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 2012  aprile 18 Mercoledì calendario

LA SCIENZA DI EVA CONTRO LE BALLE SPAZIALI - A

prima vista Eva Riccobono ha l’espressività di uno stoccafisso con la erre moscia. A prima vista. Poi si capisce che è un atteggiamento voluto, ricercato come conviene a certe star starter (chi presta il proprio volto a un programma per lanciare i servizi) per rendere più spettacolari gli argomenti, per poter dire di usare un registro «leggero, ironico e divertito». In «Eva», un programma di divulgazione scientifica, sospeso tra «Focus» e la vecchia «Selezione», si ripercorre una strada battuta e ribattuta mille volte: acquistare da altri Paesi servizi di carattere scientifico o parascientifico («filmati provenienti dalla migliore documentaristica internazionale») e confezionarli per la platea italiana (lo fa da una vita anche Piero Angela).
Per questo stupisce un po’ (ma fino a un certo punto) che gli autori Gory Pianca, Sara Casotti, Roberto Marcanti, Edoardo Scognamiglio parlino di «format inedito». A noi non resta che prendere atto dell’incapacità di Rai2 di produrre da sola una cosetta del genere (lunedì, ore 21,05).
Si è parlato di lussuria, di stress, dell’uomo di «ghiaccio», uno che resiste alle basse temperature, del pianeta Venere, del modo migliore per posteggiare, delle espressioni facciali, di sesso e sport con il fondamentale apporto di Costantino della Gherardesca (per via del tono leggero, ironico e divertito), di come bagnarsi di meno senza ombrello… Per aver un timbro di scientificità, è bastato poi ingaggiare Massimo Polidoro, segretario nazionale e cofondatore, insieme a Piero Angela, Margherita Hack e Silvio Garattini, del Cicap.
L’aspetto più interessante di «Eva» è la sua contrapposizione al programma di punta della rete, l’ineffabile «Voyager», la grandiosa raccolta di «balle spaziali». Questo per dire che la schizofrenia è ormai il tratto distintivo di Rai2, in attesa della più sconvolgente novità televisiva del futuro: il ritorno di Minoli.
Aldo Grasso