Chiara Paolin, il Fatto Quotidiano 15/4/2012, 15 aprile 2012
IL “DISOCCUPATO” LAVITOLA CHIEDE IL SUSSIDIO
Domani Valter Lavitola sarà di ritorno in Italia dopo l’esotica fuga nelle Americhe del Sud. All’aeroporto di Roma troverà ad accoglierlo avvocati e carabinieri: si va dritti in carcere per rispondere alle accuse della Procura di Bari (induzione alle dichiarazioni mendaci di Tarantini sul giro di ragazze pro Berlusconi) cui si aggiunge la doppia indagine di Napoli per corruzione internazionale (affare Finmeccanica) e truffa allo Stato per il finanziamento all’ “Avanti”. E proprio da lì, dal giornale che ha avuto il piacere di dirigere, viene la nota più amara del rientro. Perché giusto un mese fa, quando Valterino scorrazzava nella pampa argentina, all’Istituto di previdenza dei giornalisti italiani (Inpgi) è arrivata una strana richiesta: assegno di disoccupazione per Lavitola Valter. I
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sedia: pur in presenza dei requisiti di legge, possibile assegnare l’indennità a un fuggitivo?Elafirmasulmodulodirichiesta sarà un originale? La pratica amministrativa è parsa inaccettabile: richiesta bocciata. Così a Lavitola, per sopravvivere, ora non resta che il dossierone con video e documenti segreti depositati – dice lui – in un luogo sicuro all’estero. “Le mie disponibilità economiche non mi consentiranno di vivere di rendita. Bisogna che mi rimanga qualcosa per quando questa storia sarà finita" aveva detto per mandare il messaggio a chi di dovere. Ma evidentemente la grana non è arrivata. E anche i 1.400 euro al mese della disoccupazione (biennale) avrebbero fatto comodo.