Roberto Giardina, la Repubblica 14/4/2012, 14 aprile 2012
I tedeschi gettano via i soldi – I tedeschi per risparmiare buttano via i soldi. Tengono i loro euro sullo Sparbuch, il libretto di risparmio, che è come tenerli sotto il materasso, o quasi, a un interesse pari o inferiore al tasso d’inflazione, hanno paura di investimenti più redditizi e, per loro, più rischiosi
I tedeschi gettano via i soldi – I tedeschi per risparmiare buttano via i soldi. Tengono i loro euro sullo Sparbuch, il libretto di risparmio, che è come tenerli sotto il materasso, o quasi, a un interesse pari o inferiore al tasso d’inflazione, hanno paura di investimenti più redditizi e, per loro, più rischiosi. Io non sono un esperto, quindi mi astengo dai consigli, ma qualche mio amico tedesco mi batte per incompetenza. Mesi fa, uno di loro aveva 20 mila euro da parte, troppo poco per speculazioni redditizie o pericolose. Che ci faccio? mi ha chiesto. Compra delle azioni. Quali? Una qualsiasi, sono tutte così basse. Mi ha guardato come i tedeschi guardano di solito gli irresponsabili italiani. Si è fatto convincere a sottoscrivere un fondo di risparmio bloccato per due anni, al 3% annuo, e ha pagato il 3% di commissione. Ti renderanno l’1,5%, ho calcolato, quanto il tasso d’inflazione, o forse meno. Ma sono al sicuro, ha ribattuto. Non è un esempio che mi sono inventato, tanto lui non leggerà mai queste righe. Sarà colpa del passato, della tragica inflazione della Repubblica di Weimar, quando un francobollo costava 20 miliardi di Reichsmark, e un uovo il doppio, e del dopoguerra, quando in una notte nacque il Deutsche Mark, e vennero messi fuori corso i vecchi marchi, bruciando il denaro degli speculatori e del mercato nero, ma anche i pochi risparmi. Ma i tedeschi non hanno fiducia nelle banche e sono pessimisti. Paradossalmente, investono nello Sparbuch, che non li salverebbe in caso di una nuova catastrofe monetaria. La Süddeutsche Zeitung calcola che dal 2002, anno della nascita dell’euro, alla fine del 2011, i tedeschi hanno «regalato» oltre 10 miliardi di euro a causa dei bassi interessi pagati dai libretti di risparmio, scesi nel decennio dall’1,55 allo 0,63%. Un tedesco su quattro tiene sullo Sparbuch almeno 5 mila euro, in totale i piccoli risparmiatori avrebbero da parte circa 67 miliardi di euro, ma il calcolo è approssimativo per difetto. Se un italiano, un francese, uno spagnolo alla fine del mese si trovano con 100 euro in tasca, se ne vanno al ristorante, o in pizzeria con moglie e figli, o a ballare con la ragazza. Il tedesco corre a depositarli sullo Sparbuch. Risparmiano anche gli anziani: non si sa mai, la loro pensione potrebbe venire abolita per decreto. Secondo un sondaggio, il 54,4% indica come forma preferita di risparmio appunto lo Sparbuch. Il 40% preferisce firmare un fondo di risparmio edilizio per comprarsi una casa, prima o poi. Si ottiene un interesse più generoso, e sgravi fiscali. Solo il 22% rischierebbe comprando un’azione. Ci sono stati in passato diversi tentativi per spingere le famiglie verso la borsa, ma neanche i giovani si lasciano tentare. Purtroppo, c’è stato il flop della Telekom. Al momento della privatizzazione del settore telefonico, i titoli vennero presentati come l’investimento ideale per i piccoli risparmiatori. L’azione balzò oltre i 100 marchi, per piombare di colpo a poco più di 5, e non si è più ripresa. L’esperto finanziario di Düsseldorf, Udo Kessler, prevede ironicamente: «I tedeschi rimarrebbero fedeli allo Sparbuch anche se non ricevessero più alcun interesse».