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 2012  aprile 18 Mercoledì calendario

La misteriosa riunione della Dc che toglie il sonno ai centristi - L’incontro è avvenuto, e non poteva essere diversamente, in un convento romano: casa Villa Maria

La misteriosa riunione della Dc che toglie il sonno ai centristi - L’incontro è avvenuto, e non poteva essere diversamente, in un convento romano: casa Villa Maria. È lì che è stato con­vocato il Consiglio nazionale della Democrazia cristiana, l’ultimo, quello dell’89, che contava qualco­sa come più di centottanta membri. Nellasalac’eranotrentacinquevec­chie glorie, pescate dall’album pol­veroso dello scudo crociato: l’ ever­green PeppinoGargani, mezzoseco­lo abbondante di militanza, il vero­nese Gianni Fontana, ministro del­l’agricoltura nel primo governo Amato,l’intramontabileClelioDari­da, ministro della Giustizia e sinda­co di Roma arrestato negli anni bui di Tangentopoli e poi assolto da tut­te le accuse, il torinese Silvio Lega che sognò di diventare il successore di Forlani. L’elenco, lungo come un parter­re , potrebbe essere liquidato come una rimpatriata malinconica, in sti­le Amici miei , oppure come un tenta­tivo folle di clonare quel che non c’è più, alla Jurassic Park . La realtà è più ambiziosa: «L’opinione pubblica ­afferma Emerenzio Barbieri, ban­diera della Dc di Reggio Emilia e og­gi deputato del Pdl - non sa che la vecchia Dc non è defunta. Sì, i lettori penseranno alla solita diatriba filo­logica fra spezzoni della diaspora e, invece, la realtà è che il partito è an­cora vivo. Perché, come ha stabilito laCassazione, laDcnonvennesciol­ta seguendo le procedure indicate nello statuto, quindi quell’harakiri è nullo e i vari micropartitini che si di­sputano ferocemente la nostra ere­dità rimarranno a bocca asciutta ». Sorpresa:laDcèancoradeidemo­cristiani. O meglio è ancora nelle mani di quel Consiglio nazionale che nei giorni scorsi è stato rianima­to, a quasi vent’anni di distanza dal­lasuapresuntamorte. Morte, inreal­tà, mai avvenuta. Certo, il tutto può apparireunpo’grottesco,mainque­sta stagione di instabilità, irrequie­tezzaescomposizionedeipoli, lano­tiziaèdiquellefascinoseecarichedi suggestioni come un albero matu­ro. «Il primo passo è stato fatto- spie­gaEttoreBonalberti, avversariosen­za chance di Tony Bisaglia a Rovigo aitempid’oroeoggimotoredell’ini­ziativa- è stato tutto molto faticoso, molti sono morti, alcuni hanno ab­b­andonatolapolitica, altricomel’ul­timopre­sidentedelConsiglionazio­nale Rosa Russo Jervolino non han­no mai risposto ai nostri appelli, la Jervolino nemmeno quando siamo passati dall’albo pretorio di Napoli, però ce l’abbiamo fatta.E andremo avanti per la nostra strada». Una strada che porta dritta allo scontro con il convoglio su cui viag­gia Pier Ferdinando Casini. «Noi ­prosegueBonalberti- cisiamoripre­siilnostrosimbolo, loscudodicuial­tri si erano appropriati e che, invece, spetta a noi e solo a noi». Certo per i postdemocristiani dell’Udc potre­b­be essere un colpo durissimo dover togliere dall’armamentario del par­tito ogni riferimento alla vecchia Dc. Così la resurrezione del morto che non sapeva di essere ancora vi­vo, ha già trovato la benedizione del Cavaliere che vede di buon occhio chiunque intralci il cammino di Ca­sini. Insomma,un’apparente questio­nedilan­acaprinapotrebbeavereri­cadute interessanti, al confine sem­pre problematico fra centrodestra e Terzo polo. Soprattutto in una fase come questa in cui il Pdl vede consu­marsi, fra rancori, faide e inchieste, la storica alleanza con la Lega ed è costretto a guardare dall’altra parte dello schieramento, in quel centro cheribolledileadereleaderini.Spol­verareilpassato, dunque, peravvici­narsi al futuro. «Mah- mette le mani avanti Enzo Scotti,ministro dell’In­terno con Andreotti e sottosegreta­rio agli Esteri con Berlusconi- c’è bi­sognodicreareunnuovocontenito­re, ma temo che questa sia un’idea fuori dal tempo». Calpestare la sto­ria può finire in una farsa, ma i «con­giurati », alcuni almeno, ci credono. Ehannoelettounneopresidentean­tico, Silvio Lega, e un presidente onorariochedallastoriarientranel­la cronaca: Clelio Darida.