Rosalba Castelletti, la Repubblica 15/4/2012, 15 aprile 2012
Si era perso in treno 25 anni fa ritrova la madre con Google Earth – DAL NOSTRO INVIATO LONDRA - Un’incredibile odissea lo aveva portato dalle baraccopoli dell’India alle terre della Tasmania, ma Saroo non aveva mai dimenticato la sua città natale
Si era perso in treno 25 anni fa ritrova la madre con Google Earth – DAL NOSTRO INVIATO LONDRA - Un’incredibile odissea lo aveva portato dalle baraccopoli dell’India alle terre della Tasmania, ma Saroo non aveva mai dimenticato la sua città natale. A fargliela ritrovare a distanza di 25 anni e di ben 10mila chilometri è stato l’occhio satellitare a volo d’uccello del programma Google Earth e l’aiuto di un gruppo sul social network Facebook. L’incredibile storia del trentenne già soprannominato "Slumdog Millionaire" inizia nel 1987 a Kwanda nelle pianure occidentali del Madhya Pradesh. Saroo aveva più o meno cinque anni. I suoi genitori non erano a casa. Lavoravano in un lontano cantiere spostando mattoni per poche rupie al giorno e rincasavano solo un paio di giorni a settimane. Il fratello maggiore Guddu doveva andare in stazione e Saroo lo seguì. Presero un treno sino alla vicina Burhanpur, dove Guddu si allontanò dicendogli di aspettare. Saroo si addormentò trovandosi solo al suo risveglio. Vide un treno passare e, colto da quelle intuizioni fanciullesche che spesso tradiscono i bambini, ci salì convinto che Gaddu fosse lì. Non lo rivide mai più. Saroo prese posto in un vagone di terza classe e, dopo 17 ore di viaggio, si trovòa Calcutta dall’altra parte dell’India. A cinque anni e semianalfabeta, non sapeva neppure nominare il nome del suo paese natale. Parlava a stento hindi, mentre lì conoscevano solo il bengali. Per la gente di quella megalopoli da 14 milioni di persone Saroo non era che uno dei tanti ragazzini che mendicava. Decise così di salire su un treno dopo l’altro ma, dopo una settimana di peregrinazioni a vuoto, si arrese e si unì ai mendicanti della città. Rischiò due volte di annegare nel Gange e di essere rapito da un uomo che voleva venderlo come schiavo prima di finire in un orfanotrofio che lo diede in adozione a una coppia australiana: i Brierley di Hobart, in Tasmania. Fu qui che iniziò la sua nuova vita: le estati a veleggiare e fare immersioni, gli inverni a studiare sino a conseguire una laurea in Ingegneria. Saroo pensava spesso alla vecchia. Calcolò che, se il treno che l’aveva separato dalla sua famiglia aveva viaggiato per circa 17 ore alla velocità di circa 80 chilometri l’ora, il suo villaggio natale doveva trovarsi a circa 1400 chilometri da Calcutta. Fu così che iniziarono le sue ricerche su Google Earth. Quattro anni di voli su tetti anonimi e binari tutti uguali. Finché, eccoli, a 1484 chilometri da Calcutta, la diga dove nuotava da bambino e le cascate dove andava a giocare: Khandwa. Su Facebook trovò il gruppo "La mia città natale è Khandwa". Iniziò a fare domande per confermare i suoi ricordi e, dopo avere incassato una serie di risposte affermative, partì. È così che qualche mese fa ha ritrovato la sua famiglia. Gaddu invece non c’era più. Il suo corpo era stato trovato senza vita proprio quella sera infausta di 25 anni fa. La madre Fatima invece sapeva che un giorno o l’altro il suo "Sharu" sarebbe ritornato: glielo aveva predetto una donna leggendole la mano. Una storia da film. Non a caso diversi produttori hanno contattato Saroo. E c’è chi già parla di Oscar.