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 2012  aprile 23 Lunedì calendario

Grillo conquista i preti di strada - Tra le «cinque stelle» brilla a sorpresa quella cattolica. Comunità del dissenso, parrocchie «disobbedienti», Chiesa di base

Grillo conquista i preti di strada - Tra le «cinque stelle» brilla a sorpresa quella cattolica. Comunità del dissenso, parrocchie «disobbedienti», Chiesa di base. Il vento dell’antipolitica soffia forte anche in sagrestia. «Non siamo antipolitici, siamo antipartitici: Beppe Grillo pone problemi reali nei quali è sacrosanto riconoscersi - precisa da Sant’Angelo a Scala, il sacerdote campano don Vitaliano Della Sala, «cappellano» dei no global -. Noi preti operiamo sul territorio e abbiamo il polso dell’opinione pubblica, a differenza di chi vive nei palazzi del potere civile ed ecclesiale». E assicura: «Tutto nasce spontaneamente dal desiderio di far politica autentica, in radicale antitesi alla corruzione di sistema dei partiti tradizionali». Quindi, aggiunge don Della Sala, «il dissenso sotterraneo della base cattolica si salda con la contestazione alla casta del movimento “cinque stelle” e sono sempre più numerosi i gruppi cattolici che rivendicano un ruolo e una libertà di scelta che le gerarchie ignorano». Dal 28 al 30 aprile, in piena campagna elettorale per le amministrative, tutte le comunità di base italiane si riuniranno a Napoli per il loro convegno annuale. «Siamo a favore del movimentismo, abbiamo raccolto le firme per i referendum e sull’acqua pubblica la pensiamo come Grillo», sintetizza Giovanni Franzoni, padre conciliare e leader della comunità romana di San Paolo. La cronaca quotidiana testimonia quest’attenzione. Beppe Grillo sta per salire sul palco allestito nella piazza centrale di Jesi, patria dell’imperatore Federico II a mezz’ora da Ancona. Malgrado la pioggia, sono accorsi in centinaia ad ascoltare il comizio a favore del candidato sindaco del movimento «cinque stelle» Massimo Gianangeli. Tra gli attivisti molti cattolici impegnati nella «galassia bianca», tanto che Grillo premette: «Il mio mito è Karol Wojtyla». Gianluca Franco, ingegnere 40enne, veterano della marcia della pace Perugia- Assisi, fotografa il senso dell’«endorsement» di settori del cattolicesimo impegnati socialmente. «Considero antievangelico il modo di scaricare la crisi sulle classi disagiate, Grillo raccoglie istanze che da tempo cercano invano una risposta. Ho iniziato ad approfondire sui social network questi sistemi di democrazia diretta e ho capito che senza un controllo dal basso la rappresentanza è un inganno». A Jesi don Giuliano Fiorentini è il parroco del popoloso quartiere San Giuseppe e il presidente del centro di solidarietà «Oikos» per il recupero dei tossicodipendenti. «Il candidato sindaco di Grillo proviene dalla mia parrocchia ed è conosciuto come persona di rigida moralità- spiega don Fiorentini-.Oggi dai cattolici proviene una fortissima richiesta di amministratori onesti, mentre la fiducia nei partiti è crollata ai minimi storici». Uno squarcio locale di una realtà che si auto alimenta sull’intero territorio nazionale. Don Andrea Gallo, fondatore a Genova della Comunità San Benedetto, «benedice» il movimento: «Cinque stelle è democrazia, non è antipolitica né populismo». E’ il fischio finale per l’ancien regime. «Il mio figlioccio Vendola sbaglia a definire Grillo il nuovo Berlusconi - spiega don Gallo -. La sua battaglia contro la Tav ha fatto perdere al Pd la regione Piemonte ma è giustissima. A Genova Grillo ha un candidato sindaco meraviglioso, un assistente sociale, padre di tre figli. Beppe intuisce il futuro, aveva previsto il crollo dei partiti già tre anni fa». Ed è «un monito anche per i vescovi e il Vaticano che tanti credenti si riconoscano in Grillo», ammonisce don Gallo, in giro per l’Italia ad attualizzare le prediche del monaco Savonarola.