Lavinia Farnese, Vanity Fair 18/4/2012, 18 aprile 2012
PRINCIPESSA
Eliana Cartella racconta che quando era fidanzata con Renzo Bossi lui la trattava «da principessa»: «Mi portava a cena nelle chiese sconsacrate. Lui in giacca, io in tuta. Da gentiluomo mi scostava la sedia perché mi accomodassi al tavolo. Il conto lo pagava lui, anche quando eravamo con i miei amici». Alcune volte invece cenavano al bar degli genitori di lei: «Mi aiutava a pulire, lavava i pavimenti, spazzava». Si conobbero nel 2010, all’utodromo di Franciacorta: «Io facevo la modella, lui aveva una gara. Mi fissa di brutto: “Hai occhi bellissimi, facciamo una foto insieme?”. È arrivato suo padre e mi ha presa per i capelli. “Vieni di qua”. Nella sala delle premiazioni, accanto a Renzo». Dopo quella sera si contattarono su Facebook e presero a uscire insieme: «Se mi viene la febbre, parte da Milano e mi porta le medicine a Brescia. Poi al Vinitaly siamo seduti vicini. Sotto la tovaglia gli metto la mano sulla gamba e salgo sempre più su. Mi divertivo a vederlo diventare bordeaux. Era impacciato, ripeteva sempre la stessa frase. Poi fa al produttore: “Me ne manda una cassa a casa, così glielo faccio bere? È afrodisiaco”». Dalla campagna elettorale le mandava sms romantici: «Ti amo, vorrei averti qui con me». Però si baciarono dopo un po’ di tempo, solo dopo aver litigato e poi fatto pace per le foto che ritraevano lei insieme a Mario Balotelli. Non hanno mai fatto l’amore: «Se mi fossi concessa, sarei rimasta una delle tante. Invece Renzo mi ha scritto una lettera dove diceva che per la prima volta si sentiva innamorato, e mi chiedeva di mettere su famiglia con lui». La ragazza, però, avrebbe dovuto rinunciare alla sua aspirazione a lavorare nel mondo della tv «e diventare una donna di casa che lo aspetta di sera e gli cucina la carbonara». Prima di decidere, chiese consiglio a Noemi Letizia, con la quale stava facendo un servizio fotografico: «Mi sembrava una competente. Mi ha detto: “L’amore vero è un treno che passa una sola volta, scegli lui”. Ma io non le ho dato ascolto: ho scelto la carriera. Quando gliel’ho detto, Renzo mi ha chiamato alle 2 di notte. Piangeva. Un uomo che piange è una cosa rara».