Mirella Serri, LaStampa, 06.02.1993, 22 aprile 2012
Dicerie1seguito MORANTE. VELENI O VERITÀ’? Siciliano legalitario Paris tiepido Patrizia Cavalli e Schifano indignati ENZO Siciliano, che cosa ha pensato nel pubblicare il Dialogo su E
Dicerie1seguito MORANTE. VELENI O VERITÀ’? Siciliano legalitario Paris tiepido Patrizia Cavalli e Schifano indignati ENZO Siciliano, che cosa ha pensato nel pubblicare il Dialogo su E. M. di Bellezza? «Bellezza fa parte del nostro comitato di direzione, ed è responsabile delle cose che scrive. Dunque come direttore non mi sarei mai permesso di censurarlo. Il tono del suo pezzo, però, è affabulatorio. Io l’ho considerato come un "allegato" romanzesco a Angelo o a Vamore felice, i due libri dedicati a Elsa. Chiunque abbia conosciuto la Morante sa bene che lei prediligeva un’atmosfera maledetta, che le piaceva circondarsi di colori foschi e di un’aura leggendaria. Ma aveva la grazia di ridere di se stessa e delle sue provocazioni. Questo gioco è stato preso alla lettera da Bellezza». La poetessa Patrizia Cavalli, che è stata molto intima per anni della scrittrice, è indignata per quanto è apparso sulla rivista: «Elsa aveva orrore del pettegolezzo. E io altrettanto. Sono deliri personali che appartengono alla vita privata di Bellezza. Ma quel che trovo ingiustificabile è che vengano pubblicati. Non riesco a capire quali possano essere i motivi che spingono i redattori di una rivista letteraria a accogliere stupide cattiverie contro un grande scrittore morto». Altrettanto determinato nel condannare le notizie divulgate da Bellezza è lo scrittore Jean Noèl Schifano, traduttore in Francia dell’opera della Morante: «Per capire un artista conta l’opera e non certo i particolari più o meno scandalosi della biografia. La curiosità morbosa nei confronti di chi scrive la considero inaccettabile». Molto meno drastico nel rifiuto è Renzo Paris, biografo di Moravia: «Non sono tutte invenzioni. Me lo diceva Moravia stesso: Elsa era solita raccontare al marito le sue relazioni con uomini molto noti del tempo, come quella con Guelfo Civinini . E’ anche vero che la Morante fu perdutamente innamorata di Moravia e che lui, invece, fu molto meno coinvolto. Forse la Morante creava anche delle storie immaginarie per catturare l’attenzione dello scrittore», [m. s.] Pagina 16 - numero 36