Carmelo Lopapa, la Repubblica 17/4/2012, 17 aprile 2012
"La politica balla sul Titanic dimezzare subito i rimborsi" – ROMA - «Rischiamo di assistere a qualcosa che non ha precedenti: l´implosione dell´intero sistema politico
"La politica balla sul Titanic dimezzare subito i rimborsi" – ROMA - «Rischiamo di assistere a qualcosa che non ha precedenti: l´implosione dell´intero sistema politico. Questa crisi è ben più grave rispetto a quella che ha portato alla fine della Prima Repubblica. Per i partiti, per tutti noi è suonata la campana dell´ultimo giro». L´Italia vista dalla scrivania del presidente della Camera Gianfranco Fini è un Paese in ebollizione che la sequenza di episodi di malaffare e corruzione può far esplodere da un momento all´altro. «Occorrono segnali immediati» avverte la terza carica dello Stato. «Riformare i rimborsi elettorali non basta. Bisognerebbe dimezzarli. Riformare la legge elettorale non basta, se non si riduce il numero dei parlamentari». E il clima che si respira attorno al presidente del Consiglio Monti non aiuta: «Sembra sempre più sopportato dai due principali partiti di maggioranza, piuttosto che supportato». Ma dopo le amministrative «tutto lo scenario politico è destinato a cambiare». I toni gravi e lo sguardo preoccupato su quanto sta avvenendo quasi si stemperano - nello studio della Presidenza al primo piano di Montecitorio - solo quando si accenna al ritorno di Lavitola, al video satirico che il Cav proiettava nelle serate di Arcore. Ma è un sorriso amaro. Da Lusi a Belsito, dalla giunta lombarda alla malasanità pugliese, presidente Fini, a vent´anni esatti da Tantentopoli l´Italia è travolta da una nuova questione morale? «Per certi aspetti, questa sorta di questione morale di ritorno è diversa e perfino peggiore rispetto a quanto accadde nel ‘92-‘93. Diversa perché in quella fase ad essere travolto è stato il sistema del Pentapartito e con esso la cosiddetta Prima Repubblica. Oggi la percezione che ha la pubblica opinione è quella di un malaffare trasversale al mondo politico, che riguarda sostanzialmente tutti. Peggiore perché rispetto a 20 anni fa non siamo di fronte al rischio di crisi di un sistema, ma della sua implosione». I partiti non si stanno però sforzando tanto. La storia dei 100 milioni l´anno di rimborsi non aiuta. Ma secondo lei, basta rivedere la legge per risolvere il problema? «Mi chiedo come sia possibile non prendere in considerazione la proposta, pur avanzata, di dimezzare le rate del rimborso elettorale a cominciare da quella di luglio». Vi accusano di fare facile demagogia, dato che il suo partito, Fli, non ha diritto a quelle rate. «È vero. Ma non ci si può fermare ai maggiori controlli, alla pubblicità sui bilanci, alle sanzioni sulle irregolarità nei conti dei partiti. La proposta di legge avanzata è un passo avanti importante, sarà messo ai voti il suo esame in sede legislativa in commissione. Ma, ripeto, serve un gesto di consapevolezza che tenga conto della inopportunità del pagamento dell´intera tranche di rimborsi per elezioni svolte, per altro, quattro anni fa». Alfano, Bersani e Casini sostengono che sarebbe un errore drammatico cancellare i finanziamenti ai partiti. «Nessuno infatti sogna di farlo. La discussione su come riordinare le forme di sostegno alla politica resta aperta. E anche io mi schiero, non da ora, con coloro che dicono: attenzione, la democrazia e il Parlamento hanno dei costi che vanno sostenuti. Ma va anche riconosciuto che occorrono segnali tangibili. Sta suonando la campana dell´ultimo giro per tutti. Qui si balla sul Titanic, se vogliamo restare in clima da centenario del naufragio. Serve uno scatto di reni, oppure dopo l´implosione si prospettano tre vie di uscita, una peggiore dell´altra: astensionismo senza precedenti, frammentazione della rappresentanza, un populismo all´ennesima potenza che mette nel mirino i partiti in quanto tali e l´Europa. Un mix esplosivo». Quale scatto di reni, presidente? «Bisogna approvare almeno la riduzione del numero dei parlamentari, per cominciare. Subito, senza perdere altro tempo. E non con validità 2018, come si dice nei corridoi, ma dalla prossima legislatura. E ancora: gli italiani pretendono a gran voce che i parlamentari siano eletti e non nominati. Attenzione a non dare l´impressione di una politica che parla di riforme istituzionali ed elettorali e non le fa mai». Se è per questo, i partiti cincischiano anche sulla legge anticorruzione. Di questi tempi, non è un bel segnale. «Come si fa a dire, per una logica tutta interna al confronto tra Pd e Pdl, che in questa fase nuove norme sulla corruzione devono camminare insieme al ddl intercettazioni e a quello sulla responsabilità civile dei magistrati? Come se la corruzione oggi non riguardasse tutti. Come se fosse la bandiera di alcuni da issare contro altri». Non pensa che, in questo scenario, la maggioranza degli elettori preferisca tenersi i tecnici anche dopo il 2013 piuttosto che restituire lo scettro alla politica? «Cerchiamo di cogliere gli aspetti positivi. Il fatto che in questa fase critica il governo abbia un´ampia maggioranza parlamentare è un fatto positivo. C´è stata un´assunzione di responsabilità da parte dei partiti che ha consentito al Paese di rimettersi sulla carreggiata giusta. Nulla è perduto. Chiaro che situazioni eccezionali come quelle che hanno portato al governo Monti non possono essere assunte come la regola. Le prossime elezioni restituiranno agli elettori la scelta su chi dovrà governare. Ma i partiti non potranno comportarsi come se quella di Monti fosse stata una parentesi. Anche adesso, purtroppo, in alcuni casi il governo appare sopportato, più che supportato, da Pd e Pdl». Che ne sarà del Terzo polo da qui a un anno? Non sembra esserci chiarezza anche sul vostro destino. «Il progetto che condivido con Casini e Rutelli guarda a un grande movimento capace di chiamare a raccolta uomini e donne di buona volontà: di centro, di destra e di sinistra per la ricostruzione del nostro sistema politico-istituzionale e per il rilancio dell´economia. Nelle prossime settimane, dopo le amministrative, tutto sarà più chiaro». Intanto va in carcere Lavitola, l´uomo chiave dell´affaire Santa Lucia e casa di Montecarlo. Quali sono le sue sensazioni? «Ora ho capito meglio cosa vuol dire faccendiere. Speriamo di capire perché accompagnava l´allora presidente del Consiglio Berlusconi e il ministro degli Esteri Frattini nelle visite di Stato». A proposito dell´ex premier, si scopre che un video satirico su di lei allietava le notti di Arcore. Che impressione le ha fatto? «Che pena vedere che chi era chiamato a governare l´Italia si divertiva in modo così squallido e soprattutto che tristezza tutti i cortigiani che pur di non correre il rischio di cadere in disgrazia ai suoi occhi non avevano il coraggio di dirgli di vergognarsi».