Francesco Bei, la Repubblica 17/4/2012, 17 aprile 2012
Il Professore chiede un patto ai leader "Basta scontri almeno fino a luglio" – ROMA - «Un patto politico» per affrontare la recessione, mettere in sicurezza il paese e arrivare all´estate
Il Professore chiede un patto ai leader "Basta scontri almeno fino a luglio" – ROMA - «Un patto politico» per affrontare la recessione, mettere in sicurezza il paese e arrivare all´estate. Senza l´altalena quotidiana di attacchi e prese di distanza che sta facendo deragliare l´attività del governo. È quello che stasera, all´ora di cena, Mario Monti intende proporre ai tre leader della sua maggioranza, un´intesa che dovrebbe mettere fine allo scontro tra Pd e Pdl sulla riforma del mercato del lavoro. E prevenire le prossime divaricazioni, quelle sul rinnovo del Cda della Rai e sulla giustizia. Proprio il disegno di legge Fornero sarà il primo punto all´ordine del giorno. Le riunioni degli esperti di Pd e Pdl hanno portato ad avvicinare le posizioni, non ci dovrebbero essere sfracelli. Lasciato da parte l´articolo 18, ormai considerato intoccabile dal governo, si concorderanno 4 o 5 limature sulle partite Iva, i contratti stagionali, l´apprendistato. «Sulla flessibilità in entrata - ha pronosticato ieri un pompiere come Casini - bisogna cambiare e cambieremo già da domani sera». Per rendere più semplice l´operazione i tre segretari potrebbero vedersi prima di andare a palazzo Chigi, presentandosi al premier con un pacchetto di modifiche già concordate tra di loro. Anche nel governo comunque le posizioni sulla materia del lavoro non collimano affatto. Ieri mattina, nella riunione ristretta dei ministri economici, sotto gli occhi di Monti si è svolto un «confronto molto franco» (la definizione è di un testimone: un eufemismo per dire una lite fuori dai denti) tra Corrado Passera e Elsa Fornero. I due si sono rinfacciati l´atteggiamento nei confronti delle imprese, Passera ha citato l´attacco di Fornero a Confindustria sul problema degli esodati e «il diktat eccessivo» sulla riforma del mercato del lavoro. Fornero si è lamentata per la «scorrettezza» del collega che, «invece di recriminare sul lavoro degli altri», avrebbe fatto meglio «a "migliorare" la riforma al tavolo con le parti sociali o durante il Consiglio dei ministri». Sono andati avanti così per un po´, tanto che alla fine è dovuto intervenire il premier in persona. «Amici - ha detto Monti - la riforma ora è del governo e tutto il governo la deve sostenere». Ottenuta una sponda dal premier, Fornero ha abbassato la guardia e anche Passera ha fatto capire che per lui la questione si poteva chiudere lì. Pace fatta? Sembrerebbe di sì. Di fronte a tutti il ministro del Lavoro si è alzata in punta dei piedi e ha stampato un bacio sulla guancia del ministro dello Sviluppo. L´altra bella grana sul tavolo del vertice Monti-ABC sarà la crescita. Soldi infatti non ce ne sono. Ieri mattina, al seminario dell´Aspen, Monti ha gelato le aspettative chiarendo che «l´opera di risanamento dovrà durare ancora anni». Quindi il tempo delle cicale ancora non è arrivato. Certo, i partiti sono impazienti, le amministrative sono alle porte e tutti chiedono qualcosa. Ma l´atteggiamento del premier continua a essere molto prudente. Ieri in Consiglio dei ministri ha mandato avanti il suo vice all´Economia, Vittorio Grilli, per stoppare il fondo "taglia-tasse" e rimandare la discussione a gennaio. Un modo per non alimentare la mistica del «tesoretto» tra i partiti. «Non possiamo decidere la destinazione di risorse che ancora non abbiamo in cassa», ha spiegato Grilli ai ministri. E il fondo è sparito dalla delega fiscale. Qualcosa comunque Monti dovrà concedere. Pdl e Udc chiedono risorse per le famiglie e le imprese. Anche Bersani, che domani vedrà i rappresentanti di Rete Imprese Italia e Confindustria, andrà giù a muso duro: «Chi gira per l´Italia si rende conto della grande sofferenza che c´è tra la gente. Qualcosa bisogna fare subito». Monti non vede soluzioni miracolistiche a portata di mano. «L´unica vera ricetta per la crescita - ripeterà il premier - sta nelle potenzialità ancora inespresse del mercato unico europeo. Se lo spread avesse continuato a scendere avremmo liberato qualche risorsa per alleviare la recessione, ma così come facciamo?». Giovedì Passera incontrerà le imprese e le banche. L´ipotesi che si sta affacciando in queste ore è quella di utilizzare una parte delle risorse della Cassa Depositi e Prestiti per anticipare una prima tranche di pagamenti della Pubblica Amministrazione nei confronti delle imprese. Una boccata d´ossigeno che potrebbe far scavallare meglio la curva più difficile della crisi.