[M. MO.], La Stampa 18/4/2012, 18 aprile 2012
Il Senato boccia la tassa sui ricchi, la Casa Bianca: “Colpo alla classe media” - Il Senato boccia la tassa sui milionari prima ancora di discuterla infliggendo una secca sconfitta al presidente Barack Obama
Il Senato boccia la tassa sui ricchi, la Casa Bianca: “Colpo alla classe media” - Il Senato boccia la tassa sui milionari prima ancora di discuterla infliggendo una secca sconfitta al presidente Barack Obama. Alla prima prova dell’aula la Buffett Rule, che prevede un’aliquota minima del 30 per cento per chiunque ha redditi sopra al milione di dollari, ha mancato il quorum di 60 voti necessario al Senato per dare via al dibattito. Il risultato della votazione, 51 favorevoli e 45 contrari, suggerisce che i democratici hanno registrato due defezioni senza guadagnare alcun repubblicano. La reazione della Casa Bianca è arrivata con un aspro comunicato del presidente in cui si accusano i repubblicani di «proteggere gli sgravi fiscali per pochi ricchi alle spese della classe media». «La Buffett Rule corrisponde al buon senso come a criteri basilari di giustizia», ha aggiunto Obama, promettendo di «continuare a battermi al Congresso per ricostruire la sicurezza economica della classe media». In realtà il Congresso di Washington va in opposta direzione perché alla Camera dei Rappresentanti, dove i repubblicani dispongono di una solida maggioranza, il deputato Eric Cantor presenterà una legge «per la creazione di posti di lavoro» di natura assai diversa: sgravi fiscali del 20 per cento per le aziende con meno di 500 dipendenti a partire da quest’anno per aiutarle ad assumere. Lo scontro su questo terreno è destinato a intensificarsi perché entrambe le parti sono convinte di potersene giovare in campagna elettorale. Il senatore democratico di New Yotk, Chuck Schumer, afferma che «il 60 per cento degli americani, il 63 degli indipendenti e anche il 53 dei repubblicani sostiene la Buffett Rule auspicata da Obama», mentre il senatore repubblicano del Kentucky, Mitch McConnell, ribatte che «la Casa Bianca ci ha fatto perdere tempo con una proposta che non sarebbe servita a nulla per risolvere i nostri problemi più seri», per via del fatto che avrebbe garantito introiti per appena 47 miliardi di dollari in dieci anni quando il deficit di bilancio si misura oramai in migliaia di miliardi.