Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2012  aprile 20 Venerdì calendario

DOPO LA «CATTIVA» FINANZA TORNI L’INDUSTRIA

Le priorità di Confindustria nel programma di Squinzi. Dalla semplificazione della pubblica amministrazione alle liberalizzazioni: ecco le ricette per tornare a crescere

1.
CENTRALITÀ DELLE IMPRESE
Più industria e manifatturiero
per produrre la crescita
La crisi ha evidenziato l’importanza di uscire da una finanza fine a sé stessa e tornare alla piena centralità dell’industria e del manifatturiero. In questo senso per Confindustria va ribadita la centralità delle piccole, medie e grandi imprese e degli imprenditori, chiamati a produrre la crescita economica.
2.
SEMPLIFICAZIONE DELLA PA
Imprese più competitive
se si eliminano le inefficienze
La riforma più importante per restituire competitività alle imprese è quella della Pa dato che le inefficienze della burocrazia ostacolano la crescita, drenano le risorse pubbliche e private e frenano gli investimenti. La semplificazione dovrà interessare tutti i livelli istituzionali e amministrativi e Confindustria si attiverà con proposte concrete.
3.
POLITICHE DI SVILUPPO
A maggio tutte le azioni
in un manifesto programmatico
C’è bisogno di una robusta sferzata e di interventi di carattere strutturale. Su questo fronte, Confindustria sarà fortemente impegnata e segnala la necessità urgente di ricominciare a fare politica industriale. Già nella prossima assemblea di maggio, l’associazione degli industriali presenterà un «manifesto programmatico» di azioni concrete da realizzare sia direttamente sia come scelte della politica.
4.
LIBERALIZZAZIONI
Deve crescere la loro «quota»
per aumentare la produttività
Sono una delle opportunità per superare la crisi economica, alleggerendo le pesanti criticità strutturali dell’economia per aumentare la produttività del Paese. Per Confindustria bisogna quindi incrementare la quota di economia orientata alla massimizzazione del valore e dei profitti e quindi liberalizzare e privatizzare, mantenendo però sempre una regolamentazione di garanzia sulle prestazioni.
5.
IMPRESE DA CAPITALIZZARE
Il rafforzamento del patrimonio
come obiettivo ineludibile
La carenza e i costi del credito sono il principale freno per le imprese e stanno letteralmente stritolando il tessuto produttivo. Anche se il ruolo delle banche è insostituibile, il rafforzamento patrimoniale delle imprese è un obiettivo ineludibile. Per questo sarà dedicata attenzione alla capitalizzazione e alla crescita dimensionale delle imprese.
6.
PAGAMENTI DELLA PA
Più respiro alle imprese
se le fatture si saldano prima
Bisogna accorciare in modo sostanziale i tempi di pagamento della Pa, per dare giovamento, «direttamente o indirettamente» alle imprese. Oggi lo lo Stato ha allungato i tempi medi dei pagamenti da 128 giorni a 180, la Germania li ha ridotti da 40 a 35 giorni e la Francia da 70 a 64.
7.
INFRASTRUTTURE DIGITALI
Investimenti in Ict e «Agenda»
tra le priorità del settore Ict
È fondamentale la programmazione e occorre recuperare lo svantaggio accumulato in questi anni sulle tecnologie dell’informazione che servono a riguadagnare produttività e sono motore di crescita e modernizzazione di Pa e welfare. Per questo bisogna passare alla realizzazione dell’agenda digitale e aiutare le imprese ad accedere agli investimenti in Ict: due punti, questi, al centro del manifesto di politica industriale.
8.
RETI D’IMPRESA
Aggregarsi su innovazione
e internazionalizzazione
La crisi impone la ricerca di nuove iniziative e le reti sono un asset fondamentale perché permettono alle imprese di ogni dimensione e settore di aggregarsi pur rimanendo autonome e di sviluppare la capacità competitiva collaborando su innovazione e internazionalizzazione.
9.
PIÙ PRESENZA IN EUROPA
Lobby e promozione a Bruxelles
per incidere sulle regole future
È a Bruxelles che si definiscono le regole (il 70% è di derivazione comunitaria). In futuro va ampliata l’attività della delegazione di Confindustria Bruxelles (lobby, promozione del ruolo dell’associazione, servizi e programmi formativi). Servono più investimenti anche per cogliere le opportunità di finanziamento Ue.
10.
NUOVE RELAZIONI INDUSTRALI
Scelte strategiche forti
nella flessibilità delle regole
Per Confindustria un buon sistema di relazioni industriali che garantisca massima flessibilità nelle regole e coerenza e responsabilità nei comportamenti va costruito giorno per giorno, partendo da scelte strategiche forti, con pragmatismo e buon senso. L’obiettivo è costruire un modello di relazioni industriali fortemente innovativo che riaffermi il valore e la funzione sociale dell’impresa e dell’imprenditore. Questo nuovo modello non solo dovrà risolvere le crisi che via via si presentano, ma dovrà anche prevenenirle anticipandone la soluzione.
11.
POLITICHE REGIONALI
Attenzione e dialogo continuo
con Regioni ed enti locali
Gran parte delle decisioni e degli adempimenti si concretizzano al livello territoriale, con l’intervento di Regioni, Province e altri enti, spesso in sovrapposizione . Per questo un’altra priorità è la semplificazione delle politiche regionali. A questo "fronte" Confindustria dedicherà una delega per proporsi come interlocutore continuativo, diventando "riferimento" nella catena decisionale Europa-Stato-Regioni. • RIDURRE COSTI ENERGETICI E PRESSIONE FISCALE - 12.
