Giorgio Dell’Arti, 17 aprile 2012
PROPOSTA CAPALDO:
""Il cittadino sia arbitro del finanziamento ai partiti"
Roma, 17 aprile 2012 - Questa mattina una delegazione in rappresentanza dell’Associazione Amici dell’Istituto Luigi Sturzo, guidata da Pellegrino Capaldo, ha depositato presso la Corte di Cassazione la legge di iniziativa popolare per un finanziamento della politica affidato ai cittadini.
“L’attuale sistema di finanziamento pubblico dei partiti è oggetto di feroci critiche assolutamente condivisibili, con tutte le incongruenze e l’opacità che lo caratterizza – ha affermato Pellegrino Capaldo, Presidente dell’Associazione e promotore del disegno di legge - Siamo convinti che molti politici debbano fare un lungo cammino sulla strada della correttezza e della sobrietà. Ma siamo altrettanto convinti che molti cittadini debbano adoperarsi attivamente per migliorare la qualità della politica”.
Il disegno di legge presentato conferisce al cittadino un ruolo decisivo nel finanziamento alla politica. “In sostituzione dei rimborsi elettorali attuali – ha spiegato Capaldo - lo Stato riconoscerebbe ai cittadini un credito d’imposta pari al 95% del contributo versato volontariamente ai partiti. Si tratterebbe di una somma donata su base annua, con un tetto massimo di 2000 euro. Il finanziamento sarebbe quindi ancora effettuato in larga parte dallo Stato ma con la partecipazione determinante del cittadino, senza la quale nessuna risorsa potrebbe giungere alla politica”.
Al fine di ottenere la più larga partecipazione, quale che sia il reddito e l’orientamento politico, la proposta riserva il credito d’imposta alle sole persone fisiche (sono quindi escluse le aziende). Il disegno di legge non limita il finanziamento agli attuali partiti ma lo apre a tutti i movimenti politici e di cultura politica esistenti e di nuova costituzione.
“Siamo convinti che per questa via si potrebbe dare inizio ad una fase nuova e più costruttiva nei rapporti tra cittadini e partiti e anche tra cittadini ed istituzioni - ha precisato Capaldo - Non è difficile prevedere, infatti, che tra i partiti scatterebbe una sana emulazione per acquisire sempre maggiori consensi tra i cittadini. Sarebbe una profonda innovazione nella vita interna dei partiti, nella selezione della loro classe dirigente, da cui sarebbe lecito attendersi un loro maggior contributo alla crescita di una vera democrazia”.
La proposta di legge prevede, infine, una certa gradualità nel passaggio tra il vecchio e il nuovo sistema. Il nuovo sistema entrerebbe in vigore subito mentre il vecchio sistema sarebbe abbandonato nell’arco di 5 anni, riducendo del 20% all’anno il contributo attualmente corrisposto. “È prevedibile, infatti, che il nuovo sistema richieda un «rodaggio» non breve, sia perché esso è del tutto nuovo nel nostro ordinamento, sia perché i partiti hanno bisogno di tempo per recuperare credibilità e per riconquistare la fiducia dei cittadini”.
Il testo del disegno di legge e le informazioni per la raccolta delle firme sono reperibili al sito www.perunanuovaitalia.it.