Luisa Grion, la Repubblica 19/4/2012, 19 aprile 2012
La crisi Occupazione, consumi e imprese così la recessione paralizza l’Italia – L’uscita dal tunnel è prevista per il 2013, ma nei prossimi mesi dovremo fare ancora i conti con il buio
La crisi Occupazione, consumi e imprese così la recessione paralizza l’Italia – L’uscita dal tunnel è prevista per il 2013, ma nei prossimi mesi dovremo fare ancora i conti con il buio. I segnali della crisi arrivano da più fronti: il Pil pro-capite, la ricchezza media su cui ognuno di noi può contare, dal 2008 ad oggi ha perso il 4,4 per cento, il contraccolpo più forte dal dopoguerra. Lo rivela un’indagine di Censis-Confcommercio e i negozianti sono ormai sicuri che per i consumi questo sarà il peggior anno dalla fine del conflitto. Nel 2012 - dice Confindustria - la disoccupazione continuerà a salire e il mercato immobiliare a crollare. A dargli il colpo finale sarà l’Imu che spingerà le famiglie a vendere le seconde case e farà crollare del 20 per cento il prezzo degli immobili. L’edilizia rispetto al 2011 ha già subito un calo del 20 per cento, ma la sofferenza riguarda l’intero mondo delle imprese: rispetto ad un anno fa, nota Unioncamere, ce ne sono 26 mila in meno. Commercio Le famiglie tagliano gli acquisti mai così male dal dopoguerra PER i consumi sarà un anno da dimenticare: tasse elavoro preoccupano gli italiani e il prezzo della benzinadi certo non aiuta. «In fatto di redditi e ricchezzasta succedendo qualcosa di nuovo» dice la Confcommercio:dal 2008 al 2012 c’è stata una caduta delPil pro-capite come non si vedevadal dopoguerra. Ognunodi noi, in media, ha perso 4,4punti percentuali. La caduta ènetta e si abbatterà sui consumi:il 2012, assicurano i commercianti,sarà l’anno con lepeggiori prospettive dalla nascitadella Repubblica in poi.Oltre il 61 per cento delle famiglieè convinto che staràpeggio rispetto all’anno scorsoe un rapporto Censis-Confcommerciofa capire che nellecase degli italiani - la spendingreview - si pratica da unpezzo. L’87 per cento delle famiglie ha riorganizzatole spese alimentari optando per le offerte speciali eprodotti meno costosi. Il 78 per cento ha già tagliatole spese per il ristorante, il 63 risparmia sugli spostamentiin auto o in scooter; il 40 per cento rinuncia allespese per abbigliamento e calzature. Il 70 dichiaradi spendere di più sia per la benzina che per le bollette.E «un milione e 600 mila famiglie - denuncia ilCensis - sono in forte difficoltà nel sostenere le spesedi una mancata politica sociale dello Stato».© RIPRODUZIONE RISERVATA Industria La produzione scende del 2,3% e la cassa integrazione riparte NON sarà l’anno della crescita e nemmeno quellodel lavoro. Il Centro studi di Confindustria riassumecosì le caratteristiche del 2012: la produzione,ferma a marzo, nel primo trimestre è scesa del 2,3per cento e nell’anno, secondo gli industriali, i consumicaleranno dell’1,7 percento e il Pil dell’1,6. «La bruscaimpennata della disoccupazioneitaliana proseguiràperché permarranno lecondizioni che l’hanno causata:perdite di posti di lavoroche si coniugano alla maggiorericerca di impiego percompensare la caduta delreddito reale» prevedono gliindustriali. Un segnale negativoarriva anche dalle ore dicassa integrazione in rapidarisalita: in febbraio più 49,1per cento, seguito dal 21,6 inmarzo (un incremento quasicinque volte superiore rispetto a quello dovuto aifattori stagionali). L’accesso al credito resta, per leimprese, uno dei problemi più gravi: oggi se ne parleràin un incontro di vertice fra Confindustria e Abiconvocato al ministero dello Sviluppo dallo stessoCorrado Passera. Sul tavolo sarà posta anche laquestione dei mancati pagamenti della pubblicaamministrazione: «Siamo convinti che ci sia la disponibilità,da parte del sistema bancario, ad un anticipodi 20-30 miliardi di euro» ha detto il ministro. Immobili L’Imu costringerà a vendere i prezzi scenderanno dal 20 al 50% VIA la seconda casa: mantenerla e pagarci soprale tasse, in tempi di crisi, è diventato un lusso. Megliovenderla, sapendo però che l’abbondanzad’offerta produce una caduta dei prezzi. Il Censisprevede che fra gli effetti legati all’introduzionedell’Imu ci sia anche uncrollo dei prezzi immobiliaridel 20 per cento, con punteche arrivano al 50. «Le famiglie,prima di intaccare laloro ricchezza venderannole seconde case» spiega il direttoregenerale GiuseppeRoma. Fino ad ora, nonostantela crisi, i valori sonorimasti pressoché stabili: sefra il 2004 e il 2008 vi è statauna rivalutazione del 28 percento, nei successivi quattroanni la flessione si èmantenuta entro il meno 3.Ora l’Imu cambierà il mercato:l’incremento del 60 per cento sulle renditecatastali ha già fatto volare il costo dell’impostaper le prime case, sulla seconda casa poi non valgononemmeno le deduzioni. «Fino ad oggi le famigliehanno resistito e i valori hanno tenuto -commenta Roma - ma ora ci sono tutte le condizioniperché da compratrici diventino venditrici». E’ raddoppiata anche la quota di chi denunciaforti difficoltà a pagare il mutuo: dal 10,5 percento del 2011 è passate al 22,6 del 2012.© RIPRODUZIONE RISERVATA Aziende In tre mesi 26 mila in meno calo triplo rispetto a un anno fa C’ERA una volta lo spirito imprenditoriale degliitaliani, quello che faceva sì che ogni anno, neigarage e nei capannoni dietro casa, nascesseromiriadi di piccole imprese. Ora non è più così: nenascono di meno e ne muoiono di più. I dati Movimpresa-Infocamere mettonoin luce, per il primo trimestredel 2012, un quadrodecisamente critico: rispettoallo stesso periodo dell’annoscorso - fra il minornumero delle aziende natee il maggiore di quelle chiuse- c’è stato un saldo negativodi 26.090 (meno 0,43per cento) imprese. Praticamenteil triplo rispetto aiprimi tre mesi del 2011,quando erano mancate all’appelloin 9.638 imprese(meno 0,16 per cento).In particolare, rispettoallo stesso trimestre dello scorso anno, ci sonostate 5 mila iscrizioni di nuove imprese in menoe 12 mila chiusure in più. Un crollo del generenon si vedeva dal 2009 l’anno immediatamentesuccesso allo scoppio della crisi. «Il successo delmade in Italy nel mondo non basta da solo a sostenereil lavoro. Oltre a credito e semplificazioneservono azioni straordinarie sul fronte occupazionalee fiscale» chiede Ferruccio Dardanellopresidente di Unioncamere.© RIPRODUZIONE RISERVATA Edilizia Il settore costruzioni è in declinoe i cantieri continuano a chiudere E’ IL primo settore a risentire della crisi e dovrebbeessere anche il primo a ripartire, ma i segnali che oraarrivano dall’edilizia non fanno ancora sperare nulladi buono. L’Istat segnala che nel febbraio di quest’annole costruzioni sono calate del 20,3 per centorispetto allo stesso mese del2011. Riguardo al precedentemese di gennaio la caduta èstata del 9 per cento. E’ il datopeggiore dal gennaio del2009, quando il pesante esordiodella crisi segnò un calodelle costruzioni del 23,3 percento. Nell’Europa a 27 paesiil dato medio segna un calodel 9,4 per cento su dati annualie del 3,7 su quelli mensili.Fermandosi invece all’Eurozonail calo sul 2011 è statodel 7,1 per cento. In generalel’edilizia pubblica, grandiopere e piani per le città compresi,soffre più di quella privata. L’Imu, la nuovaimposta sulla casa, come ha commentato il Censis,di sicuro non aiuterà.Sindacati in allarme: Fillea-Cgil è mobilitata con4 ore di sciopero contro il ddl lavoro considerato «insufficientea combattere la precarietà, soprattuttonell’edilizia, settore più colpito dalla crisi e menoprotetto sul piano degli ammortizzatori sociali». Filca-Cisl chiede il rilancio del settore «anticiclico pereccellenza e che rappresenta l’11 per cento del Pil».