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 2012  aprile 17 Martedì calendario

Periscopio – I cittadini tirano la cinghia, soffrono ma il finanziamento pubblico ai partiti in dieci anni è lievitato del 1

Periscopio – I cittadini tirano la cinghia, soffrono ma il finanziamento pubblico ai partiti in dieci anni è lievitato del 1.110%. Ferruccio de Bortoli. Corsera. Quando in altri paesi, a poche settimane dal voto, il maggior partito di opposizione (com’è la Lega oggi in Italia) viene travolto da improvvise indagini giudiziarie, si parla di violazione della democrazia. Ludovico Festa. Tempi. Il bipolarismo era (ed è) un’idiozia mostruosa, che ha avvelenato per quasi vent’anni la vita pubblica e il sentire privato degli italiani. Eravamo condannati a essere di «destra» o di «sinistra», in ogni piccola scelta, perfino nelle preferenze gastronomiche fra culatello (di destra) e mortadella (di sinistra). Il mondo era stato diviso in due, e ogni dialogo era impossibile, poiché qualsiasi opinione, anche la più sciocca, qualsiasi analisi, anche la più onesta, veniva subito etichettata come di destra o di sinistra, e tutto si fermava lì. Il Male. In questo momento servirebbe maggiore flessibilità in ingresso e in uscita. Invece, la riforma del lavoro ha irrigidito quella in entrata creando un problema per gli imprenditori, ma anche per i lavoratori: se la porta di ingresso, quella che immette nel mondo del lavoro, è molto piccola e quella di uscita, al contrario, è grande, succede che chi esce faccia poi fatica a rientrare. Come fa chi perde lavoro? La flessibilità in entrata e uscita è molto importante, ma credo che valga molto di più quella in entrata. Questa riforma non crea occupazione, non aiuta chi è senza lavoro, anzi. Raffaello Vignali. La grandezza dei piccoli. Guerini e Associati. Ruby, dopo i primi bonifici di B, si scordò che aveva confidato alle amiche che aveva fatto sesso con B. Invece Imma De Vivo, rimasta a secco, sembrava ricordare meglio quando il 25/9/2010, disse a un’amica: «È diventato pure brutto. Deve solo sganciare. Speriamo sia più generoso. Io non gli regalo un cazzo». E così la Minetti, che l’11/1/2011 scrisse alla Faggioli: «Adesso fa finta di non ricevere chiamate ma quando si cagherà addosso per Ruby, si ricorderà di noi... Non me ne fotte un cazzo se è presidente del consiglio. È un vecchio e basta. Si comporta da pezzo di merda pur di salvare il suo culo flaccido». Chissà se gli aiutini del filantropo faranno effetto anche sulla loro memoria quando, fra breve, saranno chiamate a testimoniare contro B. in tribunale. Marco Travaglio. Il Fatto. Mi manca un motivo di rancore. Prima o poi lo troverò. New Yorker. Mi ricordai del piccolo mondo dell’infanzia e dell’adolescenza trascorsa tra ferrovieri, portalettere, calzolai, tipografi, sarte che, pur tra sacrifici e ingiustizie, erano riusciti a salvare la dignità, a far crescere i figli, contando sempre e soltanto sulle loro forze. Mi ricordai della giovinezza aspra, della fatica per conquistare prima la libertà e poi il benessere. La sottocultura del ’68 che ora rimetteva tutto in discussione, che condannava e derideva tutto, ogni fatica, ogni passo, ogni conquista era un’offesa per il mondo dal quale ero uscito. Guglielmo Zucconi. La paga del deputato. Rusconi. Umberto Bossi, il dio Popò. Il Male. Lucio Dalla mi mostrò una stanzetta, quasi un ripostiglio nella sua grande casa a Bologna. Dentro c’era solo un lettino. Mi confessò che si rifugiava spesso lì. S’era fatto dipingere di blu notte il soffitto e ci aveva messo tante stelle che s’illuminavano schiacciando l’interruttore della luce. Aveva questo bisogno di stare vicino al cielo. Gigi Vesigna, già direttore di Sorrisi e Canzoni tv. Il Giornale. Negli Stati Uniti, l’anno scorso, un milione di persone hanno disdetto i loro abbonamenti alla tv via cavo, spostandosi su internet. Michele Mesneri. Il Foglio. Vincenzo Bergondi, orafo in Lecco, aveva fama di numismatico e anche di culattone, entrambe meritate. Andrea Vitali. Galeotto fu il collier. Garzanti. Un gentiluomo (cioè una persona educata) è una persona che non offende nessuno senza volerlo. Oscar Wilde.