GIULIA VELTRI, La Stampa 23/4/2012, 23 aprile 2012
“Bergamini torturato e ucciso” La procura: falso, travolto dal Tir - Chi ha ucciso Denis Bergamini? Ed è vero che è stato evirato, lasciato morire per dissanguamento e poi inscenato un suicidio? A distanza di 22 anni nuove e contrastanti verità si fanno strada sulla tragica morte del calciatore del Cosenza, avvenuta il 18 novembre 1989
“Bergamini torturato e ucciso” La procura: falso, travolto dal Tir - Chi ha ucciso Denis Bergamini? Ed è vero che è stato evirato, lasciato morire per dissanguamento e poi inscenato un suicidio? A distanza di 22 anni nuove e contrastanti verità si fanno strada sulla tragica morte del calciatore del Cosenza, avvenuta il 18 novembre 1989. Quel giorno il suo corpo fu stato ritrovato a Roseto Capo Spulico, in provincia di Crotone, lungo la statale 106. La fidanzata, in macchina con lui prima della morte, e l’autista del camion che lo ha travolto, a tutti hanno detto che quel ragazzo biondo di 27 anni si era buttato all’improvviso sull’asfalto, sotto le ruote del mezzo. Le carte dell’autopsia effettuata 22 anni fa, però – tirate fuori da «Il Quotidiano della Calabria» – dicono l’esatto opposto e raccontano di un delitto feroce e a sangue freddo. Denis mutilato e torturato, con percosse agli organi genitali, tagli fino all’evirazione. Un macabro simbolismo proprio dei delitti d’onore. Una ricostruzione su cui precisa il procuratore di Castrovillari che ha riaperto l’inchiesta: «Denis Bergamini – sostiene il procuratore Franco Giacomantonio - ha avuto ferite riscontrate dai consulenti e sono quelle, ma non sono mai emersi fatti che facessero pensare ad un’azione voluta di un soggetto». Rimane comunque sempre più misteriosa e dai risvolti sconvolgenti la morte del centrocampista, scomparso all’improvviso, nel pieno della carriera e amatissimo dalla tifoseria rossoblù che gli ha dedicato una delle due curve dello stadio San Vito. Tutto è in mano alla procura di Castrovillari, che lo scorso giugno ha deciso di riaprire l’inchiesta per via anche delle nuove prove recuperate dalla famiglia Bergamini. Lo scorso 22 febbraio la prima svolta, con il resoconto dei Ris di Messina sugli effetti personali del ragazzo al momento della morte. Non un graffio alla collanina, non un’abrasione sull’orologio compatibile con la formula del suicidio. Oggi altre novità emergono in particolare sulle cause della morte. Il giocatore potrebbe essere morto per dissanguamento dopo torture e un profondo taglio nella zona inguinale. Questa la versione del medico legale Francesco Maria Avato, autore della perizia autoptica 22 anni fa e famoso anche per aver eseguito una delle perizie difensive per Alberto Stasi, assolto nel processo per l’omicidio della studentessa di Garlasco, Chiara Poggi. Frena la procura, però. Sostengono dal palazzo di Giustizia di Castrovillari: «Le ferite riscontrate sul corpo di Bergamini sono più verosimilmente riconducibili al peso dell’autoarticolato che lo ha investito». Ma il punto è capire perché quella perizia ha fatto la muffa per 22 anni. «La perizia fatta a suo tempo – dice Giacomantonio - non ha dimostrato che le lesioni subite dal giocatore, che sono quelle descritte, siano state provocate volontariamente, ma sono piuttosto la conseguenza di uno schiacciamento». Biondo, vivace e con un grande talento per il calcio. Centrocampista del Cosenza in serie B e una carriera spalancata davanti a sé. Anche il Parma di Tanzi lo aveva contattato. All’improvviso, il 18 novembre – quando la squadra è in ritiro – Denis Bergamini lascia i compagni al cinema e con la fidanzata Isabella si dirige in macchina verso Taranto. Poco dopo le 20, la ragazza contatta il mister, che era Gigi Simoni, e i familiari di Bergamini e gli comunica la morte. Il corpo è lungo la 106. «Era depresso e si è buttato sotto il camion», questa la versione della ragazza. I Ris di Messina, nella perizia consegnata qualche giorno fa ai magistrati di Castrovillari, invece dicono che Denis era già morto quando fu trascinato dal camion per oltre 50 metri sull’asfalto. Di storie su Denis, in questi 22 anni di misteri e tentativi di depistaggio, ne sono state dette tante e, però, le indagini di Castrovillari aiutano a diradare alcune ombre. Il calciatore faceva da corriere della droga per le cosche? La Maserati di Bergamini non aveva alcun vano occulto, come alcune piste investigative avevano ipotizzato. Piuttosto, si percorre l’ipotesi di un delitto maturato in un contesto privato, di relazioni personali e passionali forse. Ecco perché il lavoro che gli investigatori stanno portando avanti in queste ore è molto concentrato sulle ultime ore di vita di Bergamini. Chi ha visto? Con chi ha parlato al telefono? Il giallo di Denis, dopo 22 anni, potrebbe finalmente trasformarsi in un caso risolto.