LEGALITÀ
La guerra alla criminalità
come «rivoluzione» nazionale
La legalità è una condizione indispensabile per la crescita. Negli ultimi sei anni, grazie a Confindustria Sicilia, le imprese del Sud sono entrate a gamba tesa su questo tema: sono stati espulsi iscritti collusi e l’associazione è stata a fianco delle vittime. Ma legalità e antimafia non sono temi solo del Mezzogiorno. Per questo la nuova presidenza promette di usare ogni strumento per far crescere questa rivoluzione e farla diventare nazionale.
13.
FISCO
Ridurre la pressione fiscale
puntando ad equità e semplicità
La crescita passa per un fisco equo e semplice, mentre oggi non solo non sostiene l’impresa, ma la sottopone a una tassazione squilibrata. Tre gli obiettivi irrinunciabili: ridurre in misura significativa la pressione fiscale su lavoro e imprese; rendere più semplice ed efficiente il sistema tributario; rafforzare il contrasto all’evasione fiscale, introducendo anche meccanismi di recupero attivo del sommerso.
14.
RICERCA E INNOVAZIONE
Più servizi alle imprese
e partnership pubblico-privato
Il sistema confindustriale punta a diventare partner primario per le imprese nel supporto alla R&I. Fondamentali anche le partnership pubblico privato, la valorizzazione del ricercatore e l’aiuto alle imprese innovative.
15.
INTERNAZIONALIZZAZIONE
Sviluppare la presenza
all’estero del «Sistema Italia»
L’internazionalizzazione è un’altra priorità dell’industria italiana. Negli ultimi anni sono state favorite le missioni di carattere settoriale e di filiera, soprattutto dove la presenza del "Sistema Italia" è insufficiente. In futuro, secondo Confindustria, occorrerà sviluppare ulteriormente questa direttrice, proponendo un made in Italy tecnologico e innovativo.
16.
MADE IN ITALY
Un piano contro la contraffazione
e difesa Ue contro il dumping
La tutela del made in Italy passa soprattutto a livello Ue dove va impedito che l’antidumping sia depotenziato. Confindustria punta anche a ottenere dal Governo le risorse per un piano anti contraffazione con azioni di alle dogane e sul territorio.
17.
SOSTENIBILITÀ
Difendere le risorse
per le generazioni future
Lo sviluppo dovrà essere sostenibile, sia socialmente che ambientalmente, soddisfacendo i bisogni delle attuali generazioni, senza compromettere il patrimonio di risorse per le generazioni future. In questa sfida Confindustria vuole avere un ruolo decisivo.
18.
POLITICA ENERGETICA
Servono investimenti
per recuperare efficienza
L’Italia ha il maggior costo dell’energia elettrica d’Europa per le utenze industriali e il secondo per le utenze familiari. Per Confindustria è necessario programmarne e pianificarne l’uso: servono investimenti nazionali in grado di aumentare efficienza e razionalità nell’uso e nella distribuzione, in primis con rigassificatori e reti distributive.
19.
MEZZOGIORNO
Ridurre la distanza con il Paese
con politiche Ue e Mediteranneo
Nel Sud eccellenze industriali convivono con territori in ritardo, spesso per la presenza della criminalità organizzata.
Per Confindustria lo scatto d’orgoglio degli imprenditori di quest’area ha dato un esempio a tutto il Paese. Ora per ridurre le distanze, il tema va ripensato in due chiavi precise: quella delle politiche europee e del Mediterraneo, all’interno di una solida cornice nazionale.
20.
GIOVANI
Spingere le nuove generazioni
a creare nuovi posti di lavoro
Il compito di Confindustria sarà non solo quello di puntare a creare nuovo lavoro, ma anche di spingere i giovani a crearselo. Perché un calo del tasso di creazione d’impresa rappresenta una perdita di ricchezza non recuperabile.
In Italia le condizioni per alimentare le nuove imprese ci sono. Per questo Confindustria si occuperà di più degli imprenditori che verranno.
21.
EDUCATION
Partnership con scuole, istituti
e con università di eccellenza
L’education sarà al centro delle attività di Confindustria che già nel passato ha promosso gemellaggi tra associazioni territoriali e scuole favorendo il collegamento con le imprese e l’occupabilità dei giovani.
Alleanza sempre più stretta anche con l’università, chiamata dalla recente riforma a una svolta di efficienza e meritocrazia. Tra gli obiettivi: far diventare i migliori atenei poli di eccellenza in grado di competere nel mondo.
22.
RIFORMA DI CONFINDUSTRIA
Al via una commissione
per un’associazione efficiente
La nuova presidenza si è impegnata a creare una commissione che, nel più breve tempo possibile, avrà il compito di disegnare un sistema associativo che risponda alle caratteristiche di efficienza e autorevolezza in una società e in un’economia complesse e in perenne cambiamento. La sua autorevolezza e unità, secondo Confindustria, dipenderanno dalla capacità di far crescere la qualità della proposta e dalla disponibilità di tutti a far nascere un’organizzazione moderna, capace di leggere e interpretare le grandi tematiche della competizione globale e delle società aperte. Non ci sono soluzioni facili e precostituite: da qui l’idea di massima di dare vita a un progetto per Confindustria, «a cui si intende dar corso al più presto», costruito nel sistema e per il sistema, con valori, obiettivi e azioni discusse e condivise.