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 2012  aprile 17 Martedì calendario

Come funziona il defibrillatore? - La morte di Piermario Morosini - il calciatore del Livorno stroncato in campo a Pescara sabato scorso - ha riacceso la polemica sulla mancanza di defibrillatori lungo i terreni di gioco

Come funziona il defibrillatore? - La morte di Piermario Morosini - il calciatore del Livorno stroncato in campo a Pescara sabato scorso - ha riacceso la polemica sulla mancanza di defibrillatori lungo i terreni di gioco. Ma non è l’unico luogo dove occorrerebbe avere un simile strumento salvavita, raccomandato ma non ancora obbligatorio per legge né nelle scuole, né sugli aerei, sui treni o sulle navi. Che cos’è un defibrillatore e come funziona? Il defibrillatore è una macchina che rileva le alterazioni del rimo della frequenza cardiaca e applica una scarica elettrica al cuore. Questa scarica «resetta» il muscolo cardiaco e ristabilisce il ritmo. L’apparecchio è formato da una parte centrale, il cervello del meccanismo, che analizza i dati trasmessi da due elettrodi che devono essere applicati sul torace, uno a destra l’altro a sinistra. E’ una manovra difficile? Tutti sono in grado di farla? I moderni defibrillatori forniscono le indicazioni necessarie attraverso una voce elettronica che guida il soccorritore passo a passo. E’ la macchina a stabilire se siano necessarie una o più scariche elettriche, e se si debba poi intervenire con il massaggio cardiaco, che va protratto anche per un’ora. In teoria bisognerebbe essere maggiorenni per usare un defibrillatore, ma di fronte alla morte di una persona più d’uno, fra i medici, sostiene che la possibilità di salvare una vita non possa essere fermata da una norma che impedisce l’uso a chi ha meno di 18 anni. E’ sempre efficace? Quasi sempre il defibrillatore è sufficiente - spiega il professor Marco Ranieri, direttore della cattedra di Anestesia e rianimazione dell’Università di Torino -. Non è efficace quando il danno che sta alla base dell’alterazione del ritmo cardiaco è troppo esteso, come un computer a cui si spacca l’hard disk: in questo caso «resettare» non serve a far ripartire la macchina. Entro quanto tempo una persona vittima di un arresto cardiaco deve essere sottoposta alla scarica del defibrillatore? La risposta è solo una: il prima possibile. Nel frattempo bisogna lanciare l’allarme al 118, spiegando che si sta tentando la rianimazione, in modo che sia inviata un’ambulanza con medico a bordo o l’elisoccorso. È necessario fare un corso per poter utilizzare uno strumento simile? E’ previsto un corso di formazione di poche ore, al termine del quale viene rilasciato una sorta di patentino, ma in realtà l’utilizzo è così semplice che sono sufficienti le istruzioni visive presenti su ogni defibrillatore. Queste apparecchiature decidono in modo praticamente infallibile se è quando è necessaria la scarica. L’unica cautela è fare in modo di non azionare la scarica quando la persona da rianimare è bagnata: in questo caso va asciugata rapidamente almeno la parte dove si applicano gli elettrodi. Quindi Piermario Morosini poteva in qualche modo essere salvato ? Questa sembra essere la tragica conclusione delle prime analisi, ma non si esclude che all’origine della morte del calciatore del Livorno ci sia una malformazione genetica. In ogni caso resta il fatto che a bordo campo il defibrillatore non c’era, e anche l’ambulanza con a bordo l’apparecchiatura è arrivata in ritardo per una serie di circostanze che non possono ripetersi. Quante sono le persone colpite ogni anno da morte cardiaca improvvisa? Circa 60 mila, di tutte le fasce di età, con circa mille giovani sotto i 35 anni, calcola il dottor Francesco Romeo, presidente della federazione dei cardiologi. Tra gli sportivi rappresenta il 90-95 per cento delle cause di decesso, e nei giovani che fanno sport la mortalità è 2,5 volte superiore rispetto a chi non lo fa. Per questa ragione che gran parte del mondo medico definisce scandaloso e inaccettabile il fatto che a bordo dei campi di calcio, soprattutto dove giocano i professionisti, non ci sia un almeno defibrillatore da poche centinaia di euro. Che cosa insegnerà la tragedia di Morosini? In molte scuole superiori si sta insegnando agli alunni l’uso del defibrillatore. Spiegare come si può salvare una persona è comunque una lezione di vita. Certo è importante che dove si fa sport ci sia un cardiologo in grado di intercettare le situazioni a rischio, ma, poiché non tutte le crisi cardiache possono essere prevenute, è fondamentale - dove il pericolo è maggiore - che sia messo a disposizione uno strumento che può far ripartire il cuore. Ed è comunque importante che il personale sia addestrato a usarlo.