Stefano Brusadelli, Domenica-Il Sole 24 Ore 15/4/2012, 15 aprile 2012
CAMUSSO SI RICORDA DI ADRIANO
Susanna Camusso, segretario generale della Cgil, è una lettrice vorace, dice che la spesa per i libri è quella che pesa di più nel suo budget e confessa che si sente a disagio quando le capita di entrare in una casa dove non ce ne sono. Lei è cresciuta a Milano in un appartamento pieno di volumi e di scaffali. Suo padre fu dirigente della Vallardi e della Mondadori, e collaboratore di Adriano Olivetti. Iniziamo con lei questa nuova rubrica «Un libro, una vita»
Qual è il libro della sua vita?
Le Memorie di Adriano, di Marguerite Yourcenar. Lo lessi per la prima volta alla fine degli anni 70, quando già lavoravo nel sindacato. Un’edizione Einaudi che conservo ancora, uscita illesa da non so più quanti prestiti. E quasi ogni volta che me l’hanno reso, ho riletto.
Una leader sindacale che si innamora della figura di un despota, sia pure illuminato...
I miei studi universitari sono stati di archeologia e di storia classica. Quanto al despota, Adriano cercò di non essere un oppressore, non fece guerre di conquista e riconobbe l’importanza di concedere un certo grado di autonomia alle varie regioni dell’Impero.
Cosa l’affascina di più nelle Memorie?
La scrittura coinvolgente. L’idea che una scrittrice contemporanea sia riuscita a ricostruire con tanta minuzia la vita e i pensieri di un uomo vissuto quasi duemila anni fa. E soprattutto la forte umanizzazione del potere che viene fuori da queste pagine. Le Memorie hanno il merito di sbriciolare molti miti e stereotipi che circondano i detentori del potere. Non è vero che per essere in grado di esercitare il comando un forte tratto umano sia una controindicazione, o una vulnerabilità. La figura di Adriano, con i suoi amori, le sue passioni, la sua fisicità, ne è una dimostrazione. Restano, certo, il tremendo peso della responsabilità e la solitudine del potere. Le decisioni finali si devono prendere sempre da soli, il potere aumenta la solitudine.
Quanto è attuale per una sindacalista del 2012 il mondo di Adriano?
Oggi come allora la scala dei problemi è globale, più che nazionale. E i barbari sono di nuovo alle porte. Penso al ritorno del l’individualismo, del maschilismo, del l’idea che solo la forza possa regolare i rapporti tra esseri umani. E penso allo strapotere della finanza che per i suoi piani di conquista non usa le armi, ma i derivati.
Altre letture preferite?
Molti gialli, mi distendono. Il mio autore preferito è Agatha Christie. E preferisco Miss Marple a Hercule Poirot. Amo anche i libri di Elizabeth George. Apprezzo Rex Stout, mentre trovo un po’ troppo leggero Ellery Queen. Ho provato gli scandinavi ma non fanno per me. Fuori dal poliziesco un altro mio titolo di culto è il Quinto Angolo di Metter Israil. Leggo soprattutto in viaggio, la domenica, e la sera: non riesco ad addormentarmi senza aver letto qualche pagina. Il tempo libero lo dedico quasi tutto ai libri, guardo poco la televisione. Poi l’altra mia grande passione è andare per mare.