Rossella Cadeo, Il Sole 24 Ore 16/4/2012, 16 aprile 2012
LA LISTA DEI RINCARI DALL’ENERGIA AL TRAM
Va aggiornato di oltre 500 euro il quaderno dei conti di casa per il 2012. Escludendo imposte, pasti, dispensa e benzina e senza collaboratori domestici. Andando a spulciare tra i capitoli di spesa per i quali gli aumenti sono già scattati o sono programmati, a tanto ammonta il maggior esborso della famiglia media rispetto al 2011.
Partiamo dalla bolletta energetica. Secondo le ultime rilevazioni trimestrali dell’Autorità per l’energia, un nucleo tipo (con un consumo annuo cioè di 2.700 kWh e di 1400 metri cubi di gas, avendo una fornitura di riscaldamento individuale, acqua calda e cucina) in un anno pagherà poco meno di 500 euro di luce e circa 1.230 di gas, quasi 220 euro in più rispetto alle proiezioni annue fatte dall’Authority a fine marzo 2011 (440 e 1070 euro).
Almeno altri 580 euro dovrà metterli in conto tra servizio idrico (331) e rifiuti (246), in totale circa 25 euro di incremento rispetto a precedenti rilevazioni: ma si tratta di medie (tratte da stime di Federconsumatori e di Cittadinanza attiva) dietro alle quali si perdono divari per area e per profilo di utente.
Anche il telefono fisso, soprattutto per chi ha aderito a qualche soluzione flat, voce e Adsl inclusi, potrebbe riservare qualche sorpresa: dopo i primi dodici mesi di solito offerti in promozione, immancabile c’è da aspettarsi la revisione del canone e dello scatto alla risposta. Il "ritocco" potrebbe anche superare i 90 euro (Iva compresa) sul forfait mensile e i 25 sulle chiamate (calcolandone appena una al giorno). Conservare la vecchia cornetta (pur provvista di connessione Internet) quindi costare fino a 560 euro all’anno, il 25% in più rispetto alla fase iniziale di adesione all’offerta. Una valutazione che diversi abbonati devono avere già fatto, visto che il numero delle utenze fisse è da tempo in calo costante.
Altro salasso, il lavoro domestico. Con l’aggiornamento delle retribuzioni dello scorso gennaio, secondo le elaborazioni fatte da Assindatcolf (Associazione nazionale datori di lavoro domestico, componente Fidaldo e aderente a Confedilizia), il costo annuo lordo di una badante convivente (livello Cs) a 54 ore/settimana e al minimo sindacale (ferie, 13ª e Tfr compresi) si aggirerà sui 13.300 euro (320 in più rispetto al 2011). Poi vanno però aggiunti quasi 2.200 euro di contributi (anch’essi più cari, di 85 euro): insomma circa 400 euro di maggior spesa (+3%). L’aumento si dimezza a 200 euro per la famiglia a cui bastano le prestazioni di una colf (livello B): con 20 ore di lavoro settimanale il costo finale lordo è di circa 6.600 euro e di 1.100 per i contributi (contro 6.400 e 1.070 del 2011).
E alla voce trasporti? Per la Rca (rilevazioni Osservatorio Auto e Moto di cercassicurazioni.it) si iscrivano in bilancio circa 600 euro (20 in più dello scorso anno) sempre che si tratti di un profilo "esperto", una 1ª classe di merito, una città non rischiosa e una media cilindrata. Per i pedaggi si calcoli un 3% in più di media (percentuale che varia molto secondo la concessionaria, con il record del 14% ai caselli valdostani), il che vuol dire intorno ai 10 euro su una spesa - si ipotizzi – di 300 euro (basta qualche andata e ritorno Genova-Milano, una Milano-Bari e una Milano-Roma). Assai più salati del 2011 i mezzi pubblici: con il ticket salito da 1 euro a 1,5 a Milano (a Roma l’incremento è in vista) e ipotizzando che la famiglia viaggi 300 volte all’anno, eccoci rapidamente a 450 euro, 150 in più dello scorso anno. Meglio pensare a qualche abbonamento. Si risparmierà pure su benzina ed emissioni.