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 2012  aprile 20 Venerdì calendario

Kate, l’anti Diana che ha zittito anche i tabloid - L’hanno vivisezionata, analizzata, sminuzzata in dettagli infiniti

Kate, l’anti Diana che ha zittito anche i tabloid - L’hanno vivisezionata, analizzata, sminuzzata in dettagli infiniti.L’han­no considerata da ogni visuale, specialmente quelle più mali­gne. L’hanno aspettata al var­co, pronti a go­dere, col sorri­so di dispiace­re ipocrita, del­la sua caduta, il suo passo fal­so, la rivelazio­ne, inevitabile, di quella che doveva essere: un’arrampica­trice, una bor­ghese ricca ma pur sempre borghese che era riuscita a sposare il prin­cipe, e per for­za di cose ina­deguata. A un anno dalle noz­ze con William, Kate ha sconfit­to tutti. È trion­fo, per lei: so­prattutto perché non si parla di lei. I tabloid inglesi non sanno che dire, possono soltanto concen­tra­rsi sulla sorella maliziosa e sca­pestrata e sexy, che forse imbaraz­zerà Buckingham Palace, ma d’al­tra parte Pippa non fa che esaltare ancora di più la perfezione di Ka­te. Kate non fa notizia, e questo per lei è il massimo: sarebbe Catheri­ne Cambridge, poi, ma per tutti è Kate, la ragazza normale che so­gnava di sposare l’erede al trono d’Inghilterra e ce l’ha fatta. Poi non è diventata un’altra: un anno da duchessa in cui non un capello sia finito fuori posto, non una pa­rola sia stata detta alla leggera, non una posa in fotografia sia risul­tata inadatta al ruolo. Spiega Newsweek , celebrando il suo an­no reale, che dal 29 aprile scorso Kate ha raggiunto un risultato stra­ordinario: essere «grande per ciò che non fa». Non è facile, quando la vita ti ammicca così come una fa­vola: anzi è molto più semplice, e frequente, prendere qualche sbandata. Ma Kate no, forse per­ché il matrimonio se l’è cercato e costruito in anni e anni, come una carriera al Pentagono; forse per­ché non è una ragazzina, e ha fre­quentato le scuole dell’aristocra­zia britannica; forse perché ha una famiglia solida e felice alle spalle, ed è solida e felice anche lei: forse, ma soprattutto, perché sapeva da che cosa doveva guar­darsi come la peste, Kate non si è fatta fregare, né da sé stessa, né dalla popolarità,né dall’odore ine­briante della monarchia. È che Kate è tutt’altro da Diana. Non solo un paragone ingombran­te e impossibile, Lady D: un’ecce­zione che non ha funzionato, per casa Windsor. Buckingham Pala­ce si è applicato perché Kate non cadesse in tentazione, e per ora ci è riuscito. La duchessa non offu­sca il marito, non tenta mai di sca­valcarlo (né lui, né nessun altro della famiglia), anzi presenta ogni suo passo come una decisione concordata con William, di più: come non ci fosse nemmeno biso­gno di concordare, fra loro, per­ché la sintonia è totale e perfetta. Del resto, se Kate non è Diana, Wil­liam non è suo padre Carlo. Ma il segreto del suo successo è soprattutto quello che il settima­nale di Tina Brown definisce il «mantello dell’invisibilità»,un ve­lo d’ombra e di normalità che finora l’ha pro­­tetta ( a differen­za della sorel­la): nessuno ha rivelato dove abi­tino lei e William, sull’isola gallese di Anglesey, dove i due trascorrono le serate in casa, davanti al fuo­co o alla tv, o al massi­mo vanno cinema. La quiete prima della tem­pesta, avrebbe detto il principino Harry. Una quiete così noiosa da aver fatto ta­cere perfino i giornalisti inglesi. E che non può che far sorridere an­cora di più Kate, col suo sorriso co­sì perfetto, per carità non un sog­ghigno, che sarebbe volgare, qua­si umano. Un sorriso da vincente.