Ettore Livini, la Repubblica 18/4/2012, 18 aprile 2012
Antitrust, low cost e treni tutti all’assalto di Alitalia sulla tratta Milano-Roma – MILANO - L’Antitrust spiazza Alitalia e apre alla concorrenza la Fiumicino-Linate, una delle tratte aeree (malgrado la sfida del Frecciarossa) più redditizie d’Europa
Antitrust, low cost e treni tutti all’assalto di Alitalia sulla tratta Milano-Roma – MILANO - L’Antitrust spiazza Alitalia e apre alla concorrenza la Fiumicino-Linate, una delle tratte aeree (malgrado la sfida del Frecciarossa) più redditizie d’Europa. L’Authority guidata da Giovanni Pitruzzella ha concluso l’indagine sul matrimonio tra l’ex-compagnia di bandiera ed Air One, nozze cui il Governo Berlusconi- dopo la cessione della Magliana alla cordata guidata da Roberto Colaninno - aveva garantito tre anni di immunità antitrust. Oggi, scaduto il termine, è arrivata la sentenza: sulla rotta Roma-Milano «si è creata una situazione di monopolio» che deve essere rimossa entro il prossimo 28 ottobre con l’apertura del collegamento a un nuovo vettore. Alitalia - che ha già impugnato la decisione al Tar - dovrà presentare entro 90 giorni le misure necessarie per far spazio alla concorrenza. Tradotto in soldoni, la compagnia tricolore dovrà cedere un po’ dei suoi diritti di decollo sui due aeroporti negli orari più appetibili della giornata, quelli tra le 7 e le 9 di mattina e dopo le 18. In lista d’attesa per lanciare la sfida ci sono almeno due agguerriti concorrenti: Easyjet e Air Dolomiti (controllata della Lufthansa). E in fila potrebbe mettersi pure Meridiana. Alitalia, naturalmente, è pronta a dar battaglia. Legale e commerciale. I suoi avvocati hanno già inoltrato ricorso al tribunale amministrativo chiedendo la sospensiva del provvedimento: «Sono sorpreso - ha dichiarato l’ad Andrea Ragnetti - . La decisione si basa su un presupposto sbagliato: quello secondo cui il treno ad alta velocità non è un concorrente diretto dell’aereo». Comunque vada, i collegamenti (e i prezzi) sulla RomaMilano sono destinati a cambiare radicalmente. L’entrata in servizio del Frecciarossa nel 2009 ha già rivoluzionato il traffico tra la Madonnina e il Colosseo: la quota dei passeggeri che scelgono il treno è salita dal 36% al 56%, quelli che si imbarcano in aereo sono scesi dal 51% al 32%. La prova nei numeri - dicono in Alitalia - dell’impatto dell’alta velocità su questa direttrice. Due anni fa l’aerolinea trasportava la due città 2,47 milioni di persone, oggi solo 1,52 milioni. Il problema, dice l’Antitrust,è che i prezzi non sono scesi in egual misura. Il costo medio di un biglietto Alitalia viaggiava nel 2009 tra i 100 e i 130 euro mentre dodici mesi dopo - complice il taglio dei collegamenti da 70 a 50 al giorno - era già balzato a 130-160 euro, valore sceso di qualche euro lo scorso anno. Negli orari di punta (la mattina presto e il tardo pomeriggio) il traffico è calato meno del 10% mentre il rendimento medio per passeggeroè cresciuto del 40%. Balzo che, secondo i tecnici dell’Authority giustifica da solo l’apertura del mercato aereo a un nuovo concorrente. Di quanto caleranno i prezzi? «C’è margine per ridurli del 3040%», dice Andrea Giuricin dell’Istituto Bruno Leoni. Anche perché il debutto il prossimo 29 aprile di Italo, il treno ad alta velocità della Ntv, porterà ulteriore pressione sulle tariffe. Il pedaggio più salato per Alitalia potrebbe essere quello sui biglietti comperati a ridosso della partenza, il segmento su cui lucra i ritorni più alti. Un posto andata e ritorno sul Linate-Fiumicino di oggi (vedi tabella in pagina) costava ieri a mezzogiorno su internet 549 euro.E da qua al 24 aprile era difficile trovare offerte in orari di punta a prezzi inferiori ai 240 euro. Le tariffe si ridimensionano solo prenotando con largo anticipo - un’opportunità che non capita spesso a chi viaggia per affari - scendendo vicine alla soglia dei 100 euro. Il Frecciarossa in versione last minute è molto più economico: un viaggio per oggi (in prima classe) costava 24 ore fa 159 euro. Stesso discorso vale per la soluzione low-cost con Easyjet: per un biglietto da Malpensa - partenza stamattina - a Fiumicino e viceversa veniva ieri "solo" 204 euro, malgrado le tasse (ei consumi di carburante) dallo scalo bustocco siano superiori a quelli da Linate. Quest’ultimo confronto dà un’idea dei potenziali benefici per i consumatori della competizione sui voli tra la capitale e il Duomo. Carta canta: le tariffe della compagnia inglese sono in media più economiche del 50% rispetto a quelle dell’aerolinea tricolore. I tempi del decollo della concorrenza sulla Fiumicino-Linate sono dettati ora da quelli della giustizia. Alitalia potrebbe contrastare le richieste dell’antitrust fino al consiglio di Stato e in ogni caso pare difficile che il nuovo vettore sbarchi su questa rotta prima del prossimo marzo. Ad applaudire la decisione dell’Authority è stata ieri, con una sorta di nemesi storica, la Lega Nord. «Lo stop al monopolio è un bene, noi lo chiedevamo da tempo», ha detto il deputato del Carroccio Marco Reguzzoni. Peccato che il partito di Umberto Bossi, tre anni fa, abbia dato il suo voto (decisivo) per regalare ad Alitalia l’immunità triennale dalle indagini dell’Antitrust.