Alberto Arbasino, la Repubblica 19/4/2012, 19 aprile 2012
IL PRINCIPE AZZURRO DEL FLAUTO MAGICO
«Esce, inseguito da un orso». Era una didascalia shakespeariana prediletta da Giorgio Manganelli. «Esce, inseguito da un serpente» è invece la didascalia iniziale del Flauto magico mozartiano, che si replica volentieri alla Scala e all’Opera romana. L’allestimento moderno più bello resta sempre quello di David Hockney, concepito per Glyndebourne e poi trasferito a Milano e forse altrove. Il più stupendo d’ogni tempo rimane quello ormai bisecolaree molto imitato di Karl Friedrich Schinkel, per la Staatsoper Unter den Linden berlinese, ove talvolta viene recuperato, e si hanno opportunità di ammirarlo, nel suo eccelso gusto per l’eticità dell’Antico. Come in un teatro greco, magari a Taormina, affollato di fantasmi: Armide, Alcesti, Vestali, Ondine, Spose di Messina e Pulzelle d’Orléans e Agnesi di Hohenstaufen, tra prospettive e simmetrie lontane o vicine, obelischi e piloni egizi, stelle concave o convesse, "test" di acque e fuochi con lava fiammante o cascate di ruscelli...
Test, prove, iniziazioni, affiliazioni, controlli incessanti, collaudi continui... dialoghi sulla Verità fra giovanotti e signorine con pessimi e mutevoli esempi fra i vecchi genitori, prepotenti sovrani.E contraddizioni: all’Opera di Roma, il giovane Tamino si infila in un pertugio iniziale dove par d’intravvedere un Inferno dantesco. Ma non appena giace come un Principe Azzurro in Disneyland, le tre fatine salvatrici si sdilinquiscono in un birignao su com’è bello, carino, grazioso, avvenente, seducente, finché incontra la sua Biancaneve in pericolo. Mentre però l’esecuzione si svolge corretta e piuttosto qualunque, e meno "creativa" o complessa che alla Scala un anno fa, scattano immeritate polemiche; «Bellissima!», «Bruttissima!», nonché (bofonchiando) «Modesta». E altre considerazioni: macché Flûte enchantée, se è magico (Zauber) il Flauto, anche la Montagna dev’essere magica.
Torna magari alla memoria che molti anni fa, durante l’occupazione tedesca, alcuni militari germanici in cerca di donnacce chiesero a noi scolaretti «Schönen Frauenzimmer!» come dei Papageni in divisa. E non si seppe rispondere. ©