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 2012  aprile 15 Domenica calendario

Vivisezione, ma un topo vale un bambino? - Si è fatto un po’ troppo rumore, negli ultimi anni, attorno alla vivisezione

Vivisezione, ma un topo vale un bambino? - Si è fatto un po’ troppo rumore, negli ultimi anni, attorno alla vivisezione. Pri­m­a la chiusura della storica e premiata dit­ta Morini di Reggio Emilia, una delle mag­gio­ri fornitrici europee di cavie per labora­torio ( topi, ratti, cani Beagle), poi recente­mente la Green Hill di Montichiari, forni­trice di cani Beagle, assediata più volte da manifestanti capeggiati dall’ex ministro Brambilla che ha fatto, della sua chiusu­ra, una battaglia senza quartiere. Troppa polvere sollevata su un argomento che in­cide sul pubblico in modo trasversale, senza ombre proiettate dal credo politico o religioso, un argomento che tocca e sconvolge le coscienze, quando le foto­grafie o i video degli animali utilizzati per gli esperimenti entrano nella quiete delle case. La vivisezione e tutto quanto ruota attorno a questo mondo, cui conviene sempre il silenzio appena rotto dal som­messo rumore dei macchinari, vive perio­di in cui è apparentemente ignorata, per raggiungere poi i titoli di scatola, quando le immagini, girate da un gruppo di ani­malisti all’interno dei laboratori e nei ca­pannoni dove vengono allevate le cavie, giungono nelle mani di chi non le censu­ra ma ha il coraggio di mandarle in onda, moltiplicate poi dai network sociali, co­me Facebook e Twitter. Allora, una folata improvvisa di vento alza il polverone e tut­ti i media sono in qualche modo obbligati a prendere in considerazione un tema che non vorrebbero toccare, perché por­ta una corrente elettrica ad altissimo am­peraggio. Era ora di passare al contrattac­co, per aziende farmaceutiche, ricercato­ri e venditori di cavie che cominciavano a subire troppe perdite di consenso presso chi è già incline, come dimostrano i son­daggi, a stare dalla parte delle cavie, sem­pre più dubbioso sui benefici apportati dalla vivisezione e sulla sua liceità. La campagna ResearchSaves è stata ideata, da una potente fondazione ameri­cana ( Foundation for Biomedical Resear­ch) per aumentare il sostegno internazio­nale alla ricerca medica e scientifica con modelli animali. Il totem del battage pub­blicitario­ è un cartellone che dovrebbe ap­parire presto nella maggiori città di alme­no trenta paesi nel mondo ( Italia compre­sa), con un’immagine esplicita e suggesti­va. Un ratto bianco guarda una bambina e le dice «Un giorno ti potrei salvare la vi­ta ». Nella versione americana,il tono è an­cora più persuasivo. «Chi vorresti vedere vivo?». Ovvio che nessuno, di buon sen­so, sacrificherebbe la vita di una bambina per un ratto, ma ci sono molte persone tra le quali molti ricercatori, che li vorrebbe­ro vivi entrambi. E credono che questo sia il vero progresso della scienza medica.