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 2012  aprile 14 Sabato calendario

MAXXI DEFICIT

Il comunicato stampa del ministero dei Beni culturali è arrivato alle diciassette e ventiquattro minuti di ieri. Sette righe secche: «La competente direzione generale del ministero per i Beni culturali ha avviato in data odierna le procedure per il commissariamento della Fondazione Maxxi di Roma. Tale decisione si è resa necessaria, tra l’ altro, per la mancata approvazione del bilancio per l’ anno 2012 da parte del consiglio di amministrazione. Il bilancio 2011 ha infatti registrato un forte disavanzo, che rischia di aumentare sensibilmente nel 2012». Un fulmine a ciel sereno. Pio Baldi, presidente del Maxxi, il museo nazionale delle arti e delle architetture del XXI secolo, rimane di sasso. «Ho appreso la notizia dalle agenzie», dichiara pochi minuti dopo. «Non me lo sarei mai aspettato. Rigetto la fanghiglia, che oltretutto ci sta facendo saltare i finanziamenti che alcuni sponsor erano pronti a firmare. Un milione e trecentomila euro che stavano per entrare in cassa». Ma il disavanzo di cui parla il ministero c’ è o no? Ed è vero che il bilancio 2011 si è chiuso con un deficit di 800 mila euro? E che nella previsione del conto economico 2012-2014 questo deficit salirebbe a 11 milioni di euro? «Assolutamente no. Quello che è mancato è il finanziamento del ministero. Domani (oggi n.d.r.) faremo una conferenza stampa in cui daremo grafici, numeri, risultati». Intanto il ministro dei Beni culturali Lorenzo Ornaghi sottolinea: «Massimo impegno nei confronti del Maxxi. Per la fondazione e il museo nessun pericolo di chiusura». L’ avvio delle procedure di commissariamento, spiega il ministro, «è stato deciso proprio per salvaguardare questa importante fondazione culturale italiana e il suo sviluppo futuro. È una questione che ho molto a cuore». Arriva anche una nota del Maxxi dove si precisa che il 2011 si è chiuso «con 450mila visitatori e una capacità di autofinanziamento di circa il 50 per cento, nonostante il taglio del 43 per cento dei fondi statali rispetto al 2010». La nota aggiunge che «non è stato possibile approvare il bilancio preventivo per il 2012 per l’ ulteriore decurtazione dei fondi da parte del ministero, che ha voluto e realizzato il Maxxi e che è socio fondatore e promotore della fondazione che gestisce il museo». L’ impressione è che le risposte del Cda dovranno essere molto convincenti per riuscire a scongiurare il commissariamento e quindi lo scioglimento della fondazione. Secondo le procedure - le stesse seguite recentemente per il Teatro Petruzzelli di Bari - la fondazione ha ora dieci giorni di tempo per presentare le sue eventuali controdeduzioni. Costituita nel luglio del 2009 dal ministero dei Beni culturali, è presieduta da Pio Baldi. Nel consiglio di amministrazione compaiono Roberto Grossi come vicepresidente e Stefano Zecchi come consigliere. Dal ministero ha ricevuto un contributo ordinario annuo di due milioni di euro, più un contributo straordinario di sei milioni per i primi due anni, come aiuto per l’ avvio e l’ acquisto delle collezioni. Ma il problema pare sia la mancanza di sponsor di peso privati. Lo fa notare anche Vittorio Sgarbi che due anni fa era stato nominato dal ministero commissario per valutare la compatibilità dei costi negli acquisti delle nuove opere: «Peccato che da quel momento, per eludere la mia presenza, abbiano addirittura smesso di comprare. Non sono certo contento di questa notizia, ma purtroppo il commissariamento è del tutto coerente con la gestione. Familistica e garantista. La decisione del ministero non è certo di carattere punitivo, visto che arriva da un governo tecnico». Matteo Orfini, responsabile Cultura e informazione del Pd, la pensa diversamente: «Andrebbero innanzi tutto precisate le ragioni e gli obiettivi del commissariamento che, al momento, non sono affatto chiari. Si dovrebbe spiegare se il dichiarato disavanzo di 11 milioni sia il risultato di una inidonea gestione della fondazione, o se invece dipenda dalla diminuzione dei fondi fino ad oggi garantiti dal ministero. A quanto ci risulta il Maxxi, aperto al pubblico da meno di due anni e meta assai amata da romani e turisti, raggiunge ottimi livelli di autofinanziamento, circa il 50 per cento. Ed è il caso di ricordare al ministro che il Maxxi è una delle pochissime istituzioni statali che si occupa di contemporaneità e di creatività in Italia. E che lo fa con competenza».
Lauretta Colonnelli