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 2012  aprile 17 Martedì calendario

Nel nuovo cda Unicredit l’asse Montezemolo-Della Valle - Pronto il cda di Unicredit, che scende da 23 a 19 membri e che guiderà la banca per i prossimi tre anni

Nel nuovo cda Unicredit l’asse Montezemolo-Della Valle - Pronto il cda di Unicredit, che scende da 23 a 19 membri e che guiderà la banca per i prossimi tre anni. Il listone è stato presentato ieri dalle maggiori fondazioni azioniste. Sette le new entry, a rap­presentare i nuovi pesi tra grandi soci: il fondo sovrano di Abu Dha­bi, primo socio con il 6,5%, porta in consiglio il suo presidente Kha­dem Abdulla Al Qubaisi e Luca di Montezemolo. Ed è questa la novi­tà più rilevante della nuova map­pa di Piazza Cordusio. Arrivati a Milano nel giugno 2010, chiamati a rilevare il 5% da un Alessandro Profumo allora in difficoltà, gli arabi del fondo Aa­bar hanno incrementato la loro quota intorno all’ultimo aumen­to di capitale del gennaio scorso, e ora ottengono ben due posti, di cui uno (quello di Al Qubaisi) de­stinato a una delle quattro vicepre­sidenze previste. E non è un caso che abbiano indicato Monteze­molo per il secondo posto: il presi­dente della Ferrari è di casa ad Abu Dhabi fin da quando l’Emira­to rilevò il 5% della Ferrari (poi ri­comprato da Marchionne) e le sue relazioni in quella parte del mondo arabo si sono rafforzate ne­gli anni, fino a sfornare nel 2010 il Ferrari World Abu Dhabi, il più grande parco tematico coperto del pianeta. Per questo la quota di Aabar, oltre ad aver rafforzato la presenza di investitori stabili e amici, assume ora anche il sapore di un posizionamento nuovo in Unicredit, dove Montezemolo en­tra in cda, e dove l’amico Diego Della Valle è accreditato di una quota intorno all’1%, anch’essa raccolta intorno all’ultimo au­mento di capitale. Potrebbe trat­tarsi solo di una suggestione. Ma dopo il recente strappo di Della Valle in Rcs, dove ha lasciato il pat­to di sindacato in aperto contrasto con Mediobanca, di cui Unicredit resta il primo socio con l’8%,tratta­si di suggestione rilevante. Proseguendo il conto degli altri 5 nuovi ingressi, per gli azionisti italiani privati entrati con l’au­mento di capitale c’è Alessandro Caltagirone: è un’altra presenza di peso, legata a una quota, an­ch’essa intorno all’1%, accredita­ta al padre Francesco Gaetano, so­cio e vicepresidente di Generali; tra le Fondazioni (che tutte insie­me sfiorano il 12% e che contano 7 posti in cda), Cariverona indica Candido Fois (sarà vicepresiden­te vicario) e Carimonte manda Lo­renzo Sassoli de’ Bianchi;per i so­ci stranieri arriva la presidente de­gli industriali polacchi Henryka Bochniarz; chiude il gruppo dei nuovi, il presidente Giuseppe Vi­ta. I soci libici, pur con una quota del 4%, restano fuori. Completano il cda gli 11 mem­bri confermati: l’ad Federico Ghiz­zoni; gli altri 5 rappresentanti del­le Fondazioni, Fabrizio Palenzo­na e Antonio Marocco per Crt, Vin­cenzo Calandra Buonaura per Ca­rimonte, Francesco Giacomin per Cassamarca e Marianna Li Calzi per Banco Sicilia; il secondo dei privati italiani Luigi Maramot­ti; per il gruppo degli esteri Man­fred Bischoff, Anthony Wyand, Friedrich Kadrnoska e Helga Jung. Giovanni Belluzzi, 19esimo in questo listone presentato dalle Fondazioni, è destinato a non es­sere eletto perché un posto finirà al candidato delle minoranze: una seconda lista presentata da al­cuni fondi indica la conferma di Lucrezia Reichlin. La lista presentata dalle fonda­zioni verrà votata dall’assemblea dei soci convocata a Roma per l’11 maggio.