falsare le quotazioni