Salvatore Garzillo, Libero 20/4/2012, 20 aprile 2012
ESERCITO, BOOM DI ARRUOLATI PER OTTENERE LA LAUREA GRATIS
L’Accademia militare al posto dell’Università. Anzi, entrare in Accademia per laurearsi gratis e avere maggiori possibilità di trovare lavoro. Il servizio militare, che fino alla sospensione della leva nel 2005 era visto come un’odiosa imposizione, ora sembra essere diventato l’Eldorado dei giovani italiani.
A confermarlo è l’aumento delle richieste di arruolamenti volontari e delle domande per entrare in Accademia. Il primo maresciallo Paolo Bevilacqua, ad esempio, racconta a la Provincia di Como che «rispetto a sette anni fa c’è stato un aumento del 75% degli arruolati e questo dato è valido per qualsiasi parte d’Italia». Forse i numeri sono eccessivi, ma l’aumento c’è stato ed è notevole.
Il motivo? «Frequentare l’Accademia», continua Bevilacqua, «è oggi come non mai soprattutto una questione economica: i ragazzi fanno il concorso e, una volta selezionati hanno la possibilità di frequentare qualsiasi facoltà, da medicina a ingegneria, da lettere ad economia, senza dovere sostenere alcuna spesa e, nel frattempo, intraprendono anche la carriera militare». Una volta terminati gli studi si firma una ferma obbligatoria di diversi anni, a seconda dello specifico settore, al termine della quale si può esercitare la propria professione anche al di fuori delle forze armate.
Sul sito dell’Esercito si trova questa descrizione: «L’Accademia Militare ti prepara per diventare Ufficiale dell’Esercito Italiano e un comandante di uomini. Oltre ad un percorso di formazione completo ed avvincente, l’Accademia Militare ti permette di apprendere tutto ciò di cui hai bisogno per essere pronto ad agire in ogni situazione, in Patria e all’estero».
Uno spot perfetto, convincente; ma le cose più interessanti sono quelle scritte più in basso, alla voce “Perché entrare in Accademia”. Oltre a spiegare che «riceverai una solida preparazione culturale in uno degli Istituti più prestigiosi ed antichi del mondo», e che «conseguirai, a seconda del tuo profilo di studi, una laurea magistrale in Scienze Strategiche, Ingegneria,Medicina e Chirurgia, Medicina Veterinaria, Chimica e Tecnologie Farmaceutiche», promettono che «approfondirai la conoscenza della lingua inglese e dell’informatica». Poi, la cosa più importante: «Avrai da subito l’indipendenza economica, con uno stipendio iniziale di circa 900 euro». Mica male di questi tempi. Soprattutto se non esistono spese universitarie, né di vitto o alloggio. Ed ecco che, in un periodo di crisi rarissima, spunta una strada vecchissima, tanto odiata dai genitori e ora rivalutata dai figli.
Un caso. I posti per entrare nell’Accademia di Modena sono solo 122, divisi tra 75 armi di fanteria, cavalleria, artiglieria, genio, trasmissioni; 11 arma dei trasporti e dei materiali dell’Esercito; 7 corpo degli ingegneri; 8 corpo di commissariato; 21 corpo sanitario. Per avere un’idea del boom di richieste, basta sapere che al Centro di selezione e reclutamento nazionale di Foligno, solo per il corpo sanitario c’erano circa 900 persone per 21 posti.
Il fenomeno è ben noto alla scuola Militare Teuliè di Milano, dove le domande per accedere alle selezioni sono aumentate del 50% in due anni, e dove il 21% degli allievi sono donne (a livello nazionale il gentile sesso rappresenta il 7% del totale). Oltre a quella di Milano c’è la scuola militare Nunziatella di Napoli (Esercito), la Scuola navale militare “Francesco Morosini” di Venezia (Marina Militare), e la Scuola militare aeronautica “Giulio Douhet” di Firenze. Basta. Poche centinaia di posti presi letteralmente d’assalto da ragazzi di tutt’Italia spinti dal fascino della divisa, o dal sogno di un posto fisso. Storia diversa per l’arruolamento volontario, per cui sono a disposizione 8.914 posti nel 2012, e si prevede che le domande saranno almeno 5 volte di più.
In questo s’assiste a una ciclicità: ad ogni periodo di difficoltà economica corrisponde una corsa all’arruolamento. L’unica differenza col passato, forse, è il desiderio di avventura che si accompagna al tentativo di reclutamento. Chi fa domanda non cerca solo una scrivania dietro cui sedersi, ma uno scenario in cui misurarsi, magari all’estero. Certo, conta anche il fattore economico che ne deriva, ma a sentire i giovani militari, ciò che emerge è la necessità di contatto umano, di senso di appartenenza, di sacrificio al servizio della comunità.
Infine la moda. Dietro l’aumento delle richieste per diventare militare non c’è solo la fame o qualche trasformazione sociologica, ma può esserci anche un semplice film. Uno su tutti è “Top Gun”. Quando la pellicola di Tony Scott arrivò nei cinema, ci fu un boom di domande per entrare in aeronautica. Le piroette in cielo di Tom Cruise e compagni, turbarono i sogni di parecchi ragazzi (oltre che delle ragazze). E chissà quanti, ora, volano grazie a “Maverick” e “Iceman”.
Salvatore Garzillo