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 2012  aprile 15 Domenica calendario

I GENI DELL’AUTOINGANNO

Per Edward O. Wilson, Richard Dawkins e Steven Pinker, Robert Trivers è il più influente biologo teorico dell’ultimo mezzo secolo. A lui si devono la teoria dell’altruismo reciproco e dell’investimento parentale, da cui discendono sociobiologia e psicologia evoluzionistica. Studiando il conflitto genitori-prole nelle specie a riproduzione sessuale ha ipotizzato che i genitori, per favorire la diffusione dei propri geni, ingannino i figli, e si autoingannino raccontandosi che lo fanno per il loro bene. Inoltre, sempre i genitori imporrebbero ai figli l’autoinganno per trarne ancora una volta un vantaggio genetico (poiché, fra l’altro, all’interno dei figli convivono geni, tra loro in conflitto, di origine materna e paterna). L’ipotesi ha trovato diverse conferme ma Trivers è andato oltre. Si è fatto l’idea che conflitti e inganni pervadano tutta la biologia. Dopo aver raccolto le prove genetiche, pubblicate in un libro a quattro mani (B. Austin, R. Trivers, Geni in conflitto, Codice), ha ipotizzato che l’autoinganno avrebbe potuto essere vantaggioso via via che evolvevano le capacità cognitive, e si è messo alla ricerca delle relative prove biologiche, neurofisiologiche, psicologiche e socioculturali. Che squaderna in testo avvincente, ricco di prospettive inconsuete e idee geniali, nonché di stimoli a usare le teorie e i fatti esposti per illuminare temi e questioni che vanno al di là dei contenuti del libro.
Se l’inganno pervade la storia della vita sulla terra, dalla competizione all’interno dei genomi ai rapporti familiari e sociali, l’autoinganno si sarebbe evoluto per rendere la menzogna più efficace. Ingannando in primo luogo se stessi si riesce a ingannare meglio gli altri: si risparmia il carico cognitivo che comporta la menzogna consapevole e si evita di esprimere i più apparenti indicatori somatici. In noi convivono diversi livelli di elaborazione delle informazioni sul mondo in cui ci troviamo, che organizziamo partendo da stimoli fisici raccolti attivamente dai nostri apparati sensoriali. Una parte di queste informazioni è veritiera, ed è quella elaborata a livello inconscio, che, di fatto, ci tiene in vita e produce le scelte (o direttamente o a livello di possibilità). Un’altra parte delle informazioni, quella elaborata consapevolmente, è prevalentemente falsa. Non si contano gli studi di psicologia sperimentale da cui risulta che manipoliamo l’informazione che emerge alla coscienza. Ci rappresentiamo meglio di come siamo, tendiamo a denigrare gli altri (soprattutto se non fanno parte della nostra cerchia sociale), diventiamo più falsi e manipolatori quando ricopriamo posizioni di potere, ci consideriamo moralmente superiori e siamo di regola ipocriti, ci illudiamo di avere sotto controllo o di sapere prevedere l’evolvere di una situazione, costruiamo teorie sociali per rilevare gli imbrogli a nostro danno (e allo stesso tempo per imbrogliare gli altri) e inventiamo dei falsi racconti personali.
In noi convivono, quindi, verità e menzogna. Ovvero più identità. Una condizione regolarmente registrata e usata da diversi test psicologici, tra cui l’Implicit Association Test, che rileva le divergenze tra i livelli di elaborazione consapevole e inconsapevole dei nostri giudizi. Inoltre, si possono identificare moduli inconsci dediti all’inganno e correlati anatomici le cui caratteristiche o la cui disattivazione sono predittive di maggiori o minori capacità d’inganno e di autoinganno.
Trivers definisce l’autoinganno «il sistema immunitario della psiche», poiché è anche alla base degli effetti placebo che, per il tramite di una terza persona, il terapeuta, spesso ci aiutano a star bene. Nella misura in cui serve al benessere individuale, sul piano sociale l’autoinganno è all’origine delle più terribili tragedie, che vanno dalle separazioni familiari alle guerre ai disastri aerei e spaziali (un capitolo formidabile lo dimostra inequivocabilmente) alle manipolazioni dei fatti storici, dove le nazioni si raccontano falsità nel presunto interesse delle cosiddette patrie (Trivers non ha difficoltà a trovare nella storia degli Stati Uniti, del Giappone, di Israele, della Turchia eccetera esempi di falsità storiche sancite statalmente).
Non poteva mancare un capitolo sulle religioni, che per definizione si basano su falsità. Ma Trivers ricorda le prove che la religiosità favorisce, con qualche prezzo, la salute, aumenta la cooperazione e inibisce il pensiero razionale, l’unico strumento che riesce a smascherare l’autoinganno. L’autoinganno colpisce anche i sistemi di conoscenza, e Trivers ritiene che l’influenza dei fraintendimenti che danno luogo all’autoinganno aumenti con l’aumentare del contenuto "sociale" di una disciplina accademica. Le scienze sperimentali sono l’unica forma di sapere ad aver sviluppato e adottato un efficace meccanismo anti-inganno e anti-autoinganno. Per questo hanno avuto un così grande successo. Le scienze sociali, dall’economia alla sociologia all’antropologia culturale alla filosofia eccetera, sono invece più in ritardo, perché chi le pratica tende spontaneamente e in concorso con i colleghi a deformare la realtà a vantaggio di chi ha o mira ad avere il controllo sociale.
Per Trivers non è la verità che discende dalla giustizia, ma viceversa. Nel senso che se si cerca, come atteggiamento principale, la giustizia (non una pseudogiustizia) e l’equità, ne discende un maggior rispetto per la verità. Mentre se si parte dalla verità, questa può essere manipolata se si preferisce l’ingiustizia, che induce all’autoinganno, a comportamenti incoscienti e all’incapacità di conoscere la realtà. Se è così, il senso di giustizia può essere aiutato diffondendo la trasparenza del metodo scientifico, cioè il modo di lavorare degli scienziati, che svela le falsità attraverso la ripetizione degli esperimenti e l’impegno morale a rispettare le prove. Non sempre funziona. Ma la storia degli ultimi tre secoli dimostra che non è necessario farsi guidare dall’autoinganno per comodità. Perché, in fin dei conti, è stata soprattutto la ricerca della verità con metodi scientifici a migliorare il mondo